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giovedì 31 maggio 2012
Pubblicato da
Selene
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Molti anni or sono, a Gamogun, nella provincia di Omi, c’era un castello
chiamato Adzuchi-no-shiro. Era uno splendido e antico edificio,
circondato da mura e da un fossato pieno di fiori di loto. Il signore
feudale era un uomo molto ricco e valoroso, e si chiamava Naizen-no-jo.
Non aveva figli maschi, ma aveva una bella figlia di diciotto anni che
(non si sa bene perché) aveva il titolo di principessa. Per un lungo
periodo in quelle terre aveva regnato la pace e la tranquillità; i suoi
governanti erano in ottimi rapporti tra loro, e tutti erano felici.
Stando così le cose, Naizen-no-jo pensò che fosse il momento buono per
trovare un marito alla figlia, la principessa Aya, e qualche tempo dopo
scelse il secondo figlio del signore di Ako, della provincia di Harima.
Entrambi i padri furono soddisfatti, e non restava che concordare gli
ultimi dettagli con i due ragazzi. Il figlio di Ako aveva visto la sposa
e gli era piaciuta.La principessa Aya, a sua volta, aveva deciso di
provare ad amarlo e, anche se non lo aveva mai visto, pensava a lui e
ne parlava. Una sera la principessa, mentre stava passeggiando al
chiaro di luna nello splendido giardino insieme alla sua dama di
compagnia, attraversò il suo prato di peonie preferito e si diresse al
laghetto in cui amava osservare il proprio riflesso nelle notti di luna
piena, ascoltare le rane e guardare le lucciole.
Mentre si avvicinava al laghetto, un piede le scivolò, e sarebbe caduta nell’ acqua se un giovane non fosse apparso come per incanto e non l’avesse trattenuta. Non appena fu di nuovo saldamente in piedi, il giovane scomparve. La dama di compagnia l’aveva vista scivolare e aveva visto un luccichio, nient’altro. Ma la principessa Aya aveva visto molto di più: aveva visto il giovane più bello che potesse immaginare.
Mentre si avvicinava al laghetto, un piede le scivolò, e sarebbe caduta nell’ acqua se un giovane non fosse apparso come per incanto e non l’avesse trattenuta. Non appena fu di nuovo saldamente in piedi, il giovane scomparve. La dama di compagnia l’aveva vista scivolare e aveva visto un luccichio, nient’altro. Ma la principessa Aya aveva visto molto di più: aveva visto il giovane più bello che potesse immaginare.
«Ventun’anni»,
raccontò a O Sadayo San, l’ancella favorita, «dev’essere stato... un
samurai o un nobile di altissimo rango. Aveva il vestito ricamato con le
mie peonie preferite, e la spada era tempestata di pietre preziose. Ah,
se si fosse trattenuto ancora qualche istante, in modo che potessi
ringraziarlo per avermi salvato dall’acqua. Chi può essere? E come ha
fatto a entrare nel giardino senza essere visto dalle guardie?»
Così
diceva la principessa all’ancella, raccomandandosi di non farne parola
con nessuno, nel timore che il padre potesse venirlo a sapere, trovasse
il giovane e lo facesse mettere a morte per punirlo dell’oltraggio. Dopo
quella sera la principessa Aya si ammalò. Non riusciva più a mangiare
né a dormire, e diventò sempre più pallida. Il giorno del matrimonio con
il giovane figlio di Ako arrivò e passò senza che la cerimonia avesse
luogo: la principessa era troppo malata. Da Kyoto erano stati fatti
venire i migliori medici della capitale, ma nessuno di loro fu in grado
di fare qualcosa, e la ragazza diventava ogni giorno più esile.Come
estrema risorsa il padre, Naizen-no-jo, fece chiamare l’ancella che era
in più stretta confidenza e amicizia con la figlia, O Sadayo, e le
chiese se poteva fornire un motivo per la misteriosa malattia della
principessa. Forse aveva un amante segreto? Oppure nutriva una
particolare avversione per il promesso sposo? «Mio signore», disse O
Sadayo, «non amo rivelare i segreti, ma in questo caso ritengo sia mio
dovere farlo per il bene della figlia di vostra signoria. Circa tre
settimane fa, in una notte di luna piena, stavamo passeggiando nel campo
di peonie e ci stavamo dirigendo verso quel laghetto presso cui la
principessa ama trattenersi. Lei inciampò ed era sul punto di cadere in
acqua, quando è successa una cosa strana. Improvvisamente un bellissimo
giovane samurai è apparso e l’ha sorretta, evitando così che cadesse in
acqua. Io ho potuto vedere solo un luccichio, ma vostra figlia lo ha
visto molto bene. Prima che potesse ringraziarlo, era scomparso. Nessuna
di noi due riesce a capire come sia stato possibile per un uomo
penetrare nel giardino della principessa, perché i cancelli del palazzo
sono sorvegliati da ogni lato, e il giardino della principessa è il
luogo più sorvegliato, tanto che sembra veramente incredibile che un
uomo possa entrarvi. Mi è stato imposto di non dire nulla per paura
dell’ira di vostra signoria, ma è dopo quella sera, mio signore, che la
nostra beneamata principessa Aya si è ammalata. È malata d’amore. È
perdutamente innamorata del giovane samurai che ha visto solo per quel
breve istante. Davvero, mio signore, non aveva mai visto prima un uomo
così bello in tutto il mondo, e se non riusciamo a trovarlo, ho paura
che la principessa morirà».«Come può un uomo entrare nella mia proprietà?» si chiese Naizen-no-jo.
«La gente afferma che volpi e tassi a volte assumono l’aspetto di
uomini, ma anche così quegli esseri soprannaturali non potrebbero
entrare nei terreni che circondano il mio castello, con tutti gli
ingressi strettamente sorvegliati».Quella sera la povera principessa
era più infelice che mai. Nella speranza di risollevarle un poco il
morale, le ancelle mandarono a chiamare un famoso suonatore di biwa di
nome Yashaskita Kengyo. Dal momento che la serata era calda, sedettero
nell’engawa [portico], e mentre il musico stava eseguendo Dan-no-ura, la
storia della grande battaglia navale, ecco apparire da dietro le peonie
quel bellissimo giovane samurai. Questa volta tutti potevano vederlo, e
vedevano anche le peonie ricamate sul suo abito.«È lui! È lui!»
gridarono. A quel grido, il giovane scomparve immediatamente. La
principessa era eccitatissima e sembrava più vivace di quanto non lo
fosse state per giorni. Il vecchio Daimio fu molto sconcertato quando
udì quello che era accaduto.La sera successiva, mentre due delle
ancelle stavano suonando per la padrona – O Yae San il flauto e O Yakumo
San il koto – la figura del giovane riapparve. Durante la giornata era
stata fatta un’accurata ricerca negli immensi campi di peonie senza
ottenere il minimo risultato. Non era stata trovata nemmeno un’impronta,
e la cosa era veramente sconcertante.Si tenne consiglio, e il
signore del palazzo decise di convocare un ufficiale veterano molto
famoso e di grande forza, Maki Hiogo, perché catturasse il giovane se
fosse ricomparso anche quella sera. Maki Hiogo accettò prontamente e, al
momento stabilito, vestito di nero in modo da essere invisibile, si
nascose tra le peonie.La musica sembrava incantare il giovane
samurai. Era apparso sempre mentre si stava suonando della musica.
Quindi O Yae e O Yakumo ripresero il loro concerto mentre tutti
guardavano verso il tappeto di peonie. Tutte le donne stavano eseguendo
un pezzo intitolato Sofuren, quando apparve la figura di un giovane
samurai splendidamente vestito con abiti coperti da un ricamo fatto di
peonie.
Tutti lo guardavano e si meravigliavano che Maki Hiogo non
uscisse dal suo nascondiglio per catturarlo. Ma il fatto è che Maki
Hiogo era così stupefatto dal nobile aspetto del giovane che in un primo
momento non osò toccarlo. Tornato in sé e pensando al suo dovere verso
il signore, si avvicinò furtivamente al giovane e, afferrandolo alla
vita, lo tenne ben stretto. Pochi secondi dopo Maki Hiogo avvertì una
specie di vapore umido colargli sul volto, si sentì mancare a poco a
poco e cadde a terra, immaginando di stringere ancora il giovane samurai
che avrebbe dovuto catturare.Tutti avevano visto la zuffa, e alcune guardie accorsero sul posto. Non appena vi giunsero, Maki Hiogo riprese i sensi e gridò:«Venite, gente! L’ho preso! Venite a vedere!»Ma quando guardò cosa stringeva tra le braccia, scoprì che non era altro che una grossa peonia!Nel
frattempo anche Naizen-no-jo era arrivato sul luogo in cui si trovava
Maki Hiogo, e così pure la principessa Aya e le sue dame.Tutti furono sbalorditi e confusi, tranne il Daimio che disse:«È
proprio come pensavo. Spiriti in forma di volpe o di tasso non
riuscirebbero a eludere la sorveglianza delle guardie e a penetrare in
questo giardino. È lo spirito della peonia che ha preso la forma di un
principe».«Devi prenderlo come un segno di rispetto», disse
rivolgendosi alla figlia, «e onorare grandemente la peonia e prenderti
cura di quella afferrata da Maki Hiogo come prendi cura di te stessa».La
principessa Aya portò il fiore con sé nella sua stanza, lo mise in un
vaso pieno d’acqua e lo collocò accanto al cuscino. Aveva la sensazione
di avere vicino il suo innamorato. Un giorno dopo l’altro la sua salute
migliorò. Si prendeva cura personalmente della peonia e, strano a dirsi,
invece di appassire il fiore sembrava acquistare sempre più energia.
Infine la principessa guarì. La sua bellezza diventò come un raggio di
sole, mentre la peonia continuava a essere in piena fioritura.Poiché
ormai la principessa Aya era in perfetta salute, suo padre non poteva
rimandare ulteriormente le nozze. Perciò qualche giorno dopo il signore
di Ako arrivò a palazzo con la famiglia, e anche il suo secondo figlio
si sposò.Non appena la cerimonia ebbe termine, la peonia fu trovata
ancora nel vaso, ma morta e avvizzita. Dopo allora la gente del
villaggio, anziché parlare di Aya Hime ossia Principessa Aya, parlò di
Botan Hime ossia Principessa Peonia.
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- ciao mi chiamo selene nel web, ho 21 anni cosa dire di me... allora adoro il fantasy (si era capito!!! (^_^) )sono simapatica, sognatrice, romantica, testarda e determinata. Ho aperto questo piccolo spazio per condividre con voi la mia fantasia. ƸӜƷ Selene ƸӜƷ
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