tag:blogger.com,1999:blog-31877513952488400132024-03-13T03:14:36.810+01:00La Porta Dei Sogni Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.comBlogger104125tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-71187248564026712022015-06-04T12:41:00.000+02:002015-06-04T12:42:50.651+02:00Info Cookies<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<br />
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<br />
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<br /></div>
<div style="text-align: center;">
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<br />
<div style="text-align: center;">
Selene </div>
<div style="text-align: center;">
angelcz91@hotmail.it</div>
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<br /></div>
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Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-65493972324762527112014-05-26T00:40:00.002+02:002014-05-26T00:40:38.656+02:00Il mito delle streghe<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://djeguito.altervista.org/wp-content/uploads/2013/04/streghe.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://djeguito.altervista.org/wp-content/uploads/2013/04/streghe.jpg" height="400" width="297" /></a></div>
<span style="font-size: small;">La strega è una figura più o meno mitica presente nella cultura di molti popoli, antichi e moderni. Secondo le credenze popolari è una persona ritenuta dedita all'esercizio della stregoneria, ovvero che si ritiene sia dotata di poteri occulti,
che possono essere sia benigni, che maligni; in italiano con il termine
strega si intende solitamente una donna, mentre il suo omologo maschile
sarebbe lo stregone.</span><br />
<span style="font-size: small;">Nel corso del tempo la figura della strega è stata letta nelle varie culture in modi assai differenti: ad esempio in Occidente si passa da momenti di persecuzione, come nella cosiddetta caccia alle streghe del periodo Rinascimentale, fino ai momenti di rivalutazione, come nel moderno Neopaganesimo.</span><br />
<span style="font-size: small;">Nella cultura occidentale la figura della strega ha radici antichissime, basti solo ricordare la cosiddetta strega di Endor citata nella Bibbia, come anche le celebri streghe della Tessaglia, nell'antica Grecia; è dunque una figura che precede di molto il Cristianesimo.
Solitamente la strega ha avuto una interpretazione negativa, in quanto
ritenuta una persona dotata di poteri utilizzati per nuocere alla
comunità, soprattutto agricola. A partire dal tardo Medioevo e l'inizio
del Rinascimento, la Chiesa ha poi individuato nelle streghe delle
figure eretiche, personaggi dannosi alla comunità e dediti al culto del
maligno, perciò da perseguitare ed estirpare dalla società con la
violenza.</span><br />
<span style="font-size: small;">A partire dall'Ottocento però è cominciata la rivalutazione della figura della strega. Tra le altre opere basti citare La Sorcière di Jules Michelet
in cui lo storico francese afferma tra i primi che la stregoneria non
fosse altro che un residuo di antichissime pratiche pagane. Altrettanta
importanza ebbero, nei primi del Novecento, le tesi di Margaret Murray, che contribuirono molto alla nascita del Neopaganesimo e della Wicca.
Secondo questa visione la stregoneria fu l'ultima testimonianza di
culti o pratiche di origini remote, sopravvissute soprattutto nelle
campagne: pratiche di guarigione, rituali di fertilità, conoscenze
dell'uso delle erbe, comunicazione con gli spiriti e il numinoso e viaggi extracorporei, il che non fa altro che fare identificare la strega, con ciò che fa uno sciamano, nelle culture cosiddette primitive.</span><br />
<span style="font-size: small;">È stata avanzata l'ipotesi che la stregoneria sia l'interpretazione fantastica dell'intossicazione da Ergot.</span><br />
<span style="font-size: small;">Il termine italiano strega deriverebbe dal greco "stryx, strygòs<sup>"</sup> e sta per "strige, barbagianni, uccello notturnoma col passare del tempo assunse il più ampio significato di "esperta di magia e incantesimi".</span><br />
<span style="font-size: small;"> Nel latino medievale il termine utilizzato era lamia, mentre nelle varie regioni d'Italia il nome che indica la strega, varia molto a seconda della località. Possiamo perciò trovare:</span><br />
<ul>
<li><span style="font-size: small;">Masca o Maggia (Piemonte);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Stria o Bàsura (Liguria);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Borde (Toscana);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Strìa, Maggia (Lombardia, Emilia, Trentino, Friuli-Venezia Giulia);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Cogas, Stria, Brúscias o Maghiargia (Sardegna);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Strìa/Striga/Strigo (Veneto);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Janara (Sannio) e (Irpinia);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Mavara (Sicilia);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Magara (Calabria e Basilicata);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Masciáre o Chivàrze (Taranto e provincia);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Macàra (Salento);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Stiara (Grecìa Salentina);</span></li>
<li><span style="font-size: small;">Stroll'ca (Umbria)<i>.</i></span></li>
</ul>
A partire dal Rinascimento le streghe sono rappresentate soprattutto
come delle donne vecchie ed arcigne (anche se non manca all'opposto la
figura della strega bella e fascinosa), non di rado rappresentate
accanto ad un filatoio o nell'atto di intrecciare nodi, a richiamare
l'idea di vendetta, tessendo, cioè, il destino degli uomini e ponendoli di fronte a mille ostacoli (in questa iconografia ricordano le antiche Parche/Moire/Norne).<br />
Inoltre ogni strega della tradizione è accompagnata da qualche strano animale, il famiglio,
con caratteri diabolici che fungerebbe da consigliere della propria
padrona, quali gatto, gufo, corvo, civetta, topo, rospo. E ancora, le
loro stregonerie avvengono in giorni stabiliti in base al ciclo
naturale.Un'altra immagine tradizionale e molto popolare della strega la rappresenta in volo a cavallo di una scopa. Questa iconografia dichiara esplicitamente la sua parentela con la Befana, e l'appartenenza di entrambe le figure all'immaginario popolare dei mediatori tra il mondo dei vivi e quello dei morti.<br />
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<b><span class="mw-headline" id="La_strega_nel_Neopaganesimo">La strega nel Neopaganesimo</span></b></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
Al giorno d'oggi in ambito religioso si intende per strega anche una seguace di varie forme di neopaganesimo, in particolare i praticanti della Wicca o della Stregoneria Tradizionale<br />
In entrambi i casi una notevole influenza ha avuto il saggio <i>Aradia, o il Vangelo delle Streghe</i>, scritto da Charles Godfrey Leland nel 1899, dove l'autore descrive in forma romanzata antichi riti della tradizione stregonesca italiana, chiamandola stregheria. Nel testo si narra di Aradia, figlia della dea Diana, che scende sulla terra per insegnare l'arte della stregoneria ai suoi seguaci.<br />
Le streghe nel folklore sono molto spesso presentate come antagoniste degli eroi nelle fiabe popolari e ciò poi si riverbera nella letteratura, basti ricordare le figure presenti nel Macbeth; sempre nella letteratura, come ne La Celestina, la strega è spesso presente come personaggio rilevante, in certi casi è un co-protagonista.<br />
Nella storia della letteratura la figura della strega e quella della maga sono spesso intrecciate tra di loro, partendo da Medea, che è al tempo stesso una sacerdotessa di Ecate, ed una guaritrice o avvelenatrice, passando per Circe fino ad arrivare alle figure di Alcina nell'<i>Orlando Furioso</i> di Ludovico Ariosto, senza dimenticare molto più recentemente le streghe e maghe della saga <i>fantasy</i> del Ciclo di Avalon, scritta da Marion Zimmer Bradley. In comune hanno la capacità di essere incantatrici e tessitrici di illusioni.<br />
Terry Pratchett nella serie di racconti con Tiffany Aching come protagonista, descrive le streghe come persone che aiutano chi ne
ha bisogno (soprattutto anziani), e oltretutto aiutano a stabilire
giustizia dove vivono. Il loro lato magico non è quindi composto da
sfere di cristallo o altri oggetti magici, ma dalla bontà.<br />
Nella serie letteraria di <i>Harry Potter</i> le streghe sono semplicemente donne dotate di poteri magici; di conseguenza non avrebbero malvagità innata.<br />
La scrittrice Anne Rice ha creato un ciclo di romanzi con protagoniste delle streghe, intrecciato alle sue <i>Cronache dei vampiri</i>: <i>La saga delle streghe Mayfair</i>.<br />
Il romanzo storico di Sebastiano Vassalli <i>La chimera</i>
racconta le vicissitudini di una bella ragazza processata per
stregoneria. Un tema simile viene affrontato anche nei romanzi di Celia Rees <i>Il viaggio della strega bambina</i> e <i>Se fossi una strega</i>.<br />
La saga dei libri <i>I diari delle streghe</i> di Lisa J. Smith tratta interamente di streghe.<br />
<br />
<span style="font-size: small;"><i> </i></span><div>
<span style="font-size: small;"><i> </i></span></div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-12563014342488019002013-07-22T16:30:00.002+02:002013-07-22T16:30:33.308+02:00My Diary Secret Regala Al Di La Di Te<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Buona sera tesorini volevo segnalarvi questo bellissimo giveawey che si svolge nel blog della mia gemellina Arwen dove propone per la nuova collaborazione con la casa editrice Butterfly un giveawey succossisimo per saperne di piu cliccate sul bannerino qui in basso</div>
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<a href="http://themydiarysecret.blogspot.it/2013/07/nuova-collaborazione-giveawey.html" target="_blank"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5af-ucgalR8Qc17VwqHQefP8YxDraRS7rWDmkw-yPceU1p6IZg3tLvERITEEeRaOSlKcguaNtn1vpbtgltXC7UGnR_To3EXydt7VKs-fzbIt4tmw44ugfHu5ZQbQG_Ra0i5RY5Qn2G6G1/s1600/argeta-giveawey.jpg" /></a></div>
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Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-91659954680126940992013-04-23T17:57:00.002+02:002013-05-08T01:18:18.733+02:00La Sorgente Dell' Oblio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="http://www.ellisweb.it/fantasy/fantasy.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="227" src="http://www.ellisweb.it/fantasy/fantasy.jpg" width="320" /></a></div>
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Si racconta che, col finir dell'estate quando i pastori abbandonavano la valle di Vajolètt, le streghe scendessero fino al piano erboso di Ciampedìe, dove intrecciavano le loro danze alla luce della luna. Un giovane di Monzòn, di nome Gordo, fu curioso di vederle ballare. Quando tutti lasciarono la valle egli si nascose in una tobìa (fienile) aspettando. Passata la mezzanotte sbucarono innumerevoli streghe d'orribile aspetto; tra loro la Striona, loro condottiera, che si accorse subito di lui -qui dentro c'e' un uomo! fuori subito!- Gordo rimaneva immobile per la paura -apri o scendiamo dal camino!- egli tremante uscì: lo schernirono, gli tirarono i baffi, infine danzarono attorno a lui selvaggiamente. Poi la Striona lo apostrofò -chi e' la tua regina?- lui non capiva -se non capisci vuol dire che non hai ancora una regina! ne sceglierai una e subito! metti questa corona sul capo di quella che ti piace di più. Dovrai servirla fedelmente e per mezzo suo sarai ammesso alla nostra società- e gli diede una corona di sterpi. Egli non seppe decidersi perchè gli parevano una più brutta dell'altra, cosicchè le streghe andarono su tutte le furie: lo insultarono e picchiarono, poi lo legarono ad un albero ancor con la corona in mano -di qui a un anno sceglierai la tua regina!- Passarono i giorni e nessuno veniva a liberarlo perchè i pastori erano già scesi a valle. Non sentiva fame o freddo, ma a poco a poco il corpo si irrigidiva, la resina lo ricopriva...entro la primavera successiva viveva la vita dell'albero e nessuno avrebbe immaginato che là vi fosse un uomo.<br />
<a name='more'></a>Le streghe l'avevano incantato! I pastori parlavano della sua scomparsa, ma lo davano per morto. Solo la piccola Vinella, una ragazza col viso butterato dal vaiolo che faceva la pastorella, non voleva persuadersi ch'egli potesse essere salvato. Una notte si svegliò sentendo delle lugubri grida e andò impaurita a svegliare una vecchia che abitava in malga.-questi urli sono il baèl, il concerto delle streghe! stanno sui Mugoni e gridano verso valle. Nelle notti di plenilunio sembrano impazzite, urlano finchè non scompare la luna dietro le Creppes de Davòi, poi gettano delle ruote di fuoco che finiscono sulle punte di roccia sopra Ciampedìe, dove ardono spargendo odor di bruciato...queste creste si chiamano zigolades (bruciacchiate)...cerchiamo di dormire, chè mezzanotte deve esser già passata- Per tutta l'estate Vinella pensò che avrebbe dovuto chieder direttamente alle streghe qualcosa di Gordo, ma non osava. Guardava volare le gaiòles (ghiandaie) sospirando -sono uccelli intelligenti e vedono tante cose, certamente saprebbero dirmi dov'e' Gordo!- Una sera uno dei pastori arrivò con un sacco pieno di pinoli e lo versò sul tavolo perchè ciascuno potesse prenderne; tutti vollero sapere come aveva fatto a trovarne tanti ed egli raccontò che aveva visto le gaiòles volare spesso attorno a un pino e aveva così scoperto un crepaccio dove c'era la loro provvista invernale. Vinella si impietosì per quelle povere bestiole, ma la derisero tanto da offenderla.<br />
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<a href="http://img19.imageshack.us/img19/2918/flyingyuehuitang.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://img19.imageshack.us/img19/2918/flyingyuehuitang.jpg" width="226" /></a></div>
A fine serata, quando tutti erano andati a dormire, il pastore che aveva portato il sacco tornò da lei -non esser in collera con me. prendi pure tutti i pinoli rimasti, te li regalo- al mattino Vinella riportò i pinoli al crepaccio e una subito gazza le parlò con voce umana -ti ringrazio e sarai ricompensata: prendi 3 pinoli. Se un giorno vorrai conoscere qualche segreto che le montagne nascondono e gli uomini ignorano mettili nella mano sinistra e guardali fisso. Verrò a spiegarti quel che desideri- Passarono pochi giorni e li usò, raccontando alla ghiandaia la storia di Gordo -udii la storia da un gufo che vola con le streghe. Gordo è in visidàja (morte apparente). Per risvegliarlo bisogna portargli una trosilla, un rododendro bianco che cresce solitario dietro le Porte Nèjgre (Porte Nere) sulle vette del Vaiolòn- poi le disse come trovare l'albero a cui era legato Gordo e le insegnò le parole magiche per rompere l'incantesimo -Gordo è il tuo fidanzato?- chiese infine. La giovane arrossì negando, dicendo che le dispiaceva solo che fosse in balìa delle streghe -dovrai lottare molto. Egli abitava con un'anda (zia) strega, d'accordo con le streghe dei monti!- Quando Vinella e gajòla si salutarono, la giovane si mise all'opera. Trovò il fiore, trovò l'albero e pronunciò l'incantesimo -xide, burte strìes!- (via, brutte streghe)l'albero si spaccò e ne uscì Gordo. Si compiva l'anniversario dell'incantesimo e, prima che Vinella avesse tempo di accorgersene, le mise la corona in capo -ecco la mia regina!- Lei fu così sorpresa che fuggì. A casa tutti l'accolsero con esclamazioni di sorpresa perchè il viso era diventato liscio e bello, mentre gli sterpi della corona erano divenuti d'oro -ti sei fidanzata con un principe? è la più bella zendalina (ghirlanda nuziale) mai vista!chi te l'ha data?- Vinella raccontò l'accaduto e si congratularono. Gordo dopo tanta immobilità era lento e stanco nel camminare, ma giunse a casa dela zia. Le raccontò di aver incoronato Vinella e la zia si arrabbiò -ti ho scelto una giovane vedova di Perra come sposa. Ha un bel mess (fattoria)e la sua centüla (cinto nuziale d'argento) vale quanto 3 mucche, non sceglierai mica una pastorella sfigurata!?!- Al mattino dopo la zia lo spinse fuor dalla porta ingiungendogli di andare a Perra, ma lui andò a Sojàl e si fidanzò con Vinella. Al ritorno raccontò alla zia che Vinella non era più sfigurata e la corona era divenuta d'oro -guardati da lei, perchè è scaltra, pare che abbia relazioni con le streghe! La corona d'oro è una sua illusione: fattela mostrare e pronuncia la formula che ti insegnerò, con la quale si annullano gli incantesimi, allora vedrai!- Gli insegnò una formula delle streghe che distruggeva l'oro, così la corona tornò di sterpi, Vinella e fu desolata e Gordo se ne andò. Si fidava della zia e, nonostante soffrisse per Vinella, finì per rompere il fidanzamento e rivolgere le sue attenzioni per la vedova di Perra. Vinella si disperò e, quando una povera donna bussò a chieder elemosina, dicendo che accettava qualunque cosa, anche senza valore per gli altri, le diede la corona di sterpi. La ragazza voleva stare sola e camminava fino al bosco. Lì incontrò l'amica gajòla con cui si sfogò. -t'avevo detto che avresti dovuto lottare. Hai vinto le streghe della montagna, che ora non si avventurano più sul Ciampedìe, ma le streghe della valle sono più furbe. Gordo crede a quel che gli dicono e corre incontro alla sua rovina! Potresti salvarlo solo conducendono nel tuo luogo natìo. Tu non sei di Sojàl come credi. Eri figlia di una Vivàna (donne dei boschi che conoscono il futuro) delle vette del Larsèc. Uno spirito delle acque trascinò tua madre nei flutti e tu fosti ripescata dal taglialegna che ti fà da padre adottivo. Tu sei del Larsèc!- Vinella le disse di voler rimanere a Sojàl dove aveva sempre vissuto -e questa è la tua disgrazia! non avendo patria non hai forza, non riuscirai a liberare Gordo. Posso darti un solo consiglio. Sulla Pala de Jàcia scorre la Fontèna del omblìa (sorgente dell'oblio), chi ne beve dimentica il passato e ricomincia nuova vita- la condusse attraverso le montagne. Nei punti più disagevoli v'erano degli scalini che le spiegò fossero fabbricati dai Nani per le Vivàne, per una scommessa persa. Subito sotto la cresta scorreva una vena sottile d'acqua freschissima. Come Vinella ne bevve si guardò attorno trasognata. Tornò indietro solo grazie alla guida della ghiandaia. l paese incontrò la madre adottiva che corse ad abbracciarla -ti abbiamo cercata ovunque, Vinella!- ma lei non riconosceva nessuno. Dovette imparare ogni lavoro daccapo, come una bimba. Gordo seppe che era impazzita e ne parlò alla zia. -sta meglio di noi! deve aver bevuto alla sorgente dell'oblìo, comincia una vita nuova e non si sogna nemmeno di te!- Gordo chiese della sorgente e la zia gli disse che era presso la Pala de Jàcia. Lo spronò infine a chieder la mano della vedova e, accorgendosi che non ne aveva voglia, gli diede un filtro magico che rendeva l'uomo per 13 giorni senza volontà di fronte a una donna. Prima di andare a dormire Gordo incontrò una vecchietta che lo pregò di comprar qualcosa. Le diede un soldo e andò in camera con l'oggetto da lei dato. Con stupore si rese conto che era la sua corona! La mise sulla finestra e si coricò, ma si svegliò nella notte per dei rumori e vide un gufo che si sfregava il becco sulle sbarre dell'inferriata. "è una iranumìna" (segno degli spiriti) pensò, ed ecco che la corona si mise a correre su e giù come portata da mille zampe di ragno. Gordo si spaventò tanto che corse nel letto e non osò più guardare fino al mattino. Il giorno dopo, uscendo, incontrò Vinella nei prati e parlandole capì che davvero non lo riconosceva. Non aveva coraggio di tornare a casa, cosi' ogni giorno tornò a incontrare lei finchè tornarono a innamorarsi e parlare di nozze. Quando però i Gordo si presentò dai genitori gli urlarono dietro inferociti e non potè far altro che scappare, rifugiandosi in una capanna. Il giorno dopo incontrò Vinella sulla via -Fermo, gli uomini di Sojal ti tendono agguato! Dicono che sei uno stregone, che fai girar la testa alle ragazze e che mi hai regalato una corona stregata che ora è d'oro, ora di stecchi...anche se io non so nulla di tutto ciò...volevano raccontarmi altro, ma non voglio ascoltarli- Gordo le disse che non ricordava perchè aveva bevuto alla sorgente dell'oblio. -tutti mi dicono così...se fosse vero vorrei che anche tu ne bevessi, così non saresti più malinconico e pensieroso!- Anche Gordo avrebbe voluto e, sapendo dalla zia la zona in cui si trovava, decisero di andarci. Bevvero assieme e d'incanto scordarono la vita trascorsa. Lieti proseguirono la salita, entrando nell'alta valle di Larsèc. Tutto era in fiore e nell'aria tepida v'era un gran silenzio, alte vette e cielo azzurro. Erano felici. Incontrarono infine delle donne dagli abiti verdi: delle Vivàne. Come videro Vinella la riconobbero ed accorsero a salutarla, riempiendola di parole affettuose e carezze -la figlia della povera Doreda rapita dallo Spirito! finalmente sei tornata!- volevano farsi raccontare della sua vita, ma lei sapeva solo che Gordo era il suo fidanzato e niente altro, così capirono che aveva bevuto alla sorgente e li condussero a vivere con loro, fra le rocce frastagliate chiamate Scalirèc, dove abitavano.Tempo dopo la zia di Gordo andò dai genitori di Vinella, chiedendo del nipote. Nessuno sapeva dove fossero, così si limitò a restituire la corona di sterpi, perchè ogni notte correva per casa sua come un ragno. Una sera i due genitori adottivi incontrarono una Vivana, che parlò loro -Vinella vi saluta e vi ringrazia per quanto fatto, ma non può tornare. Stanotte mettete la corona sul tavolo, diverrà d'oro e d'oro resterà per sempre, così sarete provveduti per la vecchiaia- </div>
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Gordo e Vinella restarono sui monti di Larsèc. A volte qualche cacciatore di camosci li scorgeva mentre, seduti al sole, guardavano a valle con aria lieta. Nessun'altra notizie giunse mai agli uomini.</div>
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Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-88869325225863929382013-04-14T13:35:00.001+02:002013-04-14T13:36:34.469+02:00Il Dio Pan<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Come tutti i popoli che si rispettano anche Fate, Gnomi ed Elfi credono nell'esistenza di esseri superiori portatori di fecondità e di vita.Tracce di credenze in questi esseri sono addirittura antecedenti alla popolazione Celtica. Lasciatevi quindi rapire da queste immagini, da queste parole per scoprire che parte di Cernunno, Lugh, Brigit sono dentro di voi</div>
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<a href="http://www.hedgedruid.com/wp-content/uploads/2013/02/PAN.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="http://www.hedgedruid.com/wp-content/uploads/2013/02/PAN.jpg" width="320" /></a></div>
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Il dio Pan è una divinità ellenica, parte uomo e parte capra, che il mito vuole figlio di Zeus e della ninfa Callisto, mentre un’altra versione lo vuole figlio di Penelope e di tutti i suoi pretendenti, con cui avrebbe avuto rapporti durante l’attesa del marito.Secondo Omero, infine, la versione più accreditata: nato dall’unione di Hermes e della ninfa Driope, ninfa della quercia; la madre lo abbandonò subito dopo la nascita poiché il suo aspetto era talmente brutto che ne rimase terrorizzata; Hermes allora lo raccolse e, dopo averlo avvolto in una pelle di lepre, lo portò sull’Olimpo per far divertire gli dei, causando così l’ilarità di Dionisio, che lo accolse nel suo seguito.È raffigurato con gambe e corna caprine, con zampe irsute e zoccoli, mentre il busto è umano, con due corna in fronte, il naso schiacciato, il volto ornato da una barba caprina e dotato di un’espressione terribile, a dispetto della quale Pan è un dio gioviale e generoso, sempre pronto ad aiutare quanti chiedono il suo aiuto.Dio solitario, non risiede sull’Olimpo ma vive specialmente nei boschi e con la sua voce spaventosa incute in chi ode una grande paura, che da Pan prende appunto il nome di timor panico. Racconta Plutarco che sotto il regno di Tiberio, un vascello romano si trovò a passare nei paraggi di un’isola del mar Egeo, quando il vento cessò improvvisamente e nel silenzio si udì una voce gridare: "Il Grande Pan è morto". <br />
<a name='more'></a>A quella notizia da ogni parte dell’isola scoppiarono pianti, gemiti e singhiozzi di cui non si seppe mai la provenienza.Pausania scrive che i Galli, saccheggiando la Grecia, videro nel tempio di Delfo la statua del dio Pan, e ne furono talmente spaventati che fuggirono.Un altro tratto caratteristico di Pan è che non sopportava di essere disturbato durante il suo riposo pomeridiano, e se ciò accadeva emetteva urla terrificanti che scatenavano appunto il timor panico.Il nome Pan sembra derivare dal greco "paein" (pascolare): in Grecia la sua provenienza era l’Arcadia, dove possedeva le greggi che pascolava, pur essendo un dio vagabondo senza una dimora specifica; pertanto è il dio dei campi, delle selve e dei pascoli (specialmente nell’ora meridiana), e più in generale della pastorizia ma presiede anche alla sessualità, che in lui ha una connotazione nettamente maggiore che presso gli altri dèi: sempre a caccia di ninfe, ma amava tranquillamente anche uomini, come il pastore Dafni cui insegnò a suonare il flauto; i racconti che lo legano alle ninfe ed alle loro eventuali trasformazioni per sfuggirgli sono molteplici, il più famoso riguarda la Ninfa Siringa.James Hillman, lo psicologo americano, sostiene che Pan è l’inventore della sessualità non procreativa, e gli attribuisce il ruolo di dio della masturbazione: nel libro "Saggio su Pan" Hillman traccia un contrasto netto tra la figura di Pan e la figura di Cristo.Un altro significato di “pan” è “tutto”, letteralmente perché secondo il mito greco Pan era lo spirito di tutte le creature naturali, e questa accezione lo lega alla foresta, all’abisso, al profondo, quindi anche alle grotte, alle cime dei monti ed alle balze montane; è in definitiva il dio dell’origine della vita e della vita stessa, secondo le teorie degli stoici che ne fecero l’incarnazione della vita universale.Il suo legame con la terra ed i campi lo lega anche alla luna ed alle forze della grande Madre; in un mito riportato da Virgilio nelle Georgiche viene raccontato come riuscì a sedurre Selene.Pan veniva spesso identificato dai latini con Faunus e Silvanus, dèi delle foreste e degli animali selvatici.</div>
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<a href="http://rookery9.aviary.com.s3.amazonaws.com/11008000/11008390_c97a_625x1000.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://rookery9.aviary.com.s3.amazonaws.com/11008000/11008390_c97a_625x1000.jpg" width="195" /></a></div>
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<b>Il flauto di Pan</b></div>
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Il mito narra del suo amore per diverse ninfe: Eco, Eufemie, Pitis; tuttavia il suo amore più celebre fu per la Naiade Siringa: Pan se ne innamorò, ma lei lo eludeva scappando, arrivata sulle sponde del fiume Ladone si gettò in acqua, pregando di essere trasformata perché il dio non la potesse riconoscere; Siringa diventò una canna, che in mezzo ad altre in una palude era indistinguibile. Il vento sibilava attraverso il canneto, e Pan fu incantato da quel suono, pertanto tagliò una canna in setto –o nove- pezzi di lunghezze diverse che unì tra loro con cera e spago, a formare quello strumento che tutt’oggi si chiama Flauto di Pan o Siringa.</div>
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<b>La lotta contro Tifone</b></div>
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Un altro ruolo importante di Pan fu la sua partecipazione alla lotta degli Olimpi contro Tifone, un mostro generato da Gea e Tartaro, dotato di ali, cento teste, occhi terrificanti e voci spaventose che uscivano da cento bocche e con la parte inferiore del corpo avvolta in due gigantesche spirali serpentiformi; Tifone entrò in competizione con Zeus per il dominio del mondo, e gli déi nel vederlo fuggirono terrorizzati in Egitto, dove si nascosero assumendo le forme più svariate: Zeus divenne un ariete, Era una vacca bianca, Afrodite si trasformò in un pesce, Ares in un cinghiale, Apollo in un corvo, Artemide in un gatto, Hermes in un ibis (l’animale di Toth, il suo corrispondente egizio), e Dioniso in una capra.Pan trasformò solo la sua metà inferiore nella coda di un pesce e si nascose in un fiume.L’unica che non si nascose fu Atena, che denigrando gli altri dèi convinse Zeus a dar battaglia a Tifone. Zeus ebbe inizialmente la peggio: Tifone lo avvolse con le sue spire e gli recise i tendini di mani e piedi, e lo rinchiuse in una grotta della Cilicia. Pan spaventò il mostro con un tremendo urlo, ed Ermes gli sottrasse i tendini di Zeus che, recuperate le forze, si lanciò su un carro trainato da cavalli alati contro Tifone, bersagliandolo di fulmini e riuscì ad ucciderlo in Sicilia, seppellendolo sotto l’Etna. Da allora il vulcano rivomita periodicamente i fulmini che avevano colpito il drago. Zeus premiò Pan trasformando il suo aspetto ibrido di pesce e di capra in una costellazione, il Capricorno. In questo mito troviamo un altro elemento interessante: la fuga panica come reazione protettiva; protezione per sé stessi, certo, ma sempre un’azione che permette poi di portare aiuto a chi di protezione ha ancora bisogno. L’aspetto protettivo della natura in Pan si rivela oltre che nel suo ruolo pastorale anche nella sua posizione nel seguito di Dioniso, dove Pan porta lo scudo del dio nella marcia verso l’India.</div>
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<a href="http://greekgodpan.files.wordpress.com/2013/03/agencia_de_ilustracion_luisannet_ilustradora_marisa_lopez_ilustracion_fauno.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://greekgodpan.files.wordpress.com/2013/03/agencia_de_ilustracion_luisannet_ilustradora_marisa_lopez_ilustracion_fauno.jpg" width="226" /></a></div>
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<b>Le forze naturali</b></div>
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Miti e tradizioni legati a Pan possono essere tra quelli che hanno dato origini alla stregoneria, giacché il dio è connesso con la fertilità dei campi, i cui rituali potevano essere anche orgiastici, oltre che essere connesso con la Luna e la Grande Madre.Pan rappresenta la Natura in toto, nel bene e nel male, senza nessuna connotazione di stampo manicheistico; è in definitiva una forza grezza della natura, un essere neutrale che può originare creazione come distruzione, al pari di molte altre divinità primordiali come l’indiana Kali Ma, ad esempio.È interessante notare che la fonte omerica ci dice che appena nato fu avvolto dal padre Hermes in una pelle di lepre e portato sull’Olimpo, dove Dioniso lo accoglie con gioia:la lepre è un animale sacro ad Afrodite, ad Eros, alla Luna e facente parte del mondo dionisiaco:l’avvolgere Pan con una sua pelle significa che egli stesso era pienamente parte di questo universo; la paternità di Hermes, e la sua protezione (è lui che lo avvolge nella pelle), danno alle azioni di Pan la connotazione di azioni ermetiche, simboliche, dai messaggi nascosti insomma; la reazione di Dioniso quando le vede testimonia la grande simpatia tra questi due dèi: con essi forma una sorta di triade ideale.Il collegamento con la Luna diventa evidente nel mito della seduzione di Selene: seduzione che operò con l’inganno (tratto caratteriale tipico di Hermes), poiché la dea lo rifiutava. Pan usò un trucco, e nascose il suo ispido pelo caprino sotto un velo candido, oppure sotto il vello di un agnello; così mascherato la dea non lo riconobbe, ed acconsentì a salirgli in groppa, e il dio poté finalmente possederla: sembra un chiaro riferimento i riti orgiastici ed ai Sabba pagani celebrati a Beltane.Sempre in tema di rito orgiastico, si narra che Pan si accoppiasse con le Menadi (probabilmente con tutte), le quali erano le sacerdotesse del Dio, cosa che ci riconduce a quanto appena detto:Pan è quindi il Dio-Capro delle streghe, la personificazione di ciò che è completamente naturale, di quell’istinto che è l’urgere della natura, e ben si abbina con Dioniso che impersona il potere della forza produttiva della Natura.C’è un altro aspetto di Pan su cui può essere interessante soffermarsi: la solitudine; fin dall’inizio, da quando venne abbandonato dalla madre, Pan è solo. Hermes lo porta in cielo, ma lo presenta come una cosa buffa, e gli chiede di non far sapere troppo in giro che è suo figlio: solo Dioniso, anche lui è stato privato della madre –addirittura fin da prima della nascita- ed esule ramingo, lo prende realmente a benvolere:in questo contesto le connotazioni di fertilità e lascivia passano in secondo per dare rilievo ad un destino che pur dando occasione a Pan di avere innumerevoli accoppiamenti con altrettante donne non gli consente mai di formare una coppia; Pan avrà sempre una natura solitaria, rimarrà sempre un bambino abbandonato.</div>
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<b>La morte di Pan</b></div>
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Ma perché in epoca cristiana all’immagine di un dio benevolo e generoso è stata progressivamente sovrapposta quella di un demone, della quintessenza del principio del Male?Pan è l’unico dio che morì, secondo Plutarco: una morte purtroppo inevitabile, sospinta dall’avanzare del cristianesimo e di fronte al rifiuto della sessualità e degli istinti, anche se diversi commentatori di Plutarco sono concordi nell’affermare che Pan non sia morto ma che giaccia soltanto addormentato, ovvero rimosso. E quando l’umano perde la connessione personale con la natura e l’istinto personificati, l’immagine di Pan muore per lasciare spazio all’immagine del Diavolo.L’operazione compiuta dal cristianesimo fu quella di evocare dalle ceneri di Pan il Diavolo, che nella cultura cristiana è l’avversario dell’uomo e della creazione (quindi anche della natura stessa); tuttavia Pan non è morto, ma dorme dentro di noi: può risvegliarsi se si recupera la connessione personale con la natura e con l’istinto.</div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-89659441658007117632013-04-10T19:18:00.000+02:002013-04-10T19:18:04.544+02:00La Colpa Angelica<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEgLe1hj7GHIfumMY1-fqiV-QJtWhs1hUHGPySjhurqj5B4Jbh7S4cQRn7ZhmRFugRNhg7b6PDbpzCibfkQ-LAZtD5g2e3rZHxIKdjRrtovmUh_OwhF7kU5jOxZ-X6B7swoEpwiIUpkl4GyZyH3zYNEyeKJR7A-6QRWEHoBJFjGO=" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEgLe1hj7GHIfumMY1-fqiV-QJtWhs1hUHGPySjhurqj5B4Jbh7S4cQRn7ZhmRFugRNhg7b6PDbpzCibfkQ-LAZtD5g2e3rZHxIKdjRrtovmUh_OwhF7kU5jOxZ-X6B7swoEpwiIUpkl4GyZyH3zYNEyeKJR7A-6QRWEHoBJFjGO=" width="207" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">La modalità della "colpa" angelica, oltre che in un mancato
riconoscimento
della sovranità divina, è stata variamente identificata. C’è per
esempio
una lettura di tale colpa legata all’evento cristologico. Secondo
S.
Ignazio, vescovo di Antiochia, la caduta angelica è dovuta alla
loro
mancanza di fede nella missione redentrice di Cristo: "Angeli gli
esseri
celesti, la gloria degli angeli, i principi visibili e invisibili
se non
credono nel sangue di Cristo hanno la loro condanna". La
ribellione degli
angeli, sempre in chiave cristologica, è invece talora colta nel
fatto che
alcuni di essi non sopporterebbero l’imperscrutabile disegno che
ha visto
Dio-Padre amare a tal punto gli uomini da inviare suo Figlio a
incarnarsi
e a umiliarsi fino a morire in croce per la loro salvezza.
Quest’amore
straordinario per gli uomini è per molti la vera causa della
ribellione:
già Ireneo vedeva nella colpa di Satana un peccato d’invidia e di
gelosia
nei confronti dell’umanità. Per fondare una tale lettura ci si
basava in
particolare sul testo biblico di Sap 2, 24 dove appunto si parla
di
"invidia del diavolo" nei confronti dell’uomo, creato a immagine
di Dio.
Per quanto riguarda invece la tesi che vedrebbe Satana e i demoni
peccatori per orgoglio, essa presenta diverse e sottili sfumature.
In
particolare i pensatori cristiani si dividono circa le cause di un
tale
orgoglio anche se in termini generali concordano sul fatto che il
primo
Angelo, Lucifero, volesse diventare come Dio e che gli altri
angeli lo
abbiano in certo modo imitato. Lucifero, presuntuoso per la sua
bellezza,
avrebbe desiderato ciò che era al di sopra di lui e a cui non
poteva
pervenire. L’orgoglio l’avrebbe dunque spinto a provare un
desiderio
inammissibile e indebito di dignità, a desiderare ciò a cui
sarebbe
pervenuto solo in virtù della grazia divina. Un’ulteriore
interpretazione
del peccato d’orgoglio è quella che concepisce la colpa di
Lucifero come
il desiderio disordinato di un’unione ipostatica del Verbo di Dio
con la
sua natura angelica allo stesso modo di ciò che avviene
nell’incarnazione,
reputandola a lui assolutamente dovuta e ingiustamente rifiutata
per
essere assurdamente accordata alla natura umana. Comunque, in
definitiva,
questo peccato d’orgoglio, al di là delle diverse letture, è la
malizia
assoluta che rifiuta di fatto la piena trascendenza divina
nell’ordine dei
rapporti personali con Lui, nella pretesa, usando le parole di
Isaia, di
"farsi uguale all’Altissimo" (Is 14, 14). Oltre che nell’orgoglio,
il peccato degli angeli è stato tradizionalmente
identificato in modo particolare nella superbia. Una vera e
propria hybris,
volendo Satana essere signore del creato come Dio. Quest’atto di
superbia
li ha in tal modo condotti ad una "non adesione" a Dio, ad una
vera e
propria separazione da Lui. Ma la superbia è determinata anche da
un altro
fatto: dalla pretesa di conoscere esclusivamente con i propri
mezzi il
mistero divino. A causa dell’orgoglio e della superbia l’Angelo
dunque apostatò da Dio,
per cui verrà definito da Giustino e da Ireneo come "serpente
apostata".
Al di là di questo, c’è chi come Anselmo d’Aosta nel suo De casu
diaboli
cerca di cogliere più in profondità il senso ultimo di quella
"colpa". </span></span></div>
<a name='more'></a><span style="font-size: small;">Per
Anselmo Satana ha voluto qualche cosa che egli conosceva senza
averla. Ora, egli
conosceva Dio. In particolare, egli sapeva che Dio è totalmente
autonomo e
ha voluto a sua volta essere totalmente autonomo, come Dio: ha
voluto
agire "propria voluntate", senza riferimento al suo Creatore. Nel
peccato di Satana per Anselmo non c’è dunque né l’indignazione per la
creazione di Adamo né il risentimento per l’incarnazione del
Verbo. Il suo
peccato è dovuto soltanto alla sua volontà di assoluta autonomia e
non è
la conseguenza della conoscenza di determinati eventi. E in una
direzione
analoga a quella di Anselmo si pone Tommaso d’Aquino quando
sostiene che
Satana per ottenere la beatitudine soprannaturale della piena
visione di
Dio non si è proteso verso Dio desiderando con gli angeli santi la
sua
perfezione finale per grazia, ma ha voluto ottenerla con le sue
proprie
forze naturali.L’interrogativo e lo scetticismo su Satana quale realtà personale hanno i
loro antecedenti storici e culturali soprattutto
nel contesto filosofico
del razionalismo in età illuministica, quando appunto si tende a
contestare la personificazione del male. Nessuno può ovviamente
negare
l’esistenza del male anche nei suoi tratti più terrificanti, ma la
ragione
stenta ad accettare un principio personale che stia all’origine
del male e
vada al di là dell’esperienza sensibile. Infatti Satana non cade
sotto il
dominio percettivo dei nostri sensi né può essere razionalmente
dimostrato: il diavolo quindi come entità personale non può che
essere
liquidato. A. Graf, nella sua opera del 1889, Il Diavolo, parla
così:Il diavolo è morto, o sta per morire e morendo egli non rientrerà
nel
regno dei cieli, ma rientrerà e si dissolverà nell’umana fantasia,
nella
stessa matrice ond’è uscito. La civiltà ha debellato l’inferno e
ci ha per
sempre redenti dal diavolo.Una tendenza che troverà una sua
recezione anche nell’ambito del pensiero
cristiano (soprattutto nella teologia liberale). In particolare F.
Schleiermacher sostiene nella sua opera La fede cristiana, del
1821, che
"la credenza nel diavolo non deve essere presentata come una
condizione
della fede in Dio o in Cristo". Un altro duro colpo inferto alla
concezione personale del diavolo verrà
indubbiamente dall’area delle scienze psicologiche, in particolare
le tesi
di Freud e di Jung, che tendono a riportare tutto entro una
conflittualità
insita nella stessa persona umana. Non ha quindi senso alcuno
spiegare il
male morale con l’influsso di Satana e non esiste più una realtà
oggettiva
personale e malefica al di fuori dell’uomo come appare chiaramente
da
questo brano di Jung: Un’altra figura, non meno importante e definita, è quella dell’Ombra che
si manifesta, o proiettata su persone adeguate o variamente personificata,
nei sogni. L’Ombra coincide con l’inconscio "personale(corrispondente al
concetto freudiano di inconscio). L’Ombra è stata spesso descritta dai
poeti. Ricorderò il rapporto tra Faust e Mefistofele e gli Elisir del
diavolo di Hoffman, per citare due descrizioni particolarmente tipiche. La
figura dell’Ombra personifica tutto ciò che il soggetto non riconosce e
che pur tuttavia, in maniera diretta o indiretta, instancabilmente lo
perseguita: per esempio tratti del carattere poco apprezzabili o altre
tendenze incompatibili. </span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><b>La caduta / 2. Negli Apocrifi
Nel Libro dei Vigilanti</b>, che è una delle cinque opere che compongono Enoc
Etiopico, la caduta degli angeli è descritta come la colpa derivante dalla
loro unione sessuale con le figlie degli uomini da cui poi nacquero i
giganti, esseri violenti e malvagi. Si tratterebbe quindi della
conseguenza di una volontaria e libera rinuncia al loro stato da parte di
angeli innamorati della donna. Enoc nel sostenere questa tesi riprende un
passo della Genesi (6, 1-4) che allude ai titani, nati dall’unione tra
donne mortali ed esseri celesti, tra "figlie degli uomini" e "figli di
Dio". Se il giudaismo posteriore e molti tra i primi scrittori
ecclesiastici hanno identificato gli angeli in questi "figli di Dio", a
partire dal IV secolo, i Padri, sulla base di una concezione più
spirituale degli angeli hanno per lo più interpretato i "figli di Dio"
come la discendenza di Set e le "figlie degli uomini" come la discendenza
di Caino. Del resto, già in un’altra delle opere contenute nel libro di
Enoc, il Libro delle parabole, detto anche Enoc slavo, il peccato degli
angeli non è più quello carnale, ma un peccato di "apostasia", poiché gli
angeli non hanno ascoltato la voce e l’imperativo divini optando invece
per la propria autonoma volontà in un atteggiamento interiore di
opposizione e di disobbedienza. Si assiste quindi al passaggio in
direzione di una dimensione di interiorizzazione e di spiritualizzazione
del peccato degli angeli. E lo "scandalo" che l’uomo ha rappresentato per
l’intera corte del Cielo ha lasciato evidenti tracce anche negli angeli
fedeli, che non sono esenti ma anzi percorsi da un angoscioso dubbio di
fronte alla "novitas dell’uomo", come appare ad esempio nell’Apocrifo
Apocalisse di Paolo. Qui, la presenza dell’uomo tormenta quindi sia
l’Angelo buono, messaggero e custode, sia l’Angelo Caduto. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">La caduta / 3. Nel Corano </span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Sulla
vicenda della ribellione degli angeli, l’islamismo offre una
versione più "sentimentale" e "poetica". Satana, che il Corano
chiama
Iblis, si sarebbe ribellato a Dio per un eccesso di amore nei suoi
confronti: quando Dio, dopo aver creato gli esseri umani, ordinò
agli
angeli di servirli, Iblis si rifiutò perché sentiva di non poter
amare e
servire altri che il suo Creatore. Per questa ribellione Dio lo
cacciò.
Nella VII sura del Corano si legge: Eppure vi abbiamo creati, poi
vi abbiamo formati, poi abbiamo detto agli
angeli: "Prostratevi davanti ad Adamo!". E si prostrarono tutti
eccetto
Iblis, che fra i prostrati non fu. E disse Dio: "Che cosa ti ha
impedito
di prostrarti, quando te l’ho ordinato?". E quegli rispose: "Io
sono
migliore di lui: me tu creasti di fuoco e lui creasti di fango!". E
Dio
rispose: "Via di qui! Non ti è lecito fare il superbo! Fuori!
Oramai tu
sei un essere spregevole." Rispetto alla tradizione, questa sura
conferma che Iblis non si poneva in concorrenza con Dio, ma nondimeno
manifestava la propria superbia nei confronti dell’uomo e il proprio spirito insubordinato.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><b>La caduta / 4. Una scelta irreversibile</b> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Così scrive Massimo Cacciari nel suo "Angelo necessario": Tutti gli angeli sono creati nella grazia, ma la grazia non
violenta la
libera volontà. Alla mozione generale verso il Bene, propria di
ogni
creatura, subentra il momento dell’opzione, che Dio vuole
inalienabile:
come se Egli potesse regnare soltanto su una civitas di liberi
voleri. Un
bivio, un tremendo passo carraio si presenta, allora, sulla strada
dell’Angelo, ed egli deve affrontarlo; non gli è concesso di
rimanere
nella naturale mozione d’amore verso il suo Fattore. Qui egli deve
decidersi d’amare per poter amare totaliter alla fine. Il suo
amore è
soltanto in via finché non ha pronunciato questo pieno Sì. Ma la
possibilità del Sì implica quella della negazione, cioè
dell’affermazione
di un amore non rivolto al suo proprio Principio. L’angelologia
ortodossa insiste, con segno pressoché univoco,
sull’irreversibilità della decisione angelica. L’Angelo non
potrebbe
ravvedersi, poiché tutto ha visto con perfetta chiarezza… L’Angelo
è
altresì creato d’un sol colpo, perfettamente compos sui… e come la
sua
natura non conosce evoluzione, divenire, così la sua conoscenza
non è
costretta al faticoso itinerario dell’umana. Dio concede il tempo
all’uomo, perché per sua natura diveniente, affinché possa
ri-vedere le
proprie scelte, ma costringe l’Angelo ad un solo, irreversibile
aut-aut.
Dopo quell’istante la figura dell’Angelo sembra decisa in eterno:
decisa
l’azione che l’Angelo caduto o demone dovrà compiere fino al
Giudizio;
decisa l’orbita degli Angeli "felici", del Coro celeste. Deciso il
"rumore" infernale; decisa la polifonia paradisiaca. Da
quell’istante, la figura dell’Angelo non può più variare; gli Angeli
cessano di potersi volgere, come invece continuano ad essere le
altre
creature. E al non potersi più pentire corrisponde
simmetricamente, in
Cielo, il non poter più essere sedotti. Il corso dell’Angelo
diviene fermo
e sicuro come quello delle stelle, certissimo come quell’argine
che lo
zodiaco forma intorno alla Terra abitata.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">La caduta / 5. Il male assorbito dall'Uomo e da Dio. </span></span></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Importante è che l’uomo accetti il suo elemento demonico, la sua "ombra".
Tutto ciò non è privo di influenze sulla teologia contemporanea, se ad
esempio un teologo tedesco, J. Werbick, sostiene che molte espressioni
vanno "sdemonizzate" poiché gli esseri demoniaci sono semplici metafore di
quelle forze mondane che attanagliano l’uomo e lo rendono schiavo.</span></span>
</div>
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: justify;">
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span id="goog_1118237948"></span><span id="goog_1118237949"></span><br /></span></span></div>
</div>
</div>
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<div dir="ltr" style="text-align: justify;" trbidi="on">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>Satana</b>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjriTIrfJKSuw7tpnrRUX2J9iabvrPHXEi4sW6TIDIM-QSvTP6B89ZjI8eptRK4ihkzm-AOVkLLuzNllatR0MfIgo1Ktpp9RnxA_zOTgUvpkgAuYEBtm5Ed_wkX5CgcqPkKKJQNgK7GzD_U/s1600/3el6v9u0.gif" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjriTIrfJKSuw7tpnrRUX2J9iabvrPHXEi4sW6TIDIM-QSvTP6B89ZjI8eptRK4ihkzm-AOVkLLuzNllatR0MfIgo1Ktpp9RnxA_zOTgUvpkgAuYEBtm5Ed_wkX5CgcqPkKKJQNgK7GzD_U/s320/3el6v9u0.gif" width="320" /></a> </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Con
il nome di Satana (l’avversario, in ebraico) o di diavolo (il
calunniatore, in greco) la Bibbia designa un essere personale, per
sé
invisibile, ma la cui azione od influsso si manifesta sia
nell’attività di
altri esseri (demoni o spiriti impuri), sia nella tentazione. Il
Vecchio Testamento non parla di Satana che molto raramente e sotto una
forma che, salvaguardando la trascendenza del Dio unico, evita
accuratamente tutto ciò che avrebbe potuto inclinare Israele verso
un
dualismo, al quale era anche troppo portato. Più che un avversario
propriamente detto, Satana appare come uno degli angeli della
corte di
Jahve, che svolge nel tribunale celeste una funzione analoga a
quella del
pubblico accusatore, incaricato di far rispettare in terra la
giustizia e
i diritti di Dio. Tuttavia, sotto questo preteso servizio di Dio,
si
scorge già in Giobbe 1-3 una volontà ostile, se non a Dio stesso,
almeno
all’uomo e alla sua giustizia: egli non crede all’amore
disinteressato;
senza essere un "tentatore", si aspetta che Giobbe soccomba;
segretamente
lo desidera, e si capisce che ne gioirebbe. In Zaccaria 3, 1-5
l’accusatore si trasforma in vero avversario dei disegni d’amore
di Dio
circa Israele: affinché questi sia salvato, l’angelo di Jahve deve
prima
imporgli silenzio in nome stesso di Dio: Imperet tibi Dominus. La
Genesi, inoltre, non parla che del serpente: creatura di Dio "come
tutte le altre", questo serpente è tuttavia dotato di una scienza e
di
un’abilità che superano quelle dell’uomo. Soprattutto, fin
dall’inizio,
esso è presentato come il nemico della natura umana. Invidioso
della
felicità dell’uomo, esso giunge ai suoi fini usando già le armi
che gli
saranno sempre proprie, astuzia e menzogna: "il più astuto di
tutte le
bestie selvatiche", "seduttore", "omicida e bugiardo fin
dall’origine". </span></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">A
questo serpente la sapienza dà il suo vero nome: è il diavolo (Sap
2, 24).
Fin da questo primo episodio della sua storia, l’umanità vinta
intravvede
tuttavia che un giorno trionferà sul suo avversario. La vittoria
dell’uomo
su Satana, tale è di fatto lo scopo stesso della missine di
Cristo, venuto
"a ridurre alla impotenza colui che aveva il potere della morte,
il
diavolo" (Ebr 2, 14), "a distruggere le sue opere" (1 Gv 3, 8), in
altre
parole a sostituire il regno del Padre suo a quello di Satana (1
Cor 15,
24-28; Col 1, 13 s). I vangeli presentano quindi la sua vita
pubblica come
una lotta contro Satana. Essa incomincia con l’episodio della
tentazione
in cui, per la prima volta dopo la scena del paradiso, un uomo,
rappresentante l’umanità, "figlio di Adamo", viene a trovarsi
faccia a
faccia con il diavolo. Si inasprisce con le liberazioni degli
indemoniati,
prova che "il Regno di Dio è giunto" e che quello di Satana ha
avuto
termine, nonché con le guarigioni di semplici malati. Continua
pure, più
dissimulata, nello scontro che oppone Cristo ai Giudei increduli, a
questi
veri "figli del diavolo" (Gv 8, 44). Raggiunge il suo parossismo
nell’ora
della passione. Coscientemente Luca la collega alla tentazione e
Giovanni
non vi sottolinea la funzione di Satana se non per proclamarne la
sconfitta finale. Satana sembra condurre il gioco; ma in realtà
"non ha su
Cristo alcun potere": tutto è opera dell’amore e dell’obbedienza
del
Figlio. Nel momento preciso in cui si crede certo della vittoria,
il
"principe di questo mondo" è "gettato fuori" (Gv 12, 31); il dominio
del
mondo che una volta egli aveva osato offrire a Gesù (Lc 4, 6),
appartiene
ormai al Cristo morto e glorificato (Mt 28, 18). Se la
risurrezione di Cristo consacra la sconfitta di Satana, la lotta non
terminerà, secondo Paolo, se non con l’ultimo atto della "storia
della
salvezza", nel "giorno del Signore", quando "il Figlio, dopo aver
ridotto
all’impotenza ogni principato ed ogni potestà e la morte stessa,
consegnerà il regno al Padre suo, affinché Dio sia tutto in tutti"
(1 Cor
15, 24-28). Al termine della rivelazione, l’Apocalisse,
specialmente a
partire dal capitolo 12, offre come una sintesi dell’insegnamento
biblico
su questo avversario, contro il quale, dall’origine fino al
termine della
storia della salvezza, l’umanità deve combattere. Impotente
dinanzi alla
donna ed a colui che essa partorisce, Satana si è rivolto contro
"il resto
della sua discendenza"; ma l’apparente trionfo che gli procurano i
portenti dell’anticristo terminerà con la vittoria definitiva
dell’agnello
e della Chiesa, sua sposa: assieme alla bestia e al falso profeta,
assieme
alla morte e all’Ade, assieme a tutti gli uomini che saranno stati
vittime
delle sue astuzie, Satana sarà gettato nel lago di zolfo ardente,
il che è
la seconda morte (Apoc 20, 10. 14 s).</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk8ZDagah8tgotAQk6upXJ52rzepjiGJmbJow28q4EsR1D3LSxSv3KTDc77sa9pAFZ2dkGE5o1Pk5gN_T90NvxOYvK5PBQ0QSkK0GJeJKNbMnqO8fcyruSZAZ1XiaGX1rzCy0jriPPQqKS/s1600/Devil-tekken.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm7ToKxKKkgfuoiMssQ6ovvJRdJnuvGe2ZWNGG5ISJecxuIgCzeWCIaNAPyc-i56V4k9plQ4em-CVhoxobu7Rk8V9QlQlLMKiNccarFt1s7tUp4nNjj0J4A8AxehTJz_9l8nVkmSyiXXEV/s1600/black+angel.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgm7ToKxKKkgfuoiMssQ6ovvJRdJnuvGe2ZWNGG5ISJecxuIgCzeWCIaNAPyc-i56V4k9plQ4em-CVhoxobu7Rk8V9QlQlLMKiNccarFt1s7tUp4nNjj0J4A8AxehTJz_9l8nVkmSyiXXEV/s320/black+angel.jpg" width="300" /></a></span></span><b> Demoni</b><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Il volto dei demoni, esseri spirituali malefici, nella rivelazione si è
illuminato solo lentamente. All’inizio, i testi
biblici si sono serviti di
taluni elementi desunti dalle credenze popolari, senza metterli
ancora in
rapporto con il mistero di Satana. Al termine, tutto ha preso un
senso
nella luce di Cristo, venuto quaggiù per liberare l’uomo da Satana
e dai
suoi subalterni. Andando all’origine della credenza, l’Oriente
antico dava un volto
personale alle mille forze oscure, la cui presenza è sospettata
dietro i
mali che assalgono l’uomo. La religione babilonese aveva una
demonologia
complicata, e vi si praticavano numerosi esorcismi per liberare le
persone, le cose, i luoghi stregati; questi riti essenzialmente
magici
costituivano una parte importante della medicina poiché ogni
malattia era
attribuita all’azione di uno spirito maligno. Il Vecchio
Testamento, ai suoi inizi, non nega l’esistenza e l’azione di
esseri simili. Si serve del folclore che popola le rovine e i
luoghi
deserti di presenze fosche, mescolate alle bestie selvatiche:
satiri
villosi, Lilit, demone delle notti… Primitivamente, mali come la
peste o
la febbre sono considerati come flagelli di Dio, che li manda agli
uomini
colpevoli, come manda il suo spirito cattivo su Saul e l’angelo
sterminatore sull’Egitto, su Gerusalemme o sull’esercito assiro
(Es 12,
23; 2 Sam 24, 16; 2 Re 19, 35). Ma dopo l’esilio si attua più
chiaramente
la divisione tra il mondo angelico e il mondo diabolico. Il libro
di Tobia
sa che sono i demoni a tormentare l’uomo (Tob 6, 8) e che gli
angeli hanno
la missione di combatterli (Tob 8, 3). Tuttavia, per presentare il
peggiore di essi, quello che uccide, l’autore non teme di
ricorrere ancora
al folclore persiano dandogli il nome di Asmodeo (Tob 3, 8; 6,
14). Ora, per i pagani, era una tentazione costante quella di cercare di
conciliarsi questi spiriti elementari rendendo loro un culto
sacrificale,
in una parola, di farne degli dei. Israele non era al riparo dalla
tentazione. Abbandonando il suo creatore, si rivolgeva anch’esso
agli
"altri dei" (Deut 13, 3. 7. 14), in altre parole, ai demoni (Deut
32, 17),
giungendo fino ad offrire loro sacrifici umani (Sal 106, 37). I
traduttori
greci della Bibbia hanno sistematizzato questa interpretazione
demoniaca
dell’idolatria, identificando formalmente gli dei pagani con i
demoni (Sal
96, 5; Bar 4, 7), introducendoli perfino in contesti dove
l’originale
ebraico non ne parlava (Sal 91, 6; Is 13, 21; 65, 3). In tal modo
il mondo
dei demoni diventava un universo rivale di Dio. Nel pensiero del
tardo giudaismo questo mondo si organizza in modo più
sistematico. I demoni sono considerati come angeli decaduti,
complici di
Satana e divenuti suoi ausiliari. Per evocare la loro caduta ora
si
ricorre all’immagine mitica della guerra degli astri (cfr. Is 14,
12) o al
combattimento primordiale tra Jahve e le bestie che personificano
il male;
ora si riprende l’antica tradizione dei figli di Dio innamoratisi
delle
figlie degli uomini (Gen 6, 1 ss; cfr. 2 Piet 2, 4), ora li si
rappresenta
in ribellione sacrilega contro Dio (cfr. Is 14, 13 s; Ez 28, 2). In ogni
modo, i demoni sono considerati come spiriti impuri, caratterizzati
dall’orgoglio e dalla lussuria. Essi tormentano gli uomini e si sforzano
di trascinarli al male. Per combatterli si ricorre agli esorcismi (Tob 6,
8; 8, 2 s; cfr. Mt 12, 27) che non sono più, come un tempo a Babilonia, di
ordine magico, bensì di ordine deprecatorio: si spera in effetti che Dio
reprimerà Satana ed i suoi alleati, se si fa appello alla potenza del suo
nome (cfr. Zac 3, 2; Giuda 9). Si sa d’altronde che Michele ed i suoi
eserciti celesti sono in lotta perpetua contro di essi e vengono in aiuto
agli uomini (cfr. Dan 10, 13). Nella prospettiva di questo duello tra due mondi,
la cui posta è in definitiva la salvezza dell’uomo, si collocano la vita e l’azione di Gesù.
Gesù affronta personalmente Satana e riporta su di lui la vittoria (Mt 4,
11; Gv 12, 31). Affronta pure gli spiriti maligni che hanno potere
sull’umanità peccatrice, e li vince nel loro dominio. Tale è il senso di
numerosi episodi in cui sono di scena gli indemoniati: quello della
sinagoga di Cafarnao e quello di Gadara, la figlia della sirofenicia ed il
ragazzo epilettico, l’indemoniato muto e Maria di Magdala. Per lo più,
possessione diabolica e malattia sono mescolate; quindi ora si dice che
Gesù guarisce gli indemoniati (Lc 6, 18; 7, 21) ed ora che scaccia i
demoni (Mc 1, 34-39). Senza porre in dubbio i casi nettissimi di
possessione (Mc 1, 23 s; 5, 6), bisogna tener conto dell’opinione del
tempo, che attribuiva direttamente al demonio fenomeni che oggi rientrano
nella psichiatria (Mc 9, 20 ss). Bisogna soprattutto ricordare che ogni
malattia è un segno della potenza di Satana sugli uomini (cfr. Lc 13, 11).
Affrontando la malattia, Gesù affronta Satana; dando la guarigione,
trionfa su Satana. Dinanzi all’autorità che Gesù manifesta nei confronti
dei demoni, le folle sono stupefatte (Mt 12, 23; Lc 4, 35 ss). I suoi
nemici l’accusano: "Egli scaccia i demoni in virtù di Beelzebul, principe
dei demoni" (Mc 3, 22 par.); "non sarebbe per caso anch’egli posseduto dal
demonio?" (Mc 3, 30; Gv 7, 20; 8, 48 s. 52; 10, 20 s). Ma Gesù dà la vera
spiegazione: egli scaccia i demoni in virtù dello Spirito di Dio, e ciò
prova che il regno di Dio è giunto fino agli uomini (Mt 12, 25-28 par.).
Satana si credeva forte, ma è scacciato da uno più forte (Mt 12, 29 par.).
Ormai gli esorcismi si faranno quindi nel nome di Gesù (Mt 7, 22; Mc 9, 38
s). Mandando in missione i suoi discepoli, egli comunica loro il suo
potere sui demoni (Mc 6, 7. 13 par.). Di fatto essi constatano che i
demoni sono loro soggetti: prova evidente della caduta di Satana (Lc 10,
17-20). Le liberazioni degli indemoniati ricompaiono negli Atti degli
Apostoli (8, 7; 19, 11-17). Tuttavia il duello degli inviati di Gesù con i
demoni vi assume pure altre forme: lotta contro la magia, le superstizioni
e la credenza negli spiriti divinatori; contro l’idolatria in cui i demoni
si fanno adorare ed invitano gli uomini alla loro mensa; lotta contro la
falsa sapienza e contro le dottrine diaboliche che si sforzeranno in ogni
tempo di ingannare gli uomini; contro gli operatori di falsi prodigi
arruolati al servizio della bestia. Satana, già vinto, ha solo più un
potere limitato; la fine dei tempi vedrà la sua disfatta definitiva e
quella di tutti i suoi ausiliari (Apoc 20, 1 ss. 7-10).
</span></span></div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-1939370366195665882013-04-07T18:49:00.000+02:002013-04-07T18:49:16.844+02:00Gli Angeli Caduti<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/--LIpHzmhjRY/TwMUu1R8Q-I/AAAAAAAAAJY/UVQznJxMa3M/s1600/fallenangelbyomertohka.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="318" src="http://1.bp.blogspot.com/--LIpHzmhjRY/TwMUu1R8Q-I/AAAAAAAAAJY/UVQznJxMa3M/s320/fallenangelbyomertohka.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Da un certo punto di vista angeli e demoni sono la medesima cosa, nel senso che hanno la stessa natura, la stessa origine e le stesse prerogative. Per il pensiero comune la loro differenza consiste nel fatto che i primi sono volti al bene e all’obbedienza nei confronti della Volontà Divina, mentre i secondi hanno scelto la via della ribellione e del male; per altre linee di pensiero, invece, questa differenza è solo apparente in quanto anche l'azione dei demoni deve sottostare alla Volontà di Dio e rientrare nel Progetto Divino.In ogni caso, l’esistenza di angeli e demoni è connessa a quello che è il più drammatico problema non solo dell’uomo, ma dell’intero universo: il bene e il male. E’ soprattutto l’esistenza di tale elemento negativo, antagonista, distruttivo, rappresentato dal male e dal suo "perché" che ha assorbito e tormentato le riflessioni di pensatori, filosofi, mistici, religiosi, ma anche della gente comune. Questa sezione inizia con la lettura della Bibbia e termina con l’analisi di Jung: nel mezzo, le riflessioni di uomini che di fronte alle ombre e alle luci dell’esistenza cercano spiegazioni. </div>
<a name='more'></a><b>La caduta / 1. Nella Bibbia</b><br />
<div style="text-align: justify;">
Il filosofo Romano Guardini, ci introduce all’interpretazione biblica della caduta degli angeli: Dal contesto della Rivelazione desumiamo che prima della creazione del mondo visibile vi sia stata una creazione del mondo puramente spirituale, cioè degli angeli. Quelli che furono allora creati, non sono soltanto forze o rapporti, ma esseri, persone dotate di intelligenza, libertà e responsabilità. Così anche nella loro esistenza vi è una scelta morale. Gli angeli furono messi alla prova, riguardo alla santa sovranità di Dio, che potevano o no riconoscere. Questa è stata la prima scelta fra il bene e il male. Per la prima volta fu fatta la volontà di Dio. Che questa volontà sia fatta è Regno di Dio; così ha avuto inizio il "Regno di Dio". Ma allo stesso tempo è iniziata anche l’opposizione alla volontà di Dio. Esseri dotati della massima forza della conoscenza, della volontà, della libertà e della capacità di responsabilità si sono ribellati contro il dominio di Dio. Perciò hanno scelto il male: sono divenuti esseri satanici. Di qui la loro caduta. Tutto il loro essere era in gioco. Gli angeli sono infatti puri spiriti e perciò semplici; in ciascuno dei loro atti si esprime la totalità del loro essere. Così fu già nel loro primo momento di vita, che fu perciò un momento di chiarissima consapevolezza, di tremenda libertà, di attuazione piena di sé, senza residui. Atto terribile, dal quale solo uscì l’Angelo vero e proprio – e il diavolo che è l’essere veramente perduto, il nemico di Dio e non soltanto "demone". L’esistenza del male deriverebbe dunque dalla ribellione, consumatasi nella notte dei tempi, da parte di uno stuolo di angeli, che rifiutarono di obbedire a Dio e all’ordine cosmico da lui costruito. Il capo degli angeli ribelli è Lucifero, "il portatore di luce", "il figlio del mattino"; è anche denominato Satana. Di Lucifero parla, nell’Antico Testamento, il profeta Isaia (14, 12-15): Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino, figliuol dell’aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: "Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; io m’assiderò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo". Invece t’han fatto discendere nel soggiorno dei morti, nelle profondità della fossa! Nella Bibbia vi sono cenni sparsi di questa ribellione: secondo il libro della Genesi, il male sarebbe preesistito all’uomo, giacché Adamo ed Eva vennero sedotti dal "tentatore" in forma di serpente. Lucifero, il primo, il più bello, il più splendente degli angeli creati da Dio, compì un atto di ribellione nei confronti del suo Creatore perché, sospinto dall’orgoglio e dalla gelosia, oltre che dalla superbia, volle sostituirsi a Lui, cioè volle diventare Dio. Altri angeli lo seguirono nella ribellione e tutti, dopo una tremenda battaglia celeste, furono sconfitti dagli angeli fedeli all’Onnipotente e quindi precipitati nell’inferno. Il Nuovo Testamento, nel libro dell’Apocalisse, fa un accenno, estremamente sintetico ma preciso, a questa battaglia (12, 7-9): E vi fu battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono col dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e il luogo loro non fu più trovato nel cielo. E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù: fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati gli angeli suoi. Lo stesso libro dell’Apocalisse, pochi versetti prima, nel rivelare le profezie sulla fine del mondo e sulla lotta conclusiva tra bene e male, sottolinea la grande potenza demoniaca quando afferma: E apparve un altro segno nel cielo; ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi. E la sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra. </div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-42849778182388359862013-04-07T18:38:00.004+02:002013-04-07T18:41:48.118+02:00Gli Arcangeli<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://api.ning.com/files/NYB1ymk6ME-70acR05lvrYl-aqFyCIvpZ8gD-IzzlvNX6xlbWBvjt3Obbdqsp79ITuk6G2CA45wLTmmIfKZq2sFvG4L9OlKT/30747_10151079820688733_1687975080_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://api.ning.com/files/NYB1ymk6ME-70acR05lvrYl-aqFyCIvpZ8gD-IzzlvNX6xlbWBvjt3Obbdqsp79ITuk6G2CA45wLTmmIfKZq2sFvG4L9OlKT/30747_10151079820688733_1687975080_n.jpg" width="273" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Arcangelo è un tipo di angelo, presente nel
Cristianesimo,nell'Ebraismo e nell'Islamismo.L'etimo deriva dal latino"archangelus",composto dalle parole
greche"archein", comandare, e "anghelos",angelo.Gli Arcangeli
sono entità più elevate degli Angeli e lavorano sull'essere
umano ad un livello più sottile.Ci aiutano a sviluppare la
funzione mentale,ad avere la capacità di
discernere tra il bene ed il male,tra il vero ed il falso.Gli
Arcangeli
ci possono aiutare anche a comunicare,fattore questo molto
importante
nell'evoluzione dell'essere umano.Gli Arcangeli ci possono aiutare
a vivere meglio gli scambi e la
comunicazione, a sviluppare un modo più intimo e profondo di
comunicare,hanno quindi un ruolo estremamente importante nell'evoluzione
dell'essere
umano poiché la comunicazione è essenziale.Gli arcangeli
gestiscono,coordinano e consegnano l'Energia Divina agli Angeli che la
distribuiscono agli esseri intelligenti,compresi gli
umani. Non solo:ogni Arcangelo ha vibrazioni energetiche
diversificate,e influenza quindi le virtù degli Angeli che gli sono
stati affidati,compresi gli Angeli CustodiGli Arcangeli sono parecchi milioni, ma
soltanto dieci, sono fortemente legati al destino del pianeta
Terra.Sono 7 schiere di cui 3 maggiori e 4 minori. Attraverso di essi
opera lo “Spirito Santo“.Questi i loro nomi:</span></span><br />
<a name='more'></a></div>
<ul style="text-align: justify;">
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Arcangeli Maggiori: Michael, Gabriel, Raphael,</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"> Arcangeli Minori: Anael, Azaziel, Ezechiel, Uriel.</span></span></li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">
Essi diventeranno i custodi della nuova Cosa che stà entrando nel
nuovo
Mondo Materiale. Esiste un Arcangelo capo di ogni specie a cui
fanno
riferimento ogni singolo Angelo Custode di ogni singola Cosa.Gli
Arcangeli sotto la Guida Divina, hanno dato forma alla materia
nell’universo. Essi esprimono Amore, Potere, Saggezza, hanno
dipinto per
noi il più amabile dei Panorami, che noi chiameremo come MONDO.
Per il nostro piacere e per il nostro Nutrimento essi ci hanno fornito
regni animali, vegetali e minerali. Per la nostra Protezione e compagnia gli
Arcangeli ci hanno fornito Angeli e Spiriti di Natura. ARCANGELI Nella
vita di noi uomini esiste un personaggio che chiameremo “designer “, per
quale ha conoscenza di forme e delle materie occorrenti per poterle
costruire. Esso ha la capacità di realizzare almeno sulla carta, qualsiasi
oggetto nato dalla sua immaginazione. Può decidere di realizzare un
gioiello, un’automobile, un abito, ecc. Quando nella sua mente ha chiaro
cosa vuole ottenere, lo disegna e poi da alcune indicazioni sui colori e
materiali per costruirlo e poi non è più suo compito. Da qui in avanti
saranno architetti, ingegneri, meccanici, tessitori, ecc. a realizzare nei
dettagli la creazione della sua mente. Possiamo immaginare che le cose
vadano più o meno così per le Gerarchie Celesti. Dio immagina la sua
creazione, e i Suoi Luogotenenti si attivano per realizzarla nel modo più
perfetto. Saranno proprio le schiere inferiori, ciascuna attraverso il
proprio compito che realizzeranno nella sua completezza nel massimo della
perfezione che è loro propria, il pensiero creatore della divinità. Gli
Arcangeli filtrano la luce divina. Essi compaiono in tutte le religioni,
Orientali, Occidentali, ecc, come messia, semidei, deva e simili. Sono
noti ai Buddisti, Induisti, Aztechi, agli Antichi Egizi, variando forma e
nome,ma i doveri, le responsabilità e le forze sono universali ed
identiche. Gli Arcangeli sono costantemente a contatto con la divinità e
la rispecchiano. Nessuno della nostra razza potrebbe mai contemplare, la
potenza del Volto di Dio. Il compito degli Arcangeli e delle schiere
superiori è proprio questo, specchiarsi nella luce divina, filtrarla e
farla discendere nella giusta quantità di misura e conoscenza verso le
schiere delle Gerarchie inferiori. Es. Gabriel frà le altre incombenze, è
anche” l’Arcangelo Capo degli Angeli Custodi. Non significa che egli
personalmente si occupi della tutela dei singoli Individui. Per ogni uomo
ci sarà un Angelo delle sue schiere, che svolgerà la funzione di custode
come le svolgerebbe Gabriel stesso. Essi comunicano frà di loro,ma con un
linguaggio diverso dal nostro, la loro Comunicazione avviene in primo
piano tramite “l’amore“. Per noi uomini,la comunicazione avviene
tramite suoni, i problemi di comunicazione Avvengono a causa della grande
varietà di parole,concetti e lingue differenti. Per Gli Arcangeli, invece
le parole non hanno significato, dato che ogni comunicazione è Emessa ed
assorbita a livello di forma/pensiero universale.La lingua degli
Arcangeli Copre un largo spettro di colori e suoni. I suoni emessi dagli
Arcangeli portano alla creazione degli universi.Usano la “sostanza”
fornita dalla Mente di Dio in modo perfetto e producono vibrazioni
creative che plasmano la materia e la inseriscono nell’ordine e nel luogo
disegnato dal Grande Architetto. Quando in un essere umano si sviluppa
questa capacità di comprendere tali Vibrazioni, la cui produzione non
necessita di lingua,ma solo di un cuore in totale sintonia, allora egli è
in grado di produrre gli stessi suoni e divenire maestro della Materializzazione e Smaterializzazione.</span></span></div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-31175236173974664832013-04-07T18:31:00.002+02:002013-04-07T18:32:41.428+02:00Gli Angeli<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1En0YnitJ859d9Mx2a-DFguSHgN6DcIKaXpt2Cj91Dp7TbqjOxrqZdzNyt2unMA2y8U_uX6j4st9isNvS2K9lKYNoGC0hW_ZIeDlfVMwG_gwOwTcvHYs60CctnaxAyiqP2phnkkAGXqnB/s1600/angelo_005.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1En0YnitJ859d9Mx2a-DFguSHgN6DcIKaXpt2Cj91Dp7TbqjOxrqZdzNyt2unMA2y8U_uX6j4st9isNvS2K9lKYNoGC0hW_ZIeDlfVMwG_gwOwTcvHYs60CctnaxAyiqP2phnkkAGXqnB/s320/angelo_005.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Etimologicamente
la parola "<span style="font-size: small;">A</span>ngelo" deriva dal greco "angelos" che vuol
dire "messaggero". Essi sono i messaggeri di Dio e il loro Cielo è
sulla Terra perchè è qui
che ciascuno di essi compie il lavoro che Dio loro affida. Ognuno
di noi è
abituato a vivere in un mondo materiale ed è facile dimenticare
quello
spirituale che ci vive attorno...Non riusciamo e "vedere", a
"sentire" ma
Loro esistono...Gli Angeli non ci abbandonano mai...Sta a noi
riattivare
i canali di comunicazione sepolti dal fragore della nostra
quotidianità,
pervasa dalla brama e dai desideri inutili.Essi sono i nostri
amici, i nostri protettori, coloro che ci aiutano nella
battaglia contro il "male".Gli Angeli sono puri spiriti,
intelligentissimi, con ognuno una personalità ben distinta.Si può
dire che
l'angelo è l'Io nel suo più pieno significato, la completa
coscienza di sè;
più reale, di ogni realtà materiale, esso è concentrazione,
nucleo,vetta
suprema..Sono creature delicate e sottili, dotate della stessa
potenza degli
Arcangeli. Sono pura essenza d'amore, invulnerabili,incorruttibili
e
privi del decadimento che caratterizza l'uomo.Vivono in un'altra
dimensione e sono dotati di libero arbitrio. Comunicano
con noi attraverso il linguaggio dei segni, dei sogni, delle
emozioni e,se previsto dal nostro Karma, si rivelano con manifestazioni
eclatanti.Gli Angeli non hanno un involucro materiale come
noi, ma sono occhi che vedono, </span></span></div>
<a name='more'></a><span style="font-size: small;">mani che toccano, cuori che amano..Gli Angeli,sono comuni alle varie fedi;essi vengono chiamati spesso,anche in Occidente,col <span style="color: black;">nome
di "Deva".E'questo un termine che,nella mitologia orientale e in
particolare in
quella vedica e buddista,designa spiriti benigni, di natura
Angelica;deriva dal sanscrito daiva,che significa "risplendente","essere
di luce"e indica la divinità.Nella cultura orientale ogni cosa, dalla
formica alla cascata, da un sasso ad un pianeta, è affidata alla tutela
di un Deva, che ne ha curato la costruzione e la mantiene nel tempo.
Il termine "Angelo" viene, invece, preferibilmente riservato agli esseri
che si occupano dell'uomo. Il loro compito è quello di manifestare,
preservare e assecondare l'ordine e il progetto divino che pervadono
l'universo: essi sono anzitutto portatori della Legge Suprema e come
tali ci seguono, ci custodiscono, ci aiutano.<span style="font-weight: 400;">Gli Angeli, sono messaggeri di un potere
superiore. Anche se, fino a questo momento, non siamo stati consapevoli
della loro esistenza, del loro influsso benefico determinante sulla nostra
vita, essi hanno sempre cercato di aiutarci a trovare le soluzioni
migliori ai vari problemi che abbiamo incontrato. Gli Angeli non possono
forzare la nostra volontà, possono soltanto suggerirci i comportamenti da
seguire.</span><span style="font-weight: normal;"> Gli Angeli, quando prendiamo coscienza
della loro presenza, pur lasciandoci liberi di agire, intervengono nella
nostra vita pratica quotidiana in modo evidente e reale. Taluni,
attraverso l'orazione e la meditazione, sono persino giunti a udire le
loro voci o vederli sotto forma di globi di cristallo che emanano
un'intensa Luce Dorata, arricchita dalla sfumatura di colore
caratteristica di ognuno di Essi.</span></span><span style="font-weight: normal;">C</span><span style="font-weight: normal;">onoscere gli Angeli</span>Gli Angeli, ovunque e con
qualunque nome, sono "Messaggeri". Potete intenderli come "Emanazioni",
"Virtù", "Esseri"; potete considerarli come costruttori dell'Universo
manifesto o come custodi e protettori di Anime… Essi sono, comunque, il
nostro tramite col Divino; Essi sono il nostro Raggio di Sole sul quale
scorre la nostra aspirazione al Cielo.In alcuni momenti <span style="color: black;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx1mF3Xw-e2tu36B1QbrLoTaX83nUJ57nASLTfp5pN7xodmuzE87Es7Ev-7hQhjak-1OETcSNMGw3z0rfTZ_1P1Xd_JWMhaZ7Q9Cv3o8zrOxqdU26pyfAlorExnvud8BtDQTJXATyPu-ar/s1600/angel_08.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx1mF3Xw-e2tu36B1QbrLoTaX83nUJ57nASLTfp5pN7xodmuzE87Es7Ev-7hQhjak-1OETcSNMGw3z0rfTZ_1P1Xd_JWMhaZ7Q9Cv3o8zrOxqdU26pyfAlorExnvud8BtDQTJXATyPu-ar/s320/angel_08.jpg" width="320" /></a>della
nostra vita accadono fatti straordinari: se i nostri occhi e il
nostro
cuore sono aperti riconosciamo in essi l’intervento di una Volontà
buona e
giusta. Questo spazio è dedicato a coloro che hanno vissuto questi
momenti
anche una sola volta nella loro vita e se ne sono dimenticati;
questo
spazio è dedicato a coloro che vivonoquesti momenti tutti i
giorni.Geoffrey Hodson, forse il più grande chiaroveggente dei nostri
tempi,
scrive: "Non potete richiamare i grandi angeli nel vostro sé
inferiore.
Per vederli ed ascoltarli dovrete salire verso il loro mondo.
Allorché ne
supererete la soglia vedrete la possente moltitudine sempre
immersa in
miriadi di colori dell’arcobaleno...". Questa frase da sola
basterebbe a farci comprendere cosa dobbiamo fare per
poter guardare direttamente negli occhi, senza impedimenti, i
"nostri"
angeli.Vi sono moltissimi che hanno trascorso la propria vita
fisica senza mai
essere riusciti a incontrare i propri compagni celesti pur
desiderandolo
ardentemente; molti altri li hanno invece incontrati e neppure se
ne sono
accorti. Gli angeli possono apparirci senza che noi li percepiamo
come
tali, sotto forma di persone, o persino di animali, che
incontriamo
occasionalmente e che in qualche modo influiscono sulle nostre
azioni, sul
nostro modo di essere, magari sulla nostra stessa esistenza.Tutti
noi li contattiamo durante il sonno quando, da ogni angolo della
Terra, uomini e donne vengono radunati nelle "aule notturne di
apprendimento" per essere istruiti occultamente. Riceviamo così
messaggi,
suggerimenti, intuizioni di cui, al nostro risveglio, non
ricordiamo la
provenienza e che crediamo frutto di una nostra autonoma
elaborazione: e
ogni mattina siamo pronti con i nostri piccoli o grandi mezzi a
lavorare
al Grande Piano. Immersi nella nostra realtà, durante la giornata,
tra il
frastuono delle città e i nostri ritmi incalzanti, gli angeli sono
sempre
accanto a noi e tentano di farsi sentire.Noi possiamo collaborare
alla costruzione di un ponte di luce che colleghi
il nostro con il loro mondo: tutti siamo in grado di farlo, ma non
dobbiamo dimenticare che gli Angeli, rappresentando sempre e
comunque una
enorme Potenza, non si abbasseranno mai al nostro livello e
rifuggono dal
caos di certi nostri modelli di vita, dalle vibrazioni grossolane e
negative che spesso emaniamo... Siamo noi a dover "salire verso il
loro
mondo". Per incontrarli non basta sentirsi pronti o pensare di
esserlo.Per prima cosa è necessario credere fermamente negli angeli,
amarli ed
essere totalmente disponibili nei loro confronti, tenendo presente
che il
culto dell’angelo è qualcosa di diverso dal culto verso la
Divinità, quale
sia la religione praticata: questo è da tenere bene a
mente.Occorre pazienza, umiltà e saper coltivare delle doti personali:
anche la
nostra esistenza deve essere impostata in un modo particolare e
permanente; dobbiamo essere capaci di liberarci dal nostro
egoismo,
dall’istinto di sopraffazione e proiettarci amorevolmente sugli
altri,
preoccupandoci del loro bene prima che del nostro; dobbiamo
conquistare
uno stato di serenità, lasciandoci alle spalle ansie, tensioni,
insoddisfazioni; dobbiamo essere aperti alle cose dello spirito e
soprattutto rinunciare all’adorazione del "vitello grasso", cioè
dei falsi
idoli... denaro e oggetti sono solo un mezzo, non un fine.Non solo
quando tentiamo di metterci in comunicazione con gli angeli ma in
ogni momento dobbiamo cercare di essere padroni di noi stessi,
delle
nostre emozioni, dei nostri impulsi. Dobbiamo riuscire a "essere"
noi
stessi. Possiamo aiutarci con la meditazione e ritagliare
nell’arco della
giornata dei momenti in cui staccare gli innumerevoli fili che ci
legano
alla realtà circostante. Creare un silenzio esteriore <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM-AuQsg11jgYz3hzLHkhDnc1MqI7ADgHiA232xQyX51h3vhmiOKM0Im95GMbYf7H9kiD5O453O_kDkuh4bGeCUn4_1xT84LdBOfRdV5IJ2d1UlTRkkIu99Dmed1xDlTgi_auUhqsNTZVy/s1600/angel_07.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM-AuQsg11jgYz3hzLHkhDnc1MqI7ADgHiA232xQyX51h3vhmiOKM0Im95GMbYf7H9kiD5O453O_kDkuh4bGeCUn4_1xT84LdBOfRdV5IJ2d1UlTRkkIu99Dmed1xDlTgi_auUhqsNTZVy/s320/angel_07.jpg" width="320" /></a>significa conciliare
in modo profondo quello interiore. Nel ricercare l'incontro con l'angelo dobbiamo essere spinti da una sana e
disinteressata aspirazione a perseguire una vera crescita interiore,
intellettuale, morale, affettiva; dobbiamo lasciare da parte le nostre
aspettative e il nostro egoismo nel cercare rassicurazioni e
gratificazioni personali... siamo solo un’infinitesima parte di una realtà
collettiva e unitaria chiamata umanità e ci realizziamo pienamente come
individui solo quando siamo in relazione con gli altri e soprattutto
operiamo in favore degli altri.In pratica questa preparazione interiore andrà a riflettersi sulla nostra
aura con determinati colori. Secondo il parere di molti angelologi quando
questi colori, che esprimono livelli diversi di energia, entrano in
sintonia con gli esseri di luce che ci stanno attorno allora si realizza
il contatto. E’ attraverso l’espressione cromatica che determinati
individui verrebbero riconosciuti come particolarmente idonei a costituire
dei canali per irradiare sulla terra energie, intuizioni, saperi.Non sono necessarie formule o preghiere liturgiche ma le preghiere
spontanee che sgorgano dal cuore perché in esse vi sono una forte
intenzionalità e una partecipazione totale di se stessi che si spingono
oltre ogni formula standardizzata. Non importa se le parole appaiono
inadeguate, i concetti contorti, le espressioni ripetitive, le richieste
banali: ciò che conta è che chi prega ponga tutto se stesso. E’ il caso di
mettere da parte desideri egoistici e pregare anche per le persone che ci
sono care e per tutto ciò che vive: si creerà una corrente di energia
positiva tra noi e l’angelo che su di noi sarà poi riversata moltiplicata
infinite volte.</span>Ed egli, prima o poi, non
deluderà chi lo cerca. </span><br />
<div style="margin-left: 15px; margin-right: 15px; text-align: justify;">
</div>
<div style="margin-left: 20px; margin-right: 20px; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Gerarchia Angelica</span></span></b></div>
<div style="margin-left: 15px; margin-right: 15px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">L’usanza di invocare certe entità spirituali alle quali si attribuiscono vari
poteri, viene fatta risalire ad epoche antichissime. Nella Genesi, viene
menzionato un simbolo della gerarchia angelica, che stabilisce una connessione
fra l’uomo e Dio: si tratta della scala di Giacobbe.“Giacobbe capitò così in un luogo dove passò la notte, poiché il sole era
tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale, e si coricò in quel
luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra mentre, la sua cima
raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di
essa. Ecco, il Signore gli stava davanti…” La scala esprime non soltanto il concetto fra il basso e l’alto, ma anche quello
di gerarchia: si parla di “scala sociale” per designare la gerarchia delle
posizioni che gli esseri umani occupano gli uni rispetto agli altri. Si parla di
scala di valori, di scala cromatica, ecc… L’intera esistenza, dimostra
costantemente, la necessità di una scala. La tradizione cristiana che riprende quell’ebraica, insegna l’esistenza di nove
ordini angelici: gli
Angeli, gli
Arcangeli, i
Principati, le
Virtù, le
Potestà,
le
Dominazioni, i
Troni, i
Cherubini, i
Serafini. Ciascuno di questi ordini angelici è un aspetto della potenza e delle virtù
divine. Ai fini di una corretta evoluzione spirituale, dobbiamo conoscere
l’esistenza di queste entità che ci superano, giacché esse, sono come fari,
posti lungo il nostro sentiero. Ciò che riceviamo da Dio, è un raggio, un
effluvio, che viene da lontano, da molto lontano e che discende attraverso le
gerarchie angeliche. E’ sempre Dio che risponde alle nostre richieste, poiché
Dio si trova a tutti i livelli del creato; tuttavia, Egli non ci risponde mai
direttamente, Dio è luce pura che può discendere fino a noi solo attraverso le
innumerevoli entità luminose che popolano i cieli e che la tradizione, ha
definito gerarchie angeliche. E’ per mezzo di loro che noi riceviamo la luce divina ed è per mezzo di loro,
che riusciamo ad entrare in relazione con Dio. All’inizio del libro d’Ezechiele,
nella Bibbia, compare una descrizione dei quattro Animali Santi e, con stile
analogo, San Giovanni scrive nell’Apocalisse: “ Ben presto fui rapito in spirito. Ed ecco, vi era un trono nel cielo e su quel
trono, qualcuno stava assiso… In mezzo al trono e attorno al trono vi erano
quattro esseri viventi pieni di occhi davanti e dietro. Il primo vivente era
simile ad un leone, il secondo essere vivente aveva l’aspetto di un toro, il
terzo vivente aveva l’aspetto di un uomo, il quarto essere vivente era simile ad
un’aquila, mentre vola.I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno
e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere:
Santo, Santo, Santo è il Signore Iddio, l’Onnipotente, che era, che è, e che
viene!”. I
quattro esseri viventi che stanno davanti al trono di Dio, rappresentano i
quattro princìpi della materia, i quattro elementi: il
leone rappresenta il
fuoco, il toro la terra, l’uomo l’aria e l’aquila, l’acqua.Le radici della materia sono perciò in Dio ed i Serafini, sono gli angeli dei
quattro elementi, ma a quel grado di purezza la materia è quasi della stessa
sostanza dello spirito.I
Serafini sono le prime
creature che ricevono le emanazioni divine, sono
immersi nell’oceano della materia primordiale ancora in piena
ebollizione e si
dissetano, alla Sorgente della luce, alla Sorgente dell’amore che
costituisce il
loro unico alimento. Si nutrono contemplando il Signore ed è per questo
che sono
raffigurati con il corpo cosparso d’occhi. I Serafini sono la più
perfetta
manifestazione dell’amore, poiché l’amore vero è una contemplazione.Ci
sono altri tipi d’amore: Giove rappresenta l’amore per la collettività,
Venere l’amore per una creatura, ma l’amore per Dio, l’unico vero amore,
si
manifesta con l’amore dei Serafini.I Serafini ripetono incessantemente: ”
<span style="color: black;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJoHtcisRimVtlBOoGoyUbIvYTFrhLZN0HbGiVl4PaXy_1j2JP2pdgL2mYWhw7F2snCPDWpzcetlXmUlvLFNH8WhWU-y_gKG1awWfKjumqjSjlOnXRdjtJDJCyNc2Ry5HtPevLXISxKU4t/s1600/angel_06.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJoHtcisRimVtlBOoGoyUbIvYTFrhLZN0HbGiVl4PaXy_1j2JP2pdgL2mYWhw7F2snCPDWpzcetlXmUlvLFNH8WhWU-y_gKG1awWfKjumqjSjlOnXRdjtJDJCyNc2Ry5HtPevLXISxKU4t/s320/angel_06.jpg" width="320" /></a>Santo, Santo, Santo è il Signore”. Il
significato della parola Santo è quanto di meglio caratterizza l’essenza del
Divino, la santità rappresenta una qualità della luce, si può affermare quindi
che solo Dio è veramente Santo, poiché Egli è pura Luce, è quanto i Serafini
ripetono ed è per questo che la santità è incisa anche nel loro nome: Hayoth
Hakodesch ( Animali di Santità). Il <b>capo dei Serafini è Metraton</b>, il Principe della Faccia. Egli è l’unico a
trovarsi faccia a faccia con Dio ed è lui ad aver parlato a Mosè sul Monte
Sinai. Nessuno essere umano, per quanto elevato sia, può entrare direttamente in
contatto con Dio, poiché Dio è un fuoco divoratore, che lo ridurrebbe subito in
cenere. Occorre sempre un intermediario che parli all’uomo da parte del Signore.
Anche se nella Bibbia è scritto che Dio si è rivolto ad Abramo, a Giacobbe, a
Mosè o a qualche profeta, in realtà non si tratta di Dio in persona, bensì di un
messaggero; ed è proprio questo il significato della parola “angelo”:
messaggero, inviato.Ci sono poi i
Cherubini, ovvero le
Ruote. Il profeta Ezechiele descrive nel suo
libro la visione che ebbe in merito a “ruote di una circonferenza e di
un’altezza spaventose”, che si muovevano accanto agli Animali Santi:
” Quando
gli Animali si sollevavano da terra, anche le Ruote si sollevavano; essi
andavano dove lo spirito li sospingeva, e le Ruote s’innalzavano con loro,
poiché lo spirito degli Animali era nelle Ruote. Quando gli Animali camminavano,
esse camminavano; quando si fermavano, esse si fermavano; quando si sollevavano
da terra, le Ruote si sollevavano con loro, poiché lo spirito degli Animali era
nelle Ruote”. Gli Animali Santi obbediscono
agli ordini dello Spirito e trasmettono un impulso
alle Ruote. La simbologia della ruota (cerchio perfetto in movimento) ci
rivela
la funzione dei Cherubini: muovendosi, rimescolando la materia
primordiale la
cui metafora, si delinea attraverso gli Animali Santi ed elaborano
quella
materia, affinché possa servire ai disegni di Dio.Ecco perché si dice
che il mondo dei Cherubini è quello della musica delle sfere
(vi si trova il concetto di cerchio, di ruota). Con il termine musica,
non si
devono comunque intendere solo gli arrangiamenti di sonorità creati da
esseri
umani e che le mostre orecchie sono in grado di percepire. L’espressione
“musica
delle sfere” traduce in prima istanza, l’armonia che esiste fra tutti
gli
elementi dell’universo, un adattamento, una disposizione fondata su
rapporti
numerici. L’armonia costituisce innanzi tutto, una struttura ed è
scendendo
nella materia, che tale struttura diventa creatrice di forme. Parliamo
ad
esempio del numero PHI, il numero della proporzione divina che è il
numero
1,618, secondo la progressione di Fibonacci, la somma di due termini
adiacenti è
uguale al termine successivo; il quoziente di due numeri adiacenti tende
al
valore 1,618, il numero PHI, questo numero ha il ruolo di mattone
fondamentale
della natura. Piante, animali, uomini hanno misure che rispettano
esattamente il
rapporto tra PHI e uno, es: in un alveare il numero delle femmine è
superiore al
numero dei maschi, se si prende il numero delle femmine e lo si divide
per
quello dei maschi si ottiene il numero PHI. Questo numero compare nella
struttura delle sonate di Mozart ed altri compositori. Nell’architettura
si fa
sempre riferimento al numero PHI, nelle spirali dei semi, per esempio
quelli dei
girasoli, che crescono secondo spirali opposte, il rapporto tra una
rotazione e
la successiva è il numero PHI. Il corpo umano è costituito da elementi
che
stanno tra loro in rapporto a PHI. Misuriamo la nostra altezza e poi
dividiamola
per la distanza da terra del nostro ombelico si otterrà il numero PHI,
anche la
distanza dalla spalla alle punta delle dita e dividerla per la distanza
dal
gomito alle punta delle dita ci darà il numero PHI ecc.Il <b>pentacolo</b>
è un simbolo potentissimo perché rappresenta lo Yin e lo Yang, cioè
l’armonia tra il principio maschile e femminile e quindi l’armonia nel
mondo,
quando questi principi sono squilibrati nel mondo regna il caos.Il
pentacolo, la stella a cinque punte che rappresenta Venere(il pianeta
Venere
traccia un pentacolo perfetto sull’eclittica ogni otto anni, gli antichi
perciò
avevano simboleggiato Venere ed il suo pentacolo come simboli della
perfezione e
della bellezza), le sue linee si dividono in segmenti che rispettano il
numero
PHI , la proporzione divina.L’armonia è l’espressione della ragione,
della saggezza, e per tale ragione essa
viene parimenti assimilata al Verbo. Non vi è armonia, non vi è musica
al di
fuori della ragione e della saggezza. Il Verbo divino, la musica e la
saggezza,
non sono che un’unica identica cosa. La vera musica è quella che si
esprime
attraverso i pensieri, i sentimenti, i gesti armoniosi, in tutte le
circostanze
della vita.A capo dell’ordine dei Cherubini troneggia l’<b>Arcangelo Raziel</b>. Secondo la
tradizione, fu lui a dare un libro ad Adamo, lo Sepher Ietsirah, che gli rivelò
i segreti della creazione. Ma quando Adamo commise il primo errore, il libro gli
fu tolto.I
Troni, in ebraico
<b>Aralim</b>: i <b>Leoni</b>. Nel testo dell’Apocalisse, San Giovanni
associa la presenza dei Troni a quella degli Animali Santi, i Serafini:
“
Intorno al trono c’erano ventiquattro seggi e sui seggi, stavano seduti
ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d’oro sul capo”. In
un altro passo i ventiquattro Vegliardi si rivolgono così al Signore: ” Noi Ti
rendiamo grazie, Signore dio Onnipotente che sei e che eri, per aver mostrato la
Tua grande Potenza e preso possesso del Tuo Regno. Le nazioni si sono irritate e
la Tua collera è giunta ed è venuto il tempo di giudicare i morti, di
ricompensare i profeti tuoi servitori, i santi e coloro che temono il Tuo Nome,
i piccoli e i grandi, e perché distruggi coloro che distruggono la Terra”.Nell’attribuire a questi angeli il nome di Troni, la religione cristiana
insiste sul concetto di stabilità, mentre il loro nome ebraico Aralim (Leoni),
introduce un concetto di giudizio. In effetti, sotto il profilo simbolico, il
leone è connesso alla giustizia, laddove il “Leone della tribù di Giuda” è una
figura di Giudice supremo. I ventiquattro Vegliardi sono i Signori dei destini;
nulla sfugge loro dei pensieri, dei sentimenti e delle azioni degli esseri umani
e sono loro a decretare le punizioni, le ricompense e le condizioni in cui
dovranno venire a reincarnarsi (i Signori del Karma). Mentre i Serafini cantano
la Santità di Dio, i ventiquattro vegliardi Lo adorano prostrandosi davanti a
Colui che siede sul trono, e gettano le loro corone davanti al trono dicendo:
“Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la
potenza, perché Tu hai creato tutte le cose e per <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi55SYe5NRA4iBqVQK-GjlRo1cyHENwcitcYKcY8w6eYGIE9u7ipwZTAnymqdQPaTXxamffqIwvesGQlmB3CUkx68iKoYZxN-5XFyWeQnHeB0b7zbWqkCsF7E5-PAmIY2_qYk8k4x4rI8lZ/s1600/lilangel.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi55SYe5NRA4iBqVQK-GjlRo1cyHENwcitcYKcY8w6eYGIE9u7ipwZTAnymqdQPaTXxamffqIwvesGQlmB3CUkx68iKoYZxN-5XFyWeQnHeB0b7zbWqkCsF7E5-PAmIY2_qYk8k4x4rI8lZ/s320/lilangel.jpg" width="320" /></a>la Tua volontà furono create e
sussistono”. Così come il ruolo dei Serafini consiste nel celebrare la santità
di Dio, quello dei ventiquattro Vegliardi consiste nel riconoscere la perfezione
della Sua Volontà. Inoltre, rendono giustizia a Dio proclamando che Egli è
l’unico essere degno.A capo dei Troni si trova l’Arcangelo <b>
Tsaphkiel</b>
o <b>Binael</b>.In virtù della loro
appartenenza alla triade più elevata nell’albero della Vita (Keter, Hohmah e
Binah), i primi tre ordini angelici sono quelli maggiormente citati nei testi
sacri.Gli ordini angelici della seconda triade (Hessed, Geburah e Tiphereth) sono: </span></span></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">
Le Dominazioni gli
<b>Haschmalim</b> (gli Scintillanti) </span></span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">
Le Potenze: i
<b>Seraphim</b> (Infiammati) </span></span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">
Le Virtù: i
<b>Malahim</b> (i Re). </span></span></span></li>
</ul>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">
L’elemento che accomuna questi tre ordini, consiste nell’esprimere la potenza,
laddove la loro azione si identifica con le qualità delle sephirot in cui
risiedono. Le Dominazioni, gli angeli di Hessed (la misericordia) diffondono ovunque le
loro benedizioni sotto la guida di Tsadkiel, il cui nome significa “Dio è la mia
Giustizia”. Le Potenze, gli angeli di Geburah (la forza), infiammati di zelo per il
Creatore, vanno a ristabilire l’ordine ovunque esso sia minacciato, guidati da
Kamael (Desiderio di Dio). Il loro lavoro è paragonabile a quello effettuato
dall’organismo per sbarazzarsi delle scorie. Le Virtù, gli angeli di Tipheret (la bellezza), sono capeggiati dall’Arcangelo
Mikhael, L’Apocalisse cita i Mslshim: <br />
“Ci fu una guerra nel cielo. Mikhael e i suoi angeli,<br />
combatterono contro il drago”.</span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Le gerarchie angeliche della terza triade ( Nessah, Hod, Iesod) sono: </span></span></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">
I Principati: gli
<b>Elohim</b> (gli dei) </span></span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">
Gli Arcangeli: i
<b>Bnei Elohim</b> (I figli degli dei) </span></span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">
Gli Angeli: i
<b>Kerubi</b>m (i forti)<span style="font-size: small;">.</span></span></span></span></li>
</ul>
</div>
<div style="color: #9fc5e8; font-family: Times,"Times New Roman",serif; margin-left: 15px; margin-right: 15px; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ4iT6OQPSFvpKuBPJuDAvPJxAhUg26Yi1Wi4KtZeXZKu2-L2reTysyxFf5kXZFUmzuK-98Y0Z2vLGUk0dBcBqakl8LSfSoO4nZXy1JWc8xp8W2pmb2OdjdszY1Vm0W_wQWGPJ60SlU0ZA/s1600/angel5.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ4iT6OQPSFvpKuBPJuDAvPJxAhUg26Yi1Wi4KtZeXZKu2-L2reTysyxFf5kXZFUmzuK-98Y0Z2vLGUk0dBcBqakl8LSfSoO4nZXy1JWc8xp8W2pmb2OdjdszY1Vm0W_wQWGPJ60SlU0ZA/s320/angel5.jpg" width="240" /></a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><b>Gli Elohim,</b> sotto la guida dell’Arcangelo Haniel (Grazia di Dio), rappresentano
le entità che hanno creato il mondo, così come è scritto nella Genesi: “In
principio ( Bereschit) hanno creato (bara) gli dei (Elohim) il cielo (eth-ha-schamaim)
e la terra (ve-eth ha-aretz)".</span></span></span><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Il progetto è stato impartito in alto, nella sefira Hohmah, dal grande
Architetto dell’universo e gli Elohim. sono gli operai che hanno
costruito
l’edificio. Il lavoro dell’architetto consiste unicamente nell’elaborare
dei
progetti; la realizzazione è affidata agli imprenditori ed ai muratori.Gli
imprenditori dell’universo sono stati gli Elohim.Gli angeli portatori di
Fuoco, sono capeggiati dall’Arcangelo Raphael, il cui
nome significa “ Dio guaritore”. <b>I Kerubim</b> sono i portatori della vita
pura.
Essendo le creature più vicine agli uomini, sono dunque più spesso in
contatto
con loro rispetto a quanto accada agli altri ordini angelici. Alla Loro
testa,
vi è l’Arcangelo Gabriel: “ Dio è la mia forza”.Infine, benché non ne
facciano parte in senso stretto delle gerarchie angeliche,
nella decima sephira, Malkut, i cabalisti situano l’ordine degli Ischim.
Sono i Santi, i Profeti, gli Iniziati, i grandi Maestri di tute le
religioni,
tutti coloro che, attraverso la loro vita e le loro parole, hanno
trascinato gli
esseri umani sulla via della luce. Essi rappresentano la fratellanza
delle
grandi anime che i cristiani definiscono “ la Comunione dei Santi”. E’
innanzi
tutto verso questi esseri, discesi sulla terra per istruire ed aiutare
gli
esseri umani, che dobbiamo volgere il nostro sguardo, poiché è grazie a
loro, al
loro insegnamento, al loro desiderio di aiutarci e di lavorare per la
nostra
evoluzione che ci potremo elevare sulla scala delle creature. Alla loro
testa la
Cabala pone Sandalfon, altrimenti detto Uriel.</span></span></span></div>
<div style="color: #9fc5e8; font-family: Times,"Times New Roman",serif; margin-left: 15px; margin-right: 15px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><b>I Serafini, i Cherubini ed
i Troni</b> sono in contato diretto con Dio. Attraverso
loro le Dominazioni, le Potenze e le Virtù ricevono le emanazioni
divine, le
trasmettono agli uomini e ancora più giù agli animali, alle piante a ai
minerali. I Serafini sono gli spiriti dell’Amore divino. I Cherubini sono gli spiriti della Saggezza divina. I Troni sono gli spiriti della Potenza divina.Le Dominazioni, le Potenze, le Virtù sono un primo riflesso di quell’amore, di
quella saggezza e di quella potenza. Al di sotto di questa schiera, i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli ne
costituiscono un secondo riflesso. Se vogliamo diventare il terzo riflesso della
perfezione divina, dobbiamo imparare a lavorare con tutto l’amore del nostro
cuore e con tutta la forza della nostra volontà. La preghiera di Salomone è assai potente per via di tutti i nomi divini che
vengono invocati. Per udire questi nomi, che sono i più sacri della Cabala, è
necessario disporsi in uno stato di grande rispetto e di grande raccoglimento.
<b> </b></span></span></span><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><b>***
La preghiera di Salomone ***</b> </span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Potenze del Regno, siate sotto il mio piede sinistro e nella mia mano
destra.
Gloria ed Eternità, toccate le mie due spalle e guidatemi lungo le vie
della
vittoria. Misericordia e Giustizia, siate l’equilibrio e lo splendore
della mia vita. Intelligenza e Saggezza, datemi la Corona. Spiriti di
Malkut, conducetemi fra le due colonne sulle quali poggia l’intero
edificio del Tempio. Angeli di Netsah e di Hod, rendetemi stabile sulla
pietra cubica di Iesod. O Gedulael! O geburael! O Tiphereth!Binale, sii
il mio amore.Ruah Hohmael, sii la mia luce. Sii ciò che sei e ciò che
sarai, o Ketheriel.Ischim, assistetemi nel nome di Chadai.Kerubim, siate
la mia forza nel nome di Adonai. Bnei Elohim, siate i miei fratelli nel
nome del Figlio e attraverso le virtù di
Tsebaoth. Elohim, combattete per me nel nome del Tetragrammaton.
Malahim, proteggetemi nel nome di Yahvè.Seraphim, purificate il mio
amore nel nome di Eloha. <br />
Haschmalim, illuminatemi dello Speldore di Elohim e di Shekinah. Aralim,
agite. Ophanim, girate e risplendete. Hayot-ha-Kodesch, gridate,
parlate, ruggite, muggite. Kadosch, Kadosch, Kadosch, Chadai, Adonai.Iod
He Vav He.Ehieh Ascher Ehieh.Alleluia, Alleluia, Alleluia. </span></span></span>
</div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-9592987727624104782013-03-27T14:01:00.000+01:002013-04-07T16:06:14.406+02:00Il Calendario Celtico<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAsMi6YNh6eSSKBOoRgGB-bKIg_oIU13qHznaB7jffiMHPKVTFTXJjnoMj5U6kl2k3GWkGM2NiX3xl2JyqjtoRnM4GHSQVb498-1oLgIAH5FeBTVkQsa6CJlylZDPLHwhn6n1J4KppRpVf/s1600/cedro-oroscopo-celtico.gif" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAsMi6YNh6eSSKBOoRgGB-bKIg_oIU13qHznaB7jffiMHPKVTFTXJjnoMj5U6kl2k3GWkGM2NiX3xl2JyqjtoRnM4GHSQVb498-1oLgIAH5FeBTVkQsa6CJlylZDPLHwhn6n1J4KppRpVf/s1600/cedro-oroscopo-celtico.gif" style="background-color: black;" /></a>Il calendario celtico per i Drudi è di grande importanza in quanto è un
antichissimo sistema valido per vedere qual'è il periodo dell'anno più
giusto per fare della magie. Esso veniva scritto con un misterioso
alfabeto che in pochi conoscono, OGHAM, ed era inciso su bastoni di
legno o sulle grandi pietre preziose. Fu il Dio Ogma ad insegnarlo ad i
primi Drudi per poi poterlo tramandare con discrezioni a pochi iniziati.Il
calendario celtico è diviso in 13 mesi come le lune piene che ci sono
in un anno. Ad ogni mese lunare corrisponde un albero sacro. E ad ogni
albero corrisponde un segno zodiacale, che mostra le caratteristiche
delle persone.<br />
<br />
23 dicembre.... Il vischio<br />
I nati in questo giorno sono delle
persone speciali, solitamente posseggono grandi poteri magici ed hanno
la missione di insegnare agli altri.Infatti, fra tutte le piante
magiche il Vischio è la più sacra. I Drudi la raccolgono con un falcetto
d'oro e la conservano scrupolosamente.Regalare un mazzetto di Vischio è di ottimo auspicio e porta fortuna e ricchezza.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
24 Dicembre - 20 Gennaio... La betulla<br />
I nati sotto la Betulla sono persone dotate per gli studi, che amano vivere sui libri.<br />
Possono aiutare in ogni situazioni ed hanno una sviluppata capacità intellettiva.<br />
<br />
21 Gennaio - 17 Febbraio... Il sorbo<br />
I nati sotto il Sorbo sono simpatici, originali e sempre molto allegri, e sono gli amici ideali perchè sono fidati e altruisti. <br />
<br />
18 Febbraio - 17 Marzo... Il frassino<br />
I nati sotto il Frassino sono
sei sognatori, non amano le avventure e non sono molto coraggiosi, ma
hanno grandi poteri magici e sono intuitivi.<br />
<br />
18 Marzo - 14 Aprile... L'ontano<br />
I nati sotto l'Ontano sono testardi,
dotati di grande forza di volontà, generosi, brillanti, coraggiosi, e
sono per natura portati al comando.<br />
<br />
15 Aprile - 12 Maggio... Il salice<br />
I nati sotto il Salice hanno
un'eleganza innata e un fascino istintivo, sono simpatici e romantici e
non sono mai privi di energia.<br />
<br />
13 Maggio - 9 Giugno... Il biancospino <br />
I nati sotto il Biancospino
hanno una enorme forza di volontà, sono dei perfezionisti, Curiosi, sono
affascinati dal sapere in generale e sono molto generosi.<br />
<br />
10 Giugno - 7 Luglio... La quercia<br />
<div align="left">
I nati sotto la
Quercia sono persone forti e solide. dal carattere frmo, tranquillo e
deciso. Sono le persone ideali da avere accanto nei momenti di
difficoltà.</div>
8 Luglio - 4 Agosto... L'agrifoglio<br />
I nati sotto l'Agrifoglio sono
solari e decisi, forse un pò egoisti, ma profondamente positivi e
portati ala vittoria sui problemi e le difficoltà<br />
<br />
5 Agosto - 1 Settembre... Il nocciolo<br />
I nati sotto il Nocciolo sono
più portati al pensiero che all'azione. Ironici e spiritosi, sono
affascinati dal sapere e dal soprannaturale.<br />
<br />
2 Settembre - 29 Settembre... Pruno selvatico<br />
<div align="left">
I nati
sotto il Pruno cambiano facilmente umore, alternando periodi di allegria
con altri di tristezza. sono molto simpatici, ma a volte faticosi da
sopportare perchè imprevedibili.</div>
<div align="left">
<br /></div>
30 Settembre - 27 Ottobre... L'edera<br />
<div align="left">
I nati sotto l'Edera sono molto
affascinanti da tutto quanto è misterioso e insolito. Sono persone
positive, ma forse un pò troppo possessive. Come la pianta si attaccano
agli amici e possono essere un pò soffocanti.</div>
28 Ottobre - 24 novembre... Il tasso<br />
I nati sotto il Tasso hanno un carattere malinconico e portano alla riflessione.<br />
Sono molto intelligenti, a volte addirittura geniali.<br />
<br />
25 Novembre - 22 Dicembre... Il Sambuco<br />
I nati sotto il Sambuco sono
persone generose, portati a grandi slanci di creatività e di entusiasmo,
ma sono anche esigenti e pretendono rispetto dagli altri.<br />
<br /></div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-11570656768947085632013-03-27T13:55:00.004+01:002013-04-07T16:07:26.623+02:00Il Colpo D'elfo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqn6k27Ho5wlYJvaWJ9Pm6Fq5xAlO2q6LBpQ9Ui8549IdEvzN5ofVMWP3DngvA5NvtdbECkEahuLkg8iIm7HSMbCL1CbxPLEvvh7yrN8jOg7Btypu0NpmSi7tJfS62BdQYvzpaFsXx1_Z8/s1600/58014_485231424642_285643389642_5747441_4966496_n.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqn6k27Ho5wlYJvaWJ9Pm6Fq5xAlO2q6LBpQ9Ui8549IdEvzN5ofVMWP3DngvA5NvtdbECkEahuLkg8iIm7HSMbCL1CbxPLEvvh7yrN8jOg7Btypu0NpmSi7tJfS62BdQYvzpaFsXx1_Z8/s320/58014_485231424642_285643389642_5747441_4966496_n.jpg" width="263" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Nei
tempi passati, qualsiasi morte ingiustificata di animali e di esseri
umani, era attribuita ad un " Colpo d'Elfo".Si
credeva che le piccole punte di freccia di selce, che oggi sappiamo
essere opera degli uomini dell'Età della pietra, fossero opera degli
Elfi.Nei casi in cui non era visibile nessun colpo sul corpo, si
riteneva che la punta di freccia non provocasse una ferita, ma causasse
invece una paralisi. In questo modo, la vittima poteva essere rapita
nel mondo delle Fate, ed una copia del corpo lasciata al suo posto ad
ammalarsi e a morire.</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"></span></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Attribuiti
esclusivamente agli Elfi, erano anche altri malanni come i reumatismi, i
crampi ed i lividi i quali, si credeva che fossero causati dai
pizzicotti delle dita degli Elfi, come castigo per essere incorsi nella
loro disapprovazione.Stando alla tradizione di quei tempi, ogni
deformità, come ad esempio gambe storte e schiene gobbe, era provocata
dagli Elfi.Altri
noti fastidi procurati dagli Elfi, sono le sparizioni di piccoli
oggetti. C'è addirittura un tipo di Elfo chiamato " AlpLuachra" dagli
irlandesi e soprannominato " Compagno Mangiatore" o " Giusto Dimezzatore
" da Robert Kirk nel suo libro - La comunità segreta- che siede
invisibile di fianco alla sua vittima e ne spartisce il cibo,
"nutrendosi del Midollo o Quintessenza di ciò che mangia l'uomo, che
continua così ad essere magro come un falco o come un airone, nonostante
il suo appetito divorante".Anche le piccole scocciature di ogni giorno
sono causate dagli Elfi, chiamati in questo caso Elfi dispettosi.I
grovigli nei capelli degli uomini, così come quelli nelle criniere dei
cavalli, sono conosciuti come nodi d'Elfo.Nei
paesi del tarantino è conosciuto un Elfo particolare, il Lauru, che
vive tra le pareti domestiche.E' alto tre o quattro centimetri, ha gli
occhi neri e lucenti, i capelli ricciuti ed il corpo armonioso e ben
proporzionato. Di carattere affabile e bontempone, è al contempo
capriccioso e bizzarro tanto da decidere di aiutare un membro della
famiglia a danno di un altro, soffrendo spesso di simpatie ed antipatie.
Può inoltre provocare incubi notturni, spostare gli oggetti di casa e
romperli, arruffare i capelli dei bambini mentre dormono, far
imbizzarrire i cavalli e far ammalare gravemente e misteriosamente le
persone fino a farle morire. Pare che, per liberarsi del Lauru, qualora
diventi particolarmente insopportabile e dispettoso, esista un solo
rimedio: appendere sopra la porta di casa un paio di corna di bue o di
montone. Il Lauru è infatti terrorizzato dalle corna e quindi si
trasferirà sicuramente fra altre pareti domestiche.
</span></span></div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-71842974759619755362013-03-27T13:52:00.005+01:002013-04-07T16:07:53.415+02:00Gli Elfi Musicisti<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj45Gu4CF2dCdEuowBU3D7dd4CmdjU04UZ0NB610vAxiHTbpA7_VxaDClNKwMFFigohOf56EyDmTyrRH64puGeu78EtUlFvoh7XjgmLih9QrVHpf-V0Kqr6xcT5IwXGIlU-sSML2zsox9O1/s1600/3eba6610.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj45Gu4CF2dCdEuowBU3D7dd4CmdjU04UZ0NB610vAxiHTbpA7_VxaDClNKwMFFigohOf56EyDmTyrRH64puGeu78EtUlFvoh7XjgmLih9QrVHpf-V0Kqr6xcT5IwXGIlU-sSML2zsox9O1/s320/3eba6610.jpg" width="320" /> </a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Gli
Elfi musicisti possiedono un'abilità magica, le loro melodie sono al
contempo belle, tristi, selvagge, e capricciose ed esercitano un
fascino fatale sui mortali.Una malinconica aria elfica può
cullare l'ascoltatore in un sonno infausto o, nel migliore dei casi, può
trascinarlo in un triste oblio in cui sentirà per sempre la vaga musica
struggente, costante presenza dell'irraggiungibile.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"></span></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Gli Elfi suonano una
gran varietà di strumenti: violino, arpa, tamburello, cembalo e
scacciapensieri.Con passione simile a quella per la musica, gli Elfi (
sia quelli buoni che quelli cattivi) adorano la danza.Il tipo più comune
è una specie di danza circolare in cui queste creature saltano e si
contorcono in un turbinio selvaggio.Queste antiche danze, molto celeri,
si facevano girando in tondo e cantando e venivano chiamate cerchi delle
Fate.Il fascino della musica elfica può trascinare l'uomo che sventuratamente
passi di lì, verso il cerchio che, come i baci, il cibo e le bevande
delle Fate, può ridurlo in schiavitù eterna nel loro mondo.Se un
essere umano entra nel cerchio, è obbligato ad unirsi ai saltelli
forsennati di queste creature. Può sembrare che la danza duri soltanto
qualche minuto, o un'ora o al massimo una notte intera, ma in realtà, la
durata normale della danza, rapportata al tempo degli uomini, è di
sette anni o più.Lo sventurato prigioniero può essere salvato solo
se un amico, tenuto da altri per la giacca, segua la musica, allunghi le
mani dentro al cerchio tenendo un piede fuori ed afferri il danzatore.</span></span></div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-71657455276679373182013-03-27T13:49:00.003+01:002013-04-07T16:08:19.630+02:00Il Leprechaun<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Gli Irlandesi hanno un loro Elfo industrioso, il Leprechaun. Si tratta
di un ciabattino solitario che si può trovare sotto una foglia di romice
o sotto una siepe mentre lavora allegramente ad una scarpa ( ad una
scarpa soltanto, mai ad un paio)Come tutti gli Elfi, è
importante vedere il Leprechaun prima che lui ci veda perché solo così è
possibile persuaderlo a rivelarci il luogo in cui è nascosta una delle
sue pentole piene d'oro. ll Leprechaun è però scaltro ed ingannevole e
può sparire in un secondo.
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtBGtQGdM28gHlxnFSOelYmm74Raejv3TFkrwr4IIUwmQCqzGYbTKierVUFCnnoAUJA_pHuGREcjy_RbH-g5P0hAJA6RCNM0EiqPBPPGwW1mRZK1On5JjVbVQG6BhS0IV2hUWrPNXNoEpl/s1600/380821_10150392185049643_285643389642_8326892_1769568476_n.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtBGtQGdM28gHlxnFSOelYmm74Raejv3TFkrwr4IIUwmQCqzGYbTKierVUFCnnoAUJA_pHuGREcjy_RbH-g5P0hAJA6RCNM0EiqPBPPGwW1mRZK1On5JjVbVQG6BhS0IV2hUWrPNXNoEpl/s320/380821_10150392185049643_285643389642_8326892_1769568476_n.jpg" style="background-color: black;" width="240" /></a>Una vecchia leggenda irlandese racconta di un ragazzo che guidava un
carro pieno di terra per guadagnarsi da vivere; era un ragazzo
silenzioso e malinconico e ciò che amava più di tutto al mondo erano i
libri.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"></span></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"> Leggeva tutto quello che la sua povera condizione gli permetteva
ed un giorno lesse su un vecchio libro che i Leprechaun conoscono i
luoghi segreti in cui è nascosto l'oro; in quel momento il ragazzo pensò
che con l'oro avrebbe potuto comprarsi tutti i libri che desiderava e
così cominciò a scrutare le siepi e a stare con le orecchie tese per
cogliere il suono metallico del martello.Dopo tanto, finalmente, una sera il ragazzo vide un Leprechaun sotto
una foglia di romice, gli si avvicinò strisciando alle sue spalle e,
afferrandolo per la collottola, si rifiutò di lasciarlo andare finché
non gli fosse stato rivelato il luogo in cui trovare l'oro nascosto. "
Non c'è nessun bisogno di usare la forza" disse il piccolo Leprechaun "
perché tu ed io siamo cugini e siamo stati separati tempo fa". Il
ragazzo era infatti stato sostituito, quando era neonato, e poiché solo
gli esseri di sangue elfico possono disporre dell'oro, il ragazzo aveva i
requisiti per entrarne in possesso. L'oro si trovava in un vecchio
forte e per entrarvi dovettero passare attraverso una porta, in un muro
di pietra: il pavimento era ricoperto di monete d'oro! " Prendi tutto
quel che vuoi " disse il Leprechaun, "ma sbrigati, perché quando la
porta si chiuderà, si chiuderà per sempre". Il ragazzo raccolse tutto
quello che poteva e lo portò fuori. Stava tornando a prendere dell'altro
oro quando, con uno schianto tremendo, la porta si chiuse ed il
Leprechaun sparì senza lascaire tracce. Il ragazzo era diventato
veramente ricco, depositò l'oro in una banca di Dublino e lo spese con
oculatezza, diventando un uomo saggio e di vasta cultura. Ancora oggi, i
suoi discendenti, sono ricchi e felici.In questa storia, il
ragazzo buono viene ricompensato, anche se, in realtà, è raro che i
Leprechaun siano così benevoli: hanno infatti fama di essere furbi,
allegri e maliziosi</span></span></div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-20784590107011228402013-03-27T13:47:00.002+01:002013-04-07T16:08:45.873+02:00I Tipi Di Elfi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Esistono diversi tipi di Elfi: gli Elfi della Luce,gli Elfi del Crepuscolo, gli Elfi delle Tenebre </span></span></div>
<ul style="text-align: justify;">
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>Gli Elfi della Luce</b> sono esseri benevoli ed utili,
dotati di grande sapienza, hanno un aspetto armonioso e portano
coroncine di fiori sulla testa. Vivono di buon grado insieme agli esseri
umani, ai quali insegnano molti segreti della natura. </span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>Gli Elfi del Crepuscolo</b> sono diffusi ovunque e
cavalcano gli ultimi raggi di sole del giorno, facendo nascere il
sentimento della nostalgia in chi è lontano da casa. <a name='more'></a> </span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>Gli Elfi dell'Oscurità</b> sono i Signori della Terra e
vivono nelle foreste o in cunicoli sotterranei; aiutano gli esseri umani
che vivono in montagna facendo trovare loro tesori nascosti ed aiutando
coloro che si sono smarriti a ritrovare la strada. Il
loro aspetto è
caratterizzato da capelli e carnagione scuri e sono generalmente dolci
anche se, tra loro, alcuni sono decisamente malvagi. Altra
caratteristica degli Elfi dell'oscurità è quella di portare i sogni agli
uomini.
Gli Elfi hanno un nome diverso a seconda
del Paese in cui hanno scelto di abitare; si chiamano quindi Brownie in
Scozia, Cluricaune in Irlanda, Coboldi in Germania e Gobelin in
Inghilterra .</span></span></li>
<li><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Esistono anche Elfi dei Monti, dell'Acqua e della
Foresta; costoro prendono il nome a seconda dell'ambiente naturale in
cui vivono.Tutti gli Elfi adorano cantare e ballare e, nelle
notti estive di luna piena, si ritrovano insieme alle Fate ai margini
dei boschi, nei luoghi ricoperti di muschio, per cantare, suonare e
ballare insieme, formando un cerchio e tenendosi per mano.Qualora
durante questi loro incontri, dovesse arrivare qualcuno di non
desiderato, gli Elfi si trasformano in lucciole, per non farsi scoprire.Infatti,
a causa della crudeltà che alcune persone hanno avuto nei loro
confronti, gli Elfi non abitano più fra gli umani ma nella Terra di
mezzo, un luogo al di là del tempo e dello spazio, in contatto con la
Terra degli Uomini solo attraverso dei punti di passaggio tra i monti e
le colline, nei pressi dei cerchi di pietre.Queste porte, che
permettono agli Elfi di passare dalla Terra di Mezzo alla Terra degli
uomini,sono riconoscibili per il fatto che vi cresce il biancospino, la
loro pianta magica.Nella loro Terra, la stirpe degli Elfi viene chiamata " sidhe " che significa Popolo delle Colline. </span></span></li>
</ul>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-80234393403226385932013-03-27T13:39:00.000+01:002013-04-07T16:09:06.715+02:00La Nascita Degli Elfi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: justify;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8mOhbV-51n3addFXIl6bzB8dwj0DJImgobgtMu_8ddctSEl1AzBzdsQ_rikeTDbDfoZZxMJMxCP1WuS9_u4IWkE1QRw2kUUskm2KY9zkWotIFd93P36ABic9P1xtXCqro3ueLXKv3OCME/s1600/5102755863_146927ddb7.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8mOhbV-51n3addFXIl6bzB8dwj0DJImgobgtMu_8ddctSEl1AzBzdsQ_rikeTDbDfoZZxMJMxCP1WuS9_u4IWkE1QRw2kUUskm2KY9zkWotIFd93P36ABic9P1xtXCqro3ueLXKv3OCME/s320/5102755863_146927ddb7.jpg" width="253" /></a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Un
giorno il buon Dio, travestito da viandante, bussò alla porta di una
piccola casa e chiese ospitalità. Venne accolto e gli venne offerto
persino il letto, l’unico che possedevano. Si trattava di una famiglia
numerosa e i genitori erano così poveri che non avevano di che vestire i
figli. Padre e madre si vergognavano di ciò e presentarono allo
straniero solo la metà dei loro figli. Dio li trovò amabili e chiese
alla madre se ne avesse altri oltre a quelli. La donna rispose di no.
Naturalmente il buon Dio sapeva benissimo che aveva altri figli e
domandò ancora: “Mia buona donna, mi hai davvero presentato tutti i
vostri figli?”. “Certamente – mentì la donna sorridendo -Non
sono forse abbastanza?”. </span></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Dio si accontentò di questa risposta e si
sedette a tavola per la cena con i genitori e la metà dei loro figli.
Notò che quella famiglia era molto pia e ringraziava il Signore per il
cibo e, nonostante fosse appena sufficiente per loro, lo condivisero con
lo straniero. Dio notò con approvazione che tutti i bambini si misero
in tasca un po’ di pane secco da portare ai loro fratelli e sorelle
nascosti. Il giorno seguente prima di andarsene, Dio disse alla famiglia
tanto ospitale: “Ciò che è stato nascosto a me verrà nascosto anche
agli occhi degli estranei”. Da quel momento, i bambini nudi diventarono
invisibili; i genitori li percepivano e gli altri uomini potevano
vederli soltanto quando lo desideravano i bimbi stessi. Dio diede ai
bambini dei fiori, con i quali poterono vestirsi, e da allora non
patirono più il freddo. Essendo invisibili, dovevano fare attenzione a
non essere calpestati, e, per questo, Dio
diede loro le ali, affinché potessero spiccare il volo in fretta al
minimo pericolo. Quei bambini gli erano molto affezionati e Dio fece
loro molti altri doni, che gli uomini comuni non possedevano. Potevano
parlare con i fiori e gli animali e trovavano sempre cibo per saziarsi e
vivere in buona salute. I bambini invisibili crebbero ed ebbero dei
figli, che a loro volta ebbero altri figli. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNYimHQo9k-YuKEro_DuQw5nGUhUIQk6fOtFOJS8XVb-x3-MOgziJzqqm7cnubn7lXq1lAHf55SIqvybHfiG_4ckXKHU680ioaN9CgtJulzW-Aq-zvPm2ZvIbbvD6wafbzCUKmPXq4g88o/s1600/58014_485231409642_285643389642_5747438_195814_n.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNYimHQo9k-YuKEro_DuQw5nGUhUIQk6fOtFOJS8XVb-x3-MOgziJzqqm7cnubn7lXq1lAHf55SIqvybHfiG_4ckXKHU680ioaN9CgtJulzW-Aq-zvPm2ZvIbbvD6wafbzCUKmPXq4g88o/s320/58014_485231409642_285643389642_5747438_195814_n.jpg" width="320" /></a>Facevano del bene agli
uomini senza farsi vedere, anche se talvolta si divertivano a far loro
qualche scherzo. Vivevano nelle grotte, negli alberi, in riva ai fiumi, i
più piccoli riuscivano persino ad abitare sulle corolle dei fiori. Gli
uomini visibili li battezzarono Elfi. Mentre gli uomini sfruttavano la
terra, gli Elfi diventarono gli spiriti della natura e talvolta
intervenivano per contrastare le azioni degli uomini irrispettosi verso
la natura. Gli elfi si manifestano di rado: non hanno molto spazio sulla terra per
eseguire le loro danze e per celebrare i loro riti. Sono sempre in grado
di vedere gli uomini; per contro, noi possiamo vedere gli elfi soltanto
quando loro stessi lo desiderano. Se un giorno tu dovessi incontrare un
elfo, comportati gentilmente con lui e mi raccomando: ricordati di non
contrariarlo. Potrebbe anche farti qualche scherzo… </span></span></div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-82247391064813208512013-03-27T13:36:00.000+01:002013-04-07T16:09:29.279+02:00Folletti<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRxPpXhsbi03z2rwtrr-nc_zp7Jpt_qGY7xNN0aJgteB9uXViATFlnZXdHHMNEKsObHw8HaHL9IThCGHVJGg47Dl2vlRCUu_d0nrxmfCSHewBLpFGXpuQC28vkD0lkoQOp_n1BHzAYm7vJ/s1600/follettidelmare01.gif" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRxPpXhsbi03z2rwtrr-nc_zp7Jpt_qGY7xNN0aJgteB9uXViATFlnZXdHHMNEKsObHw8HaHL9IThCGHVJGg47Dl2vlRCUu_d0nrxmfCSHewBLpFGXpuQC28vkD0lkoQOp_n1BHzAYm7vJ/s320/follettidelmare01.gif" width="320" /></a>I Folletti Sono Esseri piccoli e
favolosi, hanno faccini da fanciulli, una folta
capigliatura di solito bionda e riccioluta coperta da un cappellino
ricavato da un fiore. Svaniscono come se fossero fatti di Fumo,non hanno
l'ombra se visti alla luce del Sole e non lasciano tracce sulla terra
quando camminano.Amano i bambini piccoli e li confortano quando di notte
proprio non riescono a dormire, raccontando loro bellissime
storie,fortunato è colui che
riesce a togliere loro il cappellino perchè con quel pegno riuscirà a
far loro promettere di esaudire un desiderio. Ci sono molti tipi di
folletti
Vestiti di Azzurro, che compaiono nei riflessi delle onde,cavalcano i
Delfini e vivono nascosti sulle navi, e quando decidono di farsi vedere
aiutano i marinai, restando in loro compagnia a bere RHUM e raccontarsi
storie di Naufraghi . Sono in grado di avvistare pericoli prima degli
Uomini e aiutano nelle tempeste. </span></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">FOLLETTI DEL BOSCO</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4kDYAAV2CqLJ-BLjuHRorjTxlYFHIG_kFysSwNUT1O8Q3-txv5YnYwGvI-60eniw7InuTFEPQWfvjPeV0lU-bDBHGS-8N8G4Io4IUGu5k8b5L_pnpC-jlJixoG925KrYSZcNDEb_2F-QD/s1600/Follettini.gif" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4kDYAAV2CqLJ-BLjuHRorjTxlYFHIG_kFysSwNUT1O8Q3-txv5YnYwGvI-60eniw7InuTFEPQWfvjPeV0lU-bDBHGS-8N8G4Io4IUGu5k8b5L_pnpC-jlJixoG925KrYSZcNDEb_2F-QD/s320/Follettini.gif" width="250" /></a>Sono
I più comuni e I più facili da incontrare, vestiti con pantaloni e
casacca verde, stivaletti a mezza gamba e cappello con lunga piuma.
Molti conoscono Robin Hood,come un ladro gentiluomo,ma in realtà il suo
vero nome è Robin Goodfellow. Lo chiamano Hoodf, perché porta un
cappuccio, che in ihìnglese si dice appunto " hood". I folletti sono
molto gelosi del luogo nel quale vivono e lo proteggono da persone
dannose: spengono il fuoco attaccato dai piromani e aiutano gli animali a
scappare da lacci e trappole </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">FOLLETTI DELLA MONTAGNA
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimv8y4WQ9oYIjyyQwswmwnS4UML4cczLksQB20i8Kg0EWcpo9JeIoslrtAOKIWG0x4OwN3NZ8HQ9fai_PXnf3-cy0jMvosqBdOfIA5wXWZjFq69q6bGwuLYopvLaooifFySY_WK-TAifhl/s1600/200px-Lutin_by_godo.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimv8y4WQ9oYIjyyQwswmwnS4UML4cczLksQB20i8Kg0EWcpo9JeIoslrtAOKIWG0x4OwN3NZ8HQ9fai_PXnf3-cy0jMvosqBdOfIA5wXWZjFq69q6bGwuLYopvLaooifFySY_WK-TAifhl/s1600/200px-Lutin_by_godo.jpg" /></a> </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Scolpiscono
strani disegni sulle rocce, vivono nelle grotte, ma anche nelle baite,
aiutano I montanari a fare il formaggio e badano alle capre. Solitamente
questi folletti amano ballarecon le fate sotto I raggi della luna. E'
possibile incontrare un folletto e farselo amico, ma bisogna avere con
lui una gran pazienza in quanto è un essere dispettoso che si diverte
molto a fare degli scherzi il più delle volte innocui ma fastidiosi.
Quando I contadini che vivonoin montagna si dimenticano di lasciare
qualcosa da mangiare per I folletti che proteggono le mucche al pascolo ,
questi intrecciano le code degli animali in modo così stretto che il
nodo non si può sciogliere, ma solamente tagliare. A volte I folletti si
trasferiscono anche in città per seguire qualcuno al quale vogliono
bene, ma bisogna prestare loro tante attenzioni perché non è il loro
ambiente naturale e possono diventare tristi ed annoiati. Bisogna sempre
procurare loro del cibo buono, biscotti, latte, miele, caramelle e
qualcosa con cui giocare: palle colorate, campanellini e foglie
secche.La loro specialità è nascondere le cose nelle case, ma se
promettiamo loro di regalargli una bella tazza di latte con il miele le
cose tornano al loro posto. Sono delle creature dolcissime che hanno
bisogno di molto affetto, guideranno benevolmente I tuoi passi se
rispetterai il loro habitat: Il bosco </span></span></div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-90727532091590536602013-03-10T02:14:00.000+01:002013-04-07T16:09:47.037+02:00Festività Celtiche<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Le feste celtiche celebrano i momenti dell'anno nei quali il mondo terreno e il mondo degli Dei si sovrappongo.Per i celti il tempo è ciclico: le ore si susseguono per ritornare a quella originaria, le giornate non iniziano all'alba ma vengono contate partendo dalla notte, le stagioni scandiscono i ritmi della vita e della morte."La morte non è la fine ma un nuovo inizio".Questo concetto è molto importante per comprendere la cultura celtica.Nei cicli della natura si trova l'elemento divino, che permea l'intera vita dei celti.Le feste celtiche sono proprio i momenti in cui si aprono le porte tra il mondo degli uomini e quello degli Dei e in alcune ricorrenze gli spiriti dei morti possono comunicare con i viventi.L'anno celtico consisteva di 13 mesi ovvero 12 come i nostri attuali più un mese di 3 giorni alla fine di ottobre che collegava l'anno vecchio al nuovo.I nomi gaelici delle quattro stagioni risalgono ad epoche pre-cristiane: Earrach per la Primavera, Samhradh per l'Estate, Foghara per l' Autunno, e Geamhradh per l'Inverno.Le feste celtiche sono divise in due cicli:il primo ciclo è quello del viaggio del sole attraverso il cielo, e comprende quindi i due solstizi e i due equinozi.Le feste solari (dette anche Alban) sono: Alban Arthuan, Alban Eiler, Alban Heruin, Alban Elved</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Il secondo ciclo è quello delle stagioni, legato alle tradizioni contadine quali il tempo della semina, della fioritura, della maturazione e del raccolto.Queste feste sono dette feste del fuoco e sono le più importanti: Samhain, Imbolc, Beltane (o Beltain), Lughnasadh.Ogni festa veniva solitamente celebrata per tre giorni (prima, durante e dopo il giorno ufficiale di osservanza).Per il celti il 3 era il numero della divinità.</span></span><br />
<a name='more'></a></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>LE FESTE DEL FUOCO</b></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="http://digilander.libero.it/Earth_Fire/Samhain66.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><img border="0" height="200" src="http://digilander.libero.it/Earth_Fire/Samhain66.jpg" width="132" /></a><b>SAMHAIN</b></span></span><br />
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Cade la notte del 31 Ottobre ed è la festa dei morti.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Samhain segnava il capodanno ed era il tempo quando la notte era più lunga del giorno, fredda e buia.I rituali iniziavano con lo spegnimento di tutti i fuochi (che venivano poi riaccesi a partire dal fuoco acceso dall'Eildeir dei druidi e tenuti accessi tutto l'anno).Samhain era il tempo quando le porte tra questo mondo e il mondo ultraterreno si aprivano e gli spiriti dei morti (e a volte anche i mortali) potevano passare liberamente da un mondo all'altro.Era consuetudine lasciare del cibo e delle bevande davanti alle abitazioni per placare le anime dei defunti.In alcune regioni, in particolare in Scozia, i giovani uomini percorrevano i confini delle fattorie, dopo il tramonto, tenendo in mano delle torce fiammeggianti per proteggere le famiglie dalle Fate e dalle forze malevole che erano libere di camminare sulla terra quella notte.Samhain era per i druidi il momento in cui si poteva più facilmente prevedere il futuro.Come nelle altre principali Feste del fuoco, Samhain era una celebrazione del passaggio da una stagione all'altra.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>IMBOLC</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="http://www.ilcerchiodellaluna.it/immagini/briglidluna.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: left;"><img border="0" height="200" src="http://www.ilcerchiodellaluna.it/immagini/briglidluna.jpg" width="132" /></a></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Imbolc cade il 31 Gennaio e significa letteralmente "in latte", in quanto corrispondeva al periodo in cui iniziava la produzione di latte delle pecore e delle mucche.Il latte era basilare per l'economia celtica e quindi Imbolc era una grande festa.La tradizione voleva che si facessero passare i primi agnelli nati in cerchi infuocati,le donne si cospargervano le parti intime con le ceneri rimaste credendo che aiutasse le gravidanze,per questo veniva chiamata la festa della fertilità e i figli concepiti in quel periodo venivano detti figli del fuoco.Durante i rituali di Imbolc era consuetudine versare latte per terra, una piccola offerta e per propiziare il ritorno della fertilità e generosità della terra.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="http://www.bbc.co.uk/religion/religions/paganism/holydays/images/whitewoman.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><img border="0" height="200" src="http://www.bbc.co.uk/religion/religions/paganism/holydays/images/whitewoman.jpg" width="136" /></a></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>BELTANE o BELTAIN</b></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b> </b>Cade il 30 aprile ed era la festa della primavera, si celebrava solitamente su alture e colline, in luoghi più "vicini al cielo".Beltane era anche chiamata talvolta Cetsamhain che significa "opposta a Samhain".La parola "Beltaine" letteralmente significa "splendente" o "fuoco brillante".A Beltane il dio cornuto, impersonato talvolta da un "re d'estate" moriva, per poi rinascere, recuperando così il suo ruolo di consorte della dea e la fecondava (la Dea solitamente era rappresentata da una sacerdotessa), dando inizio alla propria rinascita.Beltane preannunciava l'arrivo dell' Estate vera e propria.Si credeva che la rugiada del mattino di Beltane facesse fiorire la bellezza di una donna per tutto l'anno.Alla Vigilia di Beltane i druidi preparavano due grandi falò con i nove legni sacri. Le greggi venivano ritualmente spinte fra i due fuochi, per purificarle e proteggerle per il resto dell'anno. I fuochi ovviamente simboleggiavano il ritorno della terra alla vita e alla fecondità .I festeggiamenti includevano scherzi e divertimenti in giro per le campagne, balli intorno all'Albero di Maggio (tipo albero della cuccagna al quale venivano appesi cibi e altre chicche), ed era consuetudine, per gli innamorati, trascorrere la notte insieme nelle foreste. Moltissimi sono i cosiddetti figli di Beltane, nati proprio dai rapporti avuti in questa magica notte.I giovani saltavano sopra il fuoco per propiziarsi la fortuna nella ricerca della sposa o dello sposo, i viaggiatori saltavano il fuoco per assicurarsi un viaggio sicuro e le donne incinte per assicurarsi un parto facile.Si usava anche tagliare rami da un albero di Biancospino per decorare l'esterno delle case. Il Biancospino è l'albero della speranza, del piacere e della protezione. Il forte tabù che proibiva di tagliare rami di biancospino e di portarli in casa era annullato tradizionalmente alla Vigilia di maggio.Beltane, e la sua controparte Samhain, dividevano l'anno nelle sue due stagioni primarie, Inverno ed Estate.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>LUGHNASAD</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp-ThkRGfc2E5CqlXFJujiOin56X3-WuRtJVIe8s02f6fU14FDA-iysBpqtDpd9sWQp7huHBBZ-eVjoZ2FTa47v5FlKXBCGSHLRsR2S8v3NpriExURO4AbniJGWM9_E5PotwZXmOouDuU/s1600/Lughnasadh+06a.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: left;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjp-ThkRGfc2E5CqlXFJujiOin56X3-WuRtJVIe8s02f6fU14FDA-iysBpqtDpd9sWQp7huHBBZ-eVjoZ2FTa47v5FlKXBCGSHLRsR2S8v3NpriExURO4AbniJGWM9_E5PotwZXmOouDuU/s200/Lughnasadh+06a.jpg" width="143" /></a></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Lughnasadh (chiamata anche Lammas dai sassoni) cade il 1° agosto e segnava l'inizio della stagine dei raccolti.Tutti i riti di Lughnasad miravano ad assicurare una stagione di frutti generosi, in quanto un raccolto abbondante assicurava la sopravvivenza della tribù durante i freddi e sterili mesi invernali.Si praticava anche la raccolta dei mirtilli a scopo divinatorio: se i mirtilli erano abbondanti, si riteneva che il raccolto sarebbe stato più che sufficiente.All'alba della vigilia di Lughnasad si costruivano piccole capanne coperte di fiori, possibimente vicino a corsi d'acqua, dove gli innamorati dormivano insieme la notte del 31 Luglio.A Lughnasadh si onoravano Lug, Dio associato sia con il Sole che con la fertilità agricola, e Arianrhod, Dea delle Luna e dell'Aurora. In loro onore si tenevano gare di destrezza sportiva.</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>LE FESTE SOLARI O ALBAN</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="http://magickalgraphics.com/Graphics/SpecialOccasions/Christmas/Yule/yule81.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><img border="0" height="200" src="http://magickalgraphics.com/Graphics/SpecialOccasions/Christmas/Yule/yule81.jpg" width="170" /></a></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>ALBAN ARTHUAN</b></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b> </b>ovvero il solstizio d'inverno, cade il 21 dicembre, è il giorno più breve dell'anno ed è chiamato anche:Yule, Mabon, Jul, Saturnalia, Sol Invictus, Sol Index, Sol Indigens.Il 21 dicembre il giorno raggiunge il minimo della durata per poi iniziare ad "allungarsi" nuovamente.Questa festa segnava la notte più lunga, più buia dell'anno ma era una festa di pace.Molti onoravano l'avvento del Sole bambino bruciando il ceppo di Yule e onoravano la Dea nei suoi molti aspetti di Madre.Era usanza scambiarsi piccoli doni quali biscotti od oggetti utili.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>ALBAN EILER</b></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="http://bmdo.org/Educational/Gods_&_Goddesses/images.Pantheon/Ostara%20winter.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="173" src="http://bmdo.org/Educational/Gods_&_Goddesses/images.Pantheon/Ostara%20winter.jpg" width="200" /></a>E' conosciuto anche come Ostara, cade il 21 marzo, il suo nome significa, "Luce della Terra,"E' uno dei due momenti dell'anno in cui notte e giorno sono uguali (l'altro è Alban Elved).Questo equilibrio tra luce e buio è raro in natura e quindi Alban Eiler era considerato un potente momento per i rituali magici dei Druidi</span></span><br />
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">In questo periodo si seminavano i campi e quindi i rituali per questa festa erano di carattere "primaverile" e propiziatorio.Si usava seminare una nocciola nella terra davanti alla propria abitazione. Se la nocciola germogliava entro Lughnasad si considerava un ottimo auspicio per la nascita di figli sani, robusti e numerosi.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0eyqcad3dRblC9mc5iL_0HqHJwwIDAhZCcp9KXs82c4h0-gBv5JBMIPnHos5GH0xcxR8c2P-XhHzyk3uF8l8SS7Lkaqs-tjZmBxnQ6nGgcte9HUUSmTxtAcm3ACSxZE9u7kb9W9H9q5I/s1600/solstizio_fata_bosco_camosci.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0eyqcad3dRblC9mc5iL_0HqHJwwIDAhZCcp9KXs82c4h0-gBv5JBMIPnHos5GH0xcxR8c2P-XhHzyk3uF8l8SS7Lkaqs-tjZmBxnQ6nGgcte9HUUSmTxtAcm3ACSxZE9u7kb9W9H9q5I/s200/solstizio_fata_bosco_camosci.jpg" width="136" /></a><b>ALBAN HERUIN</b></span></span><br />
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Cade il 21 giugno e rappresenta il solstizio d'estate, il giorno più lungo dell'anno.Ad Alban Heruin (letteralmente"La Luce della Spiaggia") il sole raggiungeva il suo zenith e gettava tre raggi di luce sul mondo.Era conosciuto anche come Litha.I rituali avvenivano tradizionalmente all'aperto o nei boschi con giochi, cibo, bevande e un grande falò.I campi erano colmi di grano, la vegetazione era fitta e lussureggiante... per questo Alban Heruin è la festa della fruttificazione, della maturazione dei frutti, della prosperità.Per i druidi era il giorno ideale per la raccolta delle erbe, per le divinazioni e per i piccoli e grandi riti protettivi legati all’elemento fuoco.Anche durante questa notte altissimi fuochi salutavano e onoravano la potenza degli Dei.</span></span><br />
</div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b>ALBAN ELVED</b></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="http://www.wicca.ar.it/mabon2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://www.wicca.ar.it/mabon2.jpg" width="200" /></a>Alban Elved, (letteralmente"La Luce dell'Acqua") è il primo giorno di Autunno.Era chiamato anche Harvesthome e Mabon .Il 21 settembre il giorno quando il sole cominciava di nuovo a calare e la metà scura dell'anno si avvicinava.Come nell'equinozio primaverile, giorno e notte erano di lunghezza uguale ed era quindi un altro giorno importantissimo per i Druidi.Alban Elved è il momento in cui il dio Sole inizia a declinare per fare posto alle divinità femminili, lunari. Il ciclo produttivo e riproduttivo è concluso, le foglie cominciano a ingiallire e gli animali iniziano a fare provviste in previsione dell’arrivo dei mesi freddi.</span></span></div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-19639130341788314822013-03-08T19:27:00.002+01:002013-03-08T19:27:50.726+01:00Auguri Donne<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img151.imageshack.us/img151/9969/festadonna2donna.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="466" src="http://img151.imageshack.us/img151/9969/festadonna2donna.gif" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i style="line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: inherit; font-size: x-large;"><br /></span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i style="line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: inherit; font-size: large;"><br /></span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: inherit; font-size: large;">"Alle donne forti, che ogni giorno combattono tutti i piccoli e grandi ostacoli della vita. Alle donne deboli, che riescano a trovare la forza dentro di loro per sistemare quel che non va. Alle donne, tutte, la nostra festa è oggi e ogni giorno! Auguri!"</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: inherit; font-size: x-large;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: inherit; font-size: large;">...Selene... </span></span></div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-12959674055362135492013-02-06T20:49:00.003+01:002013-04-07T16:10:51.728+02:00Gli Elfi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><b style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">LA NASCITA DEGLI ELFI</span></b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://lamiastellina.altervista.org/elfi/19.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://lamiastellina.altervista.org/elfi/19.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Un giorno il buon Dio, travestito da viandante, bussò alla porta di una piccola casa e chiese ospitalità. Venne accolto e gli venne offerto persino il letto, l’unico che possedevano. Si trattava di una famiglia numerosa e i genitori erano così poveri che non avevano di che vestire i figli. Padre e madre si vergognavano di ciò e presentarono allo straniero solo la metà dei loro figli. Dio li trovò amabili e chiese alla madre se ne avesse altri oltre a quelli. </span></span></span></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">La donna rispose di no. Naturalmente il buon Dio sapeva benissimo che aveva altri figli e domandò ancora: “Mia buona donna, mi hai davvero presentato tutti i vostri figli?”. “Certamente – mentì la donna sorridendo -Non sono forse abbastanza?”. Dio si accontentò di questa risposta e si sedette a tavola per la cena con i genitori e la metà dei loro figli. Notò che quella famiglia era molto pia e ringraziava il Signore per il cibo e, nonostante fosse appena sufficiente per loro, lo condivisero con lo straniero. Dio notò con approvazione che tutti i bambini si misero in tasca un po’ di pane secco da portare ai loro fratelli e sorelle nascosti. Il giorno seguente prima di andarsene, Dio disse alla famiglia tanto ospitale: “Ciò che è stato nascosto a me verrà nascosto anche agli occhi degli estranei”. Da quel momento, i bambini nudi diventarono invisibili; i genitori li percepivano e gli altri uomini potevano vederli soltanto quando lo desideravano i bimbi stessi. Dio diede ai bambini dei fiori, con i quali poterono vestirsi, e da allora non patirono più il freddo. Essendo invisibili, dovevano fare attenzione a non essere calpestati, e, per questo, Dio diede loro le ali, affinché potessero spiccare il volo in fretta al minimo pericolo. Quei bambini gli erano molto affezionati e Dio fece loro molti altri doni, che gli uomini comuni non possedevano. Potevano parlare con i fiori e gli animali e trovavano sempre cibo per saziarsi e vivere in buona salute.</span></span></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBqCbzJcyNpOp73VZWDpdMkBvC10KYKaqUnJaZzNOAvY3D937nuGkK9N9ad2MrJrxWhKGaaxrnEckwkGGS91MuDg_o8U51xpYfLYAr79z-V3q6_IhovCPCbsTXdHTXqJHmywmOTzJT_BU/s1600/%252Bthe_elf_of_silverwood.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBqCbzJcyNpOp73VZWDpdMkBvC10KYKaqUnJaZzNOAvY3D937nuGkK9N9ad2MrJrxWhKGaaxrnEckwkGGS91MuDg_o8U51xpYfLYAr79z-V3q6_IhovCPCbsTXdHTXqJHmywmOTzJT_BU/s320/%252Bthe_elf_of_silverwood.jpg" width="299" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">I bambini invisibili crebbero ed ebbero dei figli, che a loro volta ebbero altri figli. Facevano del bene agli uomini senza farsi vedere, anche se talvolta si divertivano a far loro qualche scherzo. Vivevano nelle grotte, negli alberi, in riva ai fiumi, i più piccoli riuscivano persino ad abitare sulle corolle dei fiori. Gli uomini visibili li battezzarono Elfi. Mentre gli uomini sfruttavano la terra, gli Elfi diventarono gli spiriti della natura e talvolta intervenivano per contrastare le azioni degli uomini irrispettosi verso la natura. Gli elfi si manifestano di rado: non hanno molto spazio sulla terra per eseguire le loro danze e per celebrare i loro riti. Sono sempre in grado di vedere gli uomini; per contro, noi possiamo vedere gli elfi soltanto quando loro stessi lo desiderano. Se un giorno tu dovessi incontrare un elfo, comportati gentilmente con lui e mi raccomando: ricordati di non contrariarlo. Potrebbe anche farti qualche scherzo… </span></span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">I Tipi Di Elfi </span></span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small; line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;"> Esistono diversi tipi di Elfi:</span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small; line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">- gli Elfi della Luce</span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small; line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">- gli Elfi del Crepuscolo </span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small; line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">- gli Elfi delle Tenebre</span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Gli Elfi della Luce sono esseri benevoli ed utili;</span></span><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">dotati di grande sapienza, hanno un aspetto armonioso e portano coroncine di fiori sulla testa. Vivono di buon grado insieme agli esseri umani, ai quali insegnano molti segreti della natura. </span></span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Gli Elfi del Crepuscolo sono diffusi ovunque e cavalcano gli ultimi raggi di sole del giorno, facendo nascere il sentimento della nostalgia in chi è lontano da casa. </span></span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;"><br /></span></span></span></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicLzB3Oy0Bw8z91xyLRphFy5At8xq8jFIrZpoSV3fstOBqAEDNSmV3mA0GR-aOiKL5twBzkzxtubjSQi_4fpladeIQRii3vDUpDejzSwjJ4GCg5Xg3PKhErhNKxGe0Ms7vSkOojEzfoG7e/s1600/elfo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicLzB3Oy0Bw8z91xyLRphFy5At8xq8jFIrZpoSV3fstOBqAEDNSmV3mA0GR-aOiKL5twBzkzxtubjSQi_4fpladeIQRii3vDUpDejzSwjJ4GCg5Xg3PKhErhNKxGe0Ms7vSkOojEzfoG7e/s320/elfo.jpg" width="282" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Gli Elfi dell'Oscurità sono i Signori della Terra e vivono nelle foreste o in cunicoli sotterranei; aiutano gli esseri umani che vivono in montagna facendo trovare loro tesori nascosti ed aiutando coloro che si sono smarriti a ritrovare la strada.</span></span><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Il loro aspetto è caratterizzato da capelli e carnagione scuri e sono generalmente dolci anche se, tra loro, alcuni sono decisamente malvagi. Altra caratteristica degli Elfi dell'oscurità è quella di portare i sogni agli uomini. Gli Elfi hanno un nome diverso a seconda del Paese in cui hanno scelto di abitare; si chiamano quindi Brownie in Scozia, Cluricaune in Irlanda, Coboldi in Germania e Gobelin in Inghilterra .Esistono anche Elfi dei Monti, dell'Acqua e della Foresta; costoro prendono il nome a seconda dell'ambiente naturale in cui vivono.Tutti gli Elfi adorano cantare e ballare e, nelle notti estive di luna piena, si ritrovano insieme alle Fate ai margini dei boschi, nei luoghi ricoperti di muschio, per cantare, suonare e ballare insieme, formando un cerchio e tenendosi per mano.Qualora durante questi loro incontri, dovesse arrivare qualcuno di non desiderato, gli Elfi si trasformano in lucciole, per non farsi scoprire.Infatti, a causa della crudeltà che alcune persone hanno avuto nei loro confronti, gli Elfi non abitano più fra gli umani ma nella Terra di mezzo, un luogo al di là del tempo e dello spazio, in contatto con la Terra degli Uomini solo attraverso dei punti di passaggio tra i monti e le colline, nei pressi dei cerchi di pietre.Queste porte, che permettono agli Elfi di passare dalla Terra di Mezzo alla Terra degli uomini,sono riconoscibili per il fatto che vi cresce il biancospino, la loro pianta magica.Nella loro Terra, la stirpe degli Elfi viene chiamata " sidhe " che significa Popolo delle Colline.</span></span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small; line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;"><br /></span></span></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="http://voiceofameritrash.files.wordpress.com/2011/03/leprechaun.jpg?w=614" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://voiceofameritrash.files.wordpress.com/2011/03/leprechaun.jpg?w=614" width="300" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Il Leprechaun</span></span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small; line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Gli Irlandesi hanno un loro Elfo industrioso, il Leprechaun. Si tratta di un ciabattino solitario che si può trovare sotto una foglia di romice o sotto una siepe mentre lavora allegramente ad una scarpa ( ad una scarpa soltanto, mai ad un paio)Come tutti gli Elfi, è importante vedere il Leprechaun prima che lui ci veda perché solo così è possibile persuaderlo a rivelarci il luogo in cui è nascosta una delle sue pentole piene d'oro. ll Leprechaun è però scaltro ed ingannevole e può sparire in un secondo.</span></span><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Una vecchia leggenda irlandese racconta di un ragazzo che guidava un carro pieno di terra per guadagnarsi da vivere; era un ragazzo silenzioso e malinconico e ciò che amava più di tutto al mondo erano i libri. Leggeva tutto quello che la sua povera condizione gli permetteva ed un giorno lesse su un vecchio libro che i Leprechaun conoscono i luoghi segreti in cui è nascosto l'oro; in quel momento il ragazzo pensò che con l'oro avrebbe potuto comprarsi tutti i libri che desiderava e così cominciò a scrutare le siepi e a stare con le orecchie tese per cogliere il suono metallico del martello.Dopo tanto, finalmente, una sera il ragazzo vide un Leprechaun sotto una foglia di romice, gli si avvicinò strisciando alle sue spalle e, afferrandolo per la collottola, si rifiutò di lasciarlo andare finché non gli fosse stato rivelato il luogo in cui trovare l'oro nascosto. " Non c'è nessun bisogno di usare la forza" disse il piccolo Leprechaun " perché tu ed io siamo cugini e siamo stati separati tempo fa". Il ragazzo era infatti stato sostituito, quando era neonato, e poiché solo gli esseri di sangue elfico possono disporre dell'oro, il ragazzo aveva i requisiti per entrarne in possesso. L'oro si trovava in un vecchio forte e per entrarvi dovettero passare attraverso una porta, in un muro di pietra: il pavimento era ricoperto di monete d'oro! " Prendi tutto quel che vuoi " disse il Leprechaun, "ma sbrigati, perché quando la porta si chiuderà, si chiuderà per sempre". Il ragazzo raccolse tutto quello che poteva e lo portò fuori. Stava tornando a prendere dell'altro oro quando, con uno schianto tremendo, la porta si chiuse ed il Leprechaun sparì senza lascaire tracce. Il ragazzo era diventato veramente ricco, depositò l'oro in una banca di Dublino e lo spese con oculatezza, diventando un uomo saggio e di vasta cultura. Ancora oggi, i suoi discendenti, sono ricchi e felici.In questa storia, il ragazzo buono viene ricompensato, anche se, in realtà, è raro che i Leprechaun siano così benevoli: hanno infatti fama di essere furbi, allegri e maliziosi</span></span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;"><br /></span></span></span></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj45Gu4CF2dCdEuowBU3D7dd4CmdjU04UZ0NB610vAxiHTbpA7_VxaDClNKwMFFigohOf56EyDmTyrRH64puGeu78EtUlFvoh7XjgmLih9QrVHpf-V0Kqr6xcT5IwXGIlU-sSML2zsox9O1/s1600/3eba6610.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj45Gu4CF2dCdEuowBU3D7dd4CmdjU04UZ0NB610vAxiHTbpA7_VxaDClNKwMFFigohOf56EyDmTyrRH64puGeu78EtUlFvoh7XjgmLih9QrVHpf-V0Kqr6xcT5IwXGIlU-sSML2zsox9O1/s320/3eba6610.jpg" width="320" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Gli Elfi </span></span><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">musicisti possiedono un'abilità magica, le loro melodie sono al contempo belle, tristi, selvagge, e capricciose ed esercitano un fascino fatale sui mortali.Una malinconica aria elfica può cullare l'ascoltatore in un sonno infausto o, nel migliore dei casi, può trascinarlo in un triste oblio in cui sentirà per sempre la vaga musica struggente, costante presenza dell'irraggiungibile.Gli Elfi suonano una gran varietà di strumenti: violino, arpa, tamburello, cembalo e scacciapensieri.Con passione simile a quella per la musica, gli Elfi ( sia quelli buoni che quelli cattivi) adorano la danza.Il tipo più comune è una specie di danza circolare in cui queste creature saltano e si contorcono in un turbinio selvaggio.Queste antiche danze, molto celeri, si facevano girando in tondo e cantando e venivano chiamate cerchi delle Fate.Il fascino della musica elfica può trascinare l'uomo che sventuratamente passi di lì, verso il cerchio che, come i baci, il cibo e le bevande delle Fate, può ridurlo in schiavitù eterna nel loro mondo.Se un essere umano entra nel cerchio, è obbligato ad unirsi ai saltelli forsennati di queste creature. Può sembrare che la danza duri soltanto qualche minuto, o un'ora o al massimo una notte intera, ma in realtà, la durata normale della danza, rapportata al tempo degli uomini, è di sette anni o più.Lo sventurato prigioniero può essere salvato solo se un amico, tenuto da altri per la giacca, segua la musica, allunghi le mani dentro al cerchio tenendo un piede fuori ed afferri il danzatore.</span></span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;"><br /></span></span></span></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-OHhJQZVQR5o/TnmSsGI9RKI/AAAAAAAAADk/9SSBHoXmHd4/s1600/elfo+nudo+con+Lince.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/-OHhJQZVQR5o/TnmSsGI9RKI/AAAAAAAAADk/9SSBHoXmHd4/s320/elfo+nudo+con+Lince.jpg" width="320" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Il Colpo d'elfo</span></span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small; line-height: 28px;"><span style="color: #674ea7;">Nei tempi passati, qualsiasi morte ingiustificata di animali e di esseri umani, era attribuita ad un " Colpo d'Elfo".Si credeva che le piccole punte di freccia di selce, che oggi sappiamo essere opera degli uomini dell'Età della pietra, fossero opera degli Elfi.Nei casi in cui non era visibile nessun colpo sul corpo, si riteneva che la punta di freccia non provocasse una ferita, ma causasse invece una paralisi. In questo modo, la vittima poteva essere rapita nel mondo delle Fate, ed una copia del corpo lasciata al suo posto ad ammalarsi e a morire.Attribuiti esclusivamente agli Elfi, erano anche altri malanni come i reumatismi, i crampi ed i lividi i quali, si credeva che fossero causati dai pizzicotti delle dita degli Elfi, come castigo per essere incorsi nella loro disapprovazione.Stando alla tradizione di quei tempi, ogni deformità, come ad esempio gambe storte e schiene gobbe, era provocata dagli Elfi.Altri noti fastidi procurati dagli Elfi, sono le sparizioni di piccoli oggetti. C'è addirittura un tipo di Elfo chiamato " AlpLuachra" dagli irlandesi e soprannominato " Compagno Mangiatore" o " Giusto Dimezzatore " da Robert Kirk nel suo libro - La comunità segreta- che siede invisibile di fianco alla sua vittima e ne spartisce il cibo, "nutrendosi del Midollo o Quintessenza di ciò che mangia l'uomo, che continua così ad essere magro come un falco o come un airone, nonostante il suo appetito divorante".Anche le piccole scocciature di ogni giorno sono causate dagli Elfi, chiamati in questo caso Elfi dispettosi.I grovigli nei capelli degli uomini, così come quelli nelle criniere dei cavalli, sono conosciuti come nodi d'Elfo.Nei paesi del tarantino è conosciuto un Elfo particolare, il Lauru, che vive tra le pareti domestiche.E' alto tre o quattro centimetri, ha gli occhi neri e lucenti, i capelli ricciuti ed il corpo armonioso e ben proporzionato. Di carattere affabile e bontempone, è al contempo capriccioso e bizzarro tanto da decidere di aiutare un membro della famiglia a danno di un altro, soffrendo spesso di simpatie ed antipatie. Può inoltre provocare incubi notturni, spostare gli oggetti di casa e romperli, arruffare i capelli dei bambini mentre dormono, far imbizzarrire i cavalli e far ammalare gravemente e misteriosamente le persone fino a farle morire. Pare che, per liberarsi del Lauru, qualora diventi particolarmente insopportabile e dispettoso, esista un solo rimedio: appendere sopra la porta di casa un paio di corna di bue o di montone. Il Lauru è infatti terrorizzato dalle corna e quindi si trasferirà sicuramente fra altre pareti domestiche. </span></span></span><br />
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<div class="post-header" style="background-color: black; color: white; font-family: 'Indie Flower'; font-size: 20px; line-height: 1.6; margin: 0px 0px 1em;">
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Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-80304843402397452192013-02-06T20:36:00.002+01:002013-04-07T16:11:04.446+02:00Il Sidhe<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.esoterismoemisteri.com/images/p029_1_01.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://www.esoterismoemisteri.com/images/p029_1_01.png" width="322" /></a></div>
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i><br /></i></b></span></span>
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Il Sidhe (si pronuncia shee) è il regno ultraterreno del popolo fatato delle leggende celtiche.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Si tratta di una felice immortalità. Significa "Pace" ma anche "collina fatata".</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Il Sidhe è anche l’oltretomba celtico, un mondo parallelo felice che può essere interpretato sia come mondo invisibile abitato dal "Buon Popolo" o "Piccolo Popolo", come spesso è chiamato (folletti, fate, elfi, gnomi ecc..) o più semplicemente come l’immagine evocativa del mondo spirituale.</i></b></span></span><br />
<a name='more'></a><span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>La leggenda</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Daoine Sidhe (si pronuncia deenie shee) è il nome assunto dai Tuatha De Danann (discendenti della Dea Danu) quando i Milesi (invasori dell'Irlanda) li respinsero sottoterra. Loro re era Finvarra, che da quel giorno regna nel suo palazzo sotto la collina fatata di Knockma. La loro abilità nel gioco degli scacchi è leggendaria e nessun essere umano è mai riuscito a batterli, lo stesso Re Finvarra ha tale titolo poiché è il più bravo giocatore di scacchi fra di loro. Finvarra è conosciuto anche come cantore e donnaiolo, talvolta manda dei suoi gregari sulla superficie a rapire una donna umana.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Quando i Tuatha De Danann, antichi sovrani biondi dell’Irlanda arcaica, nonostante i loro poteri magici, si allontanarono dall’ isola, non si sa bene dove si diressero: c’è chi afferma che la loro migrazione li portò dalle coste fino all’ entroterra, in un posto chiamato Færie, con una conseguente e lenta integrazione culturale, chi sostiene invece che loro partirono verso l’isola da cui arrivarono.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Ma le leggende li mistificano come un popolo fatato e semidivino dell’Annwyn (l’aldilà celtico) i cui membri, immortali e potenti maghi, partecipavano a eterni banchetti in luoghi fuori dallo spazio e dal tempo, collocati spesso all’ interno degli antichi tumuli o in prossimità di dolmen o dei laghi, oppure danzavano sotto la luna, oppure ancora rapivano bambini.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>La magia di questi luoghi sacri ne rievocano infatti lo spirito. Si narra che gli elfi sono tutto ciò che resta dei Tuatha de Danaan, guardiani dei laghi irlandesi e scozzesi. Forse sono proprio loro il Buon Popolo.</i></b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTZNAMJa8WwNv-KKaluveHJpupn__FPPDJALjRX4PTAqKjXc6cj" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTZNAMJa8WwNv-KKaluveHJpupn__FPPDJALjRX4PTAqKjXc6cj" width="400" /></a></div>
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i><br /></i></b></span></span>
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Nelle tradizioni pseudostoriche irlandesi, i Túatha Dé Danann (medio irlandese Túatha Dé Danand o Donand) furono il quinto dei sei popoli preistorici che invasero e colonizzarono l'Irlanda prima dei Gaeli. Si ritiene che essi vadano identificati - in tutto o in parte - con gli dèi adorati dagli stessi Gaeli, opportunamente evemerizzati e collocati in un contesto storico a opera dei cronisti medievali, i quali appartenevano perlopiù all'ambiente monastico. Le molte leggende che riguardano i Túatha Dé Danann, tramandate dai manoscritti irlandesi, permettono di intravedervi alla base i residui di antiche teogonie e teomachie.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Indice</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Le leggende riguardanti i Túatha Dé Danann, inscrivibili nel "ciclo mitologico" o "ciclo delle invasioni", sono riportate da un certo numero di narrazioni in medio irlandese, a loro volta contenute nelle grandi raccolte manoscritte medievali irlandesi.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Il testo più antico che citi i Túatha Dé Danann è lo Scéal Tuáin meic Cairill ("Storia di Tuán figlio di Cairell", IX secolo) in cui essi appaiono già inseriti nel contesto delle invasioni irlandesi, segno che, all'epoca della stesura del testo, la tradizione storiografica aveva già raggiunto il suo punto d'arrivo. Segue l'importantissimo Cath Maige Tuired ("La battaglia di Mag Tuired, XI secolo), una narrazione completamente incentrata sui Túatha Dé Danann, che narra il loro arrivo in Irlanda, le storie dei loro membri principali e la grande battaglia che li oppose ai Fomor. L'imponente Lebor Gabála Érenn ("Libro delle invasioni d'Irlanda", XII secolo), che tratta estesamente di tutti i popoli invasori d'Irlanda, riporta in dettaglio tutte le tradizioni genealogiche sui Túatha Dé Danann. In questo testo, i loro re vengono inseriti in un'ideale successione dei Sovrani Supremi d'Irlanda, dando lo spunto all'imponente tradizione annalistica della letteratura irlandese.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Tra i testi successivi, parecchi riportano vicende particolari che hanno per protagonisti i Túatha Dé Danann o alcuni dei loro esponenti principali. Nel Tochmarc Étaíne ("Il corteggiamento di Étaín", XIV secolo) si narra la storia d'amore tra Mídir ed Étaín, destinata a concludersi secoli dopo; l' Aislinge Óenguso ("Il sogno di Óengus", inizi XVI secolo) è un romantico racconto avente a protagonista il giovane Óengus Óg; l'Oiche chloinne Tuireann ("Il destino dei figli di Tuirenn", XVII secolo) riprende fatti e avvenimenti della battaglia contro i Fomor; e così via. La data di redazione fornita per questi testi è quella dei manoscritti: è evidente che la data di composizione può essere molto più antica.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Altre tradizioni sono poi riportate dai Dindṡenchas ("Storie toponomastiche"), in cui eventi che hanno quali protagonisti i Túatha Dé Danann sono alla base dei nomi di alcuni luoghi d'Irlanda.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i><br /></i></b></span></span>
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Etimologia</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>La letteratura di divulgazione in genere interpreta l'etnonimo Túatha Dé Danann come "Tribù della dea Danu" (o "Dana"). Tale lettura, per quanto popolare, è però soltanto ipotetica.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>L'unico termine fondato dell'etnonimo è túatha che è il plurale del termine irlandese túath (relato al celtico continentale teutā > toutā), ad indicare una popolazione dalla comune ascendenza. È quindi giustificato l'uso della parola "tribù", da usarsi però al plurale: "le tribù".</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Più problematico è invece il termine successivo, dé. Lo si ritiene comunemente il genitivo della parola "dea", ma in realtà è il genitivo del sostantivo maschile dia "dio" (la parola "dea" in irlandese è bandia); in tal caso una traduzione corretta dell'etnonimo dovrebbe essere "Tribù del dio di Danann". (E non bisogna trascurare la possibilità che non si tratti di dé, ma di de, come a volta si trova nei manoscritti; in irlandese de è la preposizione "di", proprio come nelle lingue neolatine: in tal caso la corretta interpretazione dell'etnonimo sarebbe semplicemente le "Tribù di Danann".)</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>L'ultimo termine è il più controverso. Danann (nei testi antichi scritto Danand o Donand) viene assunto come il genitivo di un nome proprio, il cui nominativo si ritiene sia *Danu. Questo nome venne ricostruito dagli studiosi di fine Ottocento, in analogia con altri termini che presentano una medesima declinazione (come Ériu "Irlanda" che al genitivo dà Érenn), e interpretato come un teonimo. Sorse così l'idea, in linea con la concezione che allora si aveva della mitologia, di una dea chiamata *Danu, madre e antenata della stirpe divina irlandese. Il problema è che questo nome non è attestato in alcuna fonte antico-irlandese.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Per risolvere questo problema, venne proposta un'identificazione tra *Danu e Anu, la mater deorum hibernensium citata da Cormac mac Cuilleannáin nel suo Sanas ("Glossario"), alla quale la tradizione associa due colline gemelle nella Contea di Kerry (Munster) chiamate Dá chích nÁnann (in ortografia moderna Dá chíoche hAnann), i "due seni di Anu". La relazione tra le forme Anu e Anann (rispettivamente nominativo e genitivo) fornì un'ulteriore sostegno per la ricostruzione di *Danu a partire da Danann. Si ha però ragione di credere che *Danu e Anu non siano tra loro identificabili, nonostante un passo del Foras feasa ar Éireann di Seathrún Céitinn (XVII sec.) riporti Dá chíoche Danann (da intendersi probabilmente come una forma ipercorretta operata dallo stesso Céitinn). Le evidenze filologiche chiariscono l'impossibilità di un passaggio tra le due forme. D'altronde, il Lebor Gabála Éireann identifica esplicitamente Anu con la dea Mórrígan.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Riguardo all'identità di Danann, il Lebor Gabála Éireann è abbastanza chiaro: essa fu la madre di Brian, Iuchar e Iucharba, i tre figli di Tuirell figlio di Delbáeth. Questi tre sarebbero stati talmente abili nelle arti druidiche che il popolo ignorante li scambiò per dèi: essi divennero talmente popolari che il loro popolo di appartenenza venne chiamato in loro onore Túatha Dé Danann, in questo caso inteso "le tribù degli dèi di Danann". È però evidente che anche questa è un'etimologia popolare, anche se in questo caso è quella esplicitamente attestata dai testi antichi.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Un'altra possibilità è che Danann sia connesso col termine irlandese dán "arte, facoltà, capacità", che però viene declinato al genitivo come dána (da cui l'espressione áes dána "gente dell'arte", riferita all'insieme degli artigiani, degli artisti, dei musici e dei giuristi di una tribù).</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i><br /></i></b></span></span>
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>La leggenda </i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>I Túatha Dé Danann discendevano dai Figli di Nemed, un precedente popolo invasori d'Irlanda, il quale aveva dovuto abbandonare l'isola dopo essere stato decimato dai Fomor. Recatisi in lontane isole boreali, essi si erano istruiti nella sapienza e nelle discipline druidiche e, dopo molto tempo, i loro discendenti avevano progettato il ritorno in Irlanda, ritenendo che l'isola spettasse loro per diritto ereditario. Intanto, stabilitisi in Scandinavia, avevano stretto un'alleanza con gli stessi Fomor: tra loro vi erano state unioni matrimoniali ed era nata una discendenza mista.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Sbarcati in Irlanda, diedero fuoco alle loro navi in modo che non avessero più la tentazione di tornare indietro. Poiché dalle navi che bruciavano si levavano alte colonne di fumo, dice il cronista, in seguito si disse che i Túatha Dé Danann fossero venuti dal cielo su quelle nubi di fumo.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>L'Irlanda a quel tempo era popolata dai Fir Bolg, un popolo anch'esso di discendenza nemediana. Essi si scontrarono con i Túatha Dé Danann in quella che fu la prima battaglia di Mag Tuired (contea di Mayo). I Túatha Dé Danann vinsero ed i Fir Bolg furono costretti a cedere loro la sovranità sull'Irlanda. Tuttavia, il re danann Núada, aveva perduto il braccio destro nel corso dello scontro e, in base alle leggi, la mutilazione lo rendeva inadatto per regnare. Venne così sostituito da Bress, il quale era fomoriano per parte di padre.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Bress regnò per sette anni e il suo regno si rivelò disastroso, così fu costretto ad abdicare. Fuggito dall'Irlanda, egli riparò presso i Fomor, chiedendo l'aiuto dei parenti di suo padre per riconquistare il trono. In Irlanda fu restituita la sovranità a Núada, al quale venne costruita una protesi d'argento che sostituiva l'uso del braccio troncato.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Fu così che i Túatha Dé Danann dovettero scontrarsi con i Fomor nella seconda battaglia di Mag Tuired (questa volta nella contea di Sligo). A guidare le file dei Túatha Dé Danann era Lúg Sámildanach il quale, nonostante fosse fomoriano per parte di madre, venne eletto in quel ruolo in quanto esperto in ogni possibile arte. Egli guidò alla vittoria le schiere dei Tuatha Dé e sconfisse uno dei capi dei Fomor, Balor, suo nonno, il quale poteva uccidere interi eserciti soltanto poggiandoci sopra lo sguardo.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>I Túatha Dé Danann imposero così il loro regno sull'Irlanda e i loro sovrani furono ricordati nella successione dei Re Supremi. Mantennero il regno per molto tempo, finché non giunsero dall'Iberia i Figli di Míl, gli antenati dei celti Gaeli. Costoro riuscirono a sbarcare in Irlanda nonostante gli incantesimi messi in atto dai Túatha Dé Danann nel tentativo di tenerli lontani e sconfissero questi ultimi nella battaglia di Óenach Taillten. Sconfitti, i Túatha Dé Danann accettarono di lasciare il dominio dell'Irlanda ai nuovi venuti e si ritirarono a vivere nel sottosuolo dell'isola e dentro le colline fatate, dove da allora condussero un'esistenza felice e immortale, trasformandosi nel folklore in creature soprannaturali.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>I quattro tesori dei Túatha Dé Danann </i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i><br /></i></b></span></span>
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>La tradizione attribuisce ai Túatha Dé Danann quattro meravigliosi tesori, che essi portarono con sé in Irlanda dalle quattro città site nelle isole boreali dove avevano ricevuto l'istruzione nelle discipline druidiche e nella conoscenza. Queste furono:</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>* dalla città di Findias venne portata la spada di Núada: mai un combattimento venne perduto da chi la impugnava;</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>* dalla città di Gorias venne portata la lancia che poi fu data a Lúg: non falliva mai il bersaglio;</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>* dalla città di Murias venne portato il calderone del Dagda, capace di sfamare un numero illimitato di persone senza svuotarsi mai;</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>* dalla città di Fálias venne portata la Lía Fáil, la Pietra del Destino, che emetteva un grido se veniva calpestata da un legittimo Re Supremo d'Irlanda.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Nelle fonti medievali, i Túatha Dé Danann sono il popolo che abitava l'Irlanda prima dei Gaeli. Questo ha spesso portato alcuni studiosi a identificarli con l'una o l'altra popolazione pre-celtica, ad esempio con i costruttori dei megaliti di cui è ricco il paesaggio irlandese. Tale identificazione è però priva di un vero fondamento, in quanto i Túatha Dé Danann sono attestati unicamente nella letteratura medievale e nulla li collega con le testimonianze preistoriche presenti sul suolo d'Irlanda.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Non vi sono motivi per ritenere che le narrazioni medievali abbiano una base storica: al contrario, tutto fa ritenere che i Túatha Dé Danann siano personaggi prettamente mitici. Il fatto che siano spesso tratteggiati come esseri sovrumani, dai poteri soprannaturali, fa pensare che si possa essere trattato, in origine, di vere e proprie divinità, poi storicizzate ed evemerizzate dai cronisti medievali, che erano di fede cristiana.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>Lo dimostra innanzitutto l'etimologia di molti nomi danann, comparabili con quelli delle divinità celto-romane attestate sul continente: ad esempio, il campione Ogma compare in Gallia come Ogmios, Mídir come Medros e Goibniu come Gobannicnos. Núada è presente in Britannia nel nome del dio Nodons, e Mórrígan è con ogni probabilità la Morgana dei racconti arturiani. Brígit corrisponde sia alla Brigindona gallica che alla Brigantia britannica. Le dee della guerra, Badb Chatha e Némain, sono presenti nel continente come Cathobodua e - probabilmente - Nemetona. Su un altro piano, sembra evidente - pur senza affinità etimologiche - che Lúg sia il Mercurio gallico descritto da Cesare e il Dagda Mór il Dio col Mazzuolo presente nelle testimonianze iconografiche gallo-romane.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>La mitologia comparata, seguita soprattutto agli studi di Georges Dumézil ha mostrato molte affinità tra le narrazioni pseudostoriche dei testi irlandesi e vari personaggi ed episodi delle mitologie indoeuropee. Ad esempio, Núada che è privo di un braccio e Lúg che combatte chiudendo un occhio ricordano la coppia funzionale monco/orbo diffusa in molti contesti dell'area indoeuropea, come ad esempio la coppia formata da Muzio Scevola e Orazio Coclite nella mitologia romana, o quella costituita da Óðinn e Týr nel mito norreno. Il mito di Bress, che assume la regalità senza esserne degno, ricorda Freyr che siede illegittimamente sul trono di Óðinn. Le due battaglie di Mag Tuired sono leggibili in funzione di una titanomachia o, con maggior attinenza, con il conflitto tra Æsir e Vanir. Secondo il principio della tripartizione funzionale di Dumézil, la conclusione della guerra tra le due stirpi divine nel mito norreno riunisce la prima funzione (magico-sacerdotale) e la seconda (guerriera), rappresentate dagli Æsir, con la terza funzione (economica-fecondante), rappresentata dai Vanir. Analogamente, la seconda battaglia di Mag Tuired si chiude con un patto di pace in cui Bress (divinità della terza funzione) insegna ai Túatha Dé Danann (divinità funzionalmente caratterizzate nella magia e nelle arti guerriere) come arare, seminare e mietere.</i></b></span></span><br />
<span style="color: #9fc5e8; font-family: verdana, tahoma, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 12px; line-height: 19px;"><b><i>I Túatha Dé Danann furono dunque, con ogni probabilità, le antiche divinità celtiche dei Gaeli. La cristianizzazione, in Irlanda, non cancellò gli antichi miti, ma li inserì in un contesto pseudostorico, adattandoli in qualche modo al sistema universale biblico-classico. Senza alcun dubbio il processo di evemerizzazione deformò irrimediabilmente le narrazioni tradizionali ma, paradossalmente, permise loro di sopravvivere e di essere tramandati fino a noi.</i></b></span></span></div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-77342525733450959222013-01-18T21:54:00.002+01:002013-01-18T21:54:45.611+01:00Scambio Libri<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span class="AdIntro" id="Contenitore"></span><br />
<div dir="ltr" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
Buona sera tesorini volevo informarvi che ho un bel pò di
libri che mi piacerebbe scambiare con voi chi e interessato si faccia
avanti :D</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/32148_231921670276371_1067344168_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="474" src="https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/32148_231921670276371_1067344168_n.jpg" width="640" /></a></div>
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ecco la lista completa</div>
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<span style="font-size: large;"><span style="color: red;"><b>Giallo Storico</b></span></span><br />
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Barbara Zolezzi e Elisabetta de Pieri - L'Avogador </div>
<div style="text-align: center;">
P.C. Doherty - Satana a St. Mary</div>
<div style="text-align: center;">
Pier Mario Fasanotti e Simona Rivolta - La Citta Del Matto</div>
<div style="text-align: center;">
P.C. Doherty- La Coona Delle Tenebre</div>
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</div>
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<span style="color: red;"><b><span style="font-size: large;">Blue Nocturne</span></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
Jennifer Armintrout - L'ora Dei Vampiri </div>
<div style="text-align: center;">
Jennifer Armintrout - Innamorata Di Un Vampiro</div>
<div style="text-align: center;">
Rachel Vincent - Graffio Sulla Pelle</div>
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<span style="color: red;"><b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><b><span style="font-size: large;">Infinity</span></b></span></div>
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<span style="color: red;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
Virginia Sandry - L'amore è Un Dolce Al Cucchiaio</div>
<div style="text-align: center;">
Ugo Poggesi - Crociera Ad alta Tensione</div>
<div style="text-align: center;">
Linda Ferretti - Un' Alievo Molto Promettente</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><span style="font-size: large;"><b><br /></b></span></span></div>
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<span style="color: red;"><span style="font-size: large;"><b>Piccoli Brividi</b></span></span></div>
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<span style="color: red;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
R.L. Stine - 123.. Invisibile</div>
<div style="text-align: center;">
R.L. Stine - L'occhio della maga</div>
<div style="text-align: center;">
R.L. Stine - Il Cavaliere Senza Corpo</div>
<div style="text-align: center;">
R.L. Stine - L'invasione delle scimmmie acquatiche</div>
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<b><span style="color: red;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: red;"><span style="font-size: large;">Narrativa, Bestseller, Horror e Thriller</span></span></b></div>
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<div style="text-align: center;">
Van Lustbader - Sotto Una Luna D'Opale</div>
<div style="text-align: center;">
Bruche Marshall - Il Mondo, La Carne e Padre Smith</div>
<div style="text-align: center;">
Robbie Branscum - Il Truce Assasino Del Cane di Bates</div>
<div style="text-align: center;">
Franco Cuomo - Il Codice Macbeth</div>
<div style="text-align: center;">
Niven Pournelle Barnes - I Figli Di Beowulf</div>
<div style="text-align: center;">
A Conan Doyle - La Valle Della Paura</div>
<div style="text-align: center;">
Max Dave - La Dama In Nero</div>
<div style="text-align: center;">
Shirley Jackson - La CAsa Degli Invasati</div>
<div style="text-align: center;">
Nietzsche - Di La Dal Bene E Dal Male</div>
<div style="text-align: center;">
<strike>
Anne Rice - La Mummia</strike> <span style="color: red;">(Scambiato)</span></div>
<div style="text-align: center;">
Catherine Archer - Sposa D'inverno</div>
<div style="text-align: center;">
Greg Iles - Ore Di Terrore</div>
<div style="text-align: center;">
Dario Argento - Terrore Profondo</div>
<div style="text-align: center;">
Steven Weinberg - I Primi Tre Minuti</div>
<div style="text-align: center;">
Dolores Garcia - Il Segreto Di Monna Lisa</div>
<div style="text-align: center;">
William Styron - La Scelta Di Sophie</div>
<div style="text-align: center;">
<span class="fbPhotosPhotoCaption" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0">Margaret George - Io Cleopatra</span> </div>
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chiunque fosse interessato puo contattarci per e-mail a seguente indirizzo</div>
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ilregnomagicodiarwen@libero.it </div>
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oppure sulla nostra pagina facebok </div>
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Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-80052361508107956482012-12-24T17:42:00.003+01:002012-12-24T17:44:06.892+01:00Buone festeeeee<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="color: red;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;">Vi auguro un Natale fatato pieno di gioia e serenità e qual'è il miglior modo per farlo se non con una storia.....</span></span></span><br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;">Buon Natale e felice anno nuovo dalla vostra fatina Selene </span></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;">LA STELLA DI NATALE</span></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-heb3kSrZFHg/TvMTnn59jsI/AAAAAAAAEm8/wQeTS2iptEY/s1600/stelnat.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="174" src="http://4.bp.blogspot.com/-heb3kSrZFHg/TvMTnn59jsI/AAAAAAAAEm8/wQeTS2iptEY/s320/stelnat.gif" width="320" /></a></span></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;"><br /></span></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;">La famosa "Stella di
Natale" che da secoli si lega agli allestimenti tipici del Natale,
sarebbe nata dal regalo ad un bimbo. Narra la leggenda, che il 25
dicembre di un anno dimenticato dalla storia, un bimbo povero entrò
in una chiesa per offrire un dono a Gesù nel giorno della sua
nascita. Triste e vergognoso per il suo poco degno mazzo di frasche,
il bambino perse una lacrima fra quei ramoscelli che un miracolo
trasformarono nel fiore più rosso e bello che i suoi occhi avessero
mai visto.</span></span></span></div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-42135161183583340082012-12-02T01:07:00.001+01:002013-04-07T16:12:23.139+02:00L'Unicorno<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="http://fantasycitynews.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2011/04/Unicorno-2.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br /></a>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Forse la prima immagine in assoluto di un Unicorno è quella che si può
ammirare nelle celebri Grotte di Lascaux, in Francia.Risalente al
Paleolitico superiore tale antichissima figura è quella di un essere
caratterizzato da un corno e un curioso ciuffo di peli sotto il muso,
disegnato insieme ad altri e più riconoscibili animali.Questo
per dire che con ogni probabilità assai più di quella del Drago, è
proprio la figura dell’Unicorno ad aver ispirato artisti, musici,
spedizioni, leggende e narrazioni di ogni tempo. La sua prima
descrizione fisica si trova nel Li-Ki, testo a valenza misticheggiante
dell’antica Cina che lo descriveva come uno dei quattro animali benevoli
(gli altri erano la fenice, il drago e la tartaruga) verso gli esseri
umani.I saggi cinesi lo chiamavano K’i-lin, nome che secondo la tradizione
riuniva i principi maschile e femminile sulla falsariga dei più celebri
principi, sempre cinesi, dello Yin e Yang. Ma così come diversi sono
stati gli uomini che ne hanno cantato e preconizzato l’esistenza,
diverse sono anche le interpretazioni delle sue qualità, interpretazioni
che non potrebbero essere più discordanti.Già in epoca Medievale c’era chi lo descriveva come un animale mite ma
invincibile, simile a un cavallo aggraziato, contraddistinto da un unico
corno frontale, il cui incedere elegante ben si confaceva alla
possibilità che solo una fanciulla pura di corpo e di anima poteva
arrestare e ammansire.Altri invece lo vedevano come un autentico flagello e vedetta di
disgrazie al suo solo apparire. Anche forma e dimensioni del corpo sono
sempre state controverse. Per il già citato Li-Ki l’unicorno era una
chimera fantastica dal corpo simile a quello di un cervo, la coda di un
bue e gli zoccoli di un cavallo.<br />
<a name='more'></a> <a href="http://fantasycitynews.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2011/04/Unicorno-2.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="300" src="http://fantasycitynews.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2011/04/Unicorno-2.jpg" width="400" /></a>La sua caratteristica fisica principe
era comunque il suo unico corno, ma esibiva anche un manto che sul dorso
era screziato di cinque colori mentre il pelo del ventre poteva essere
di un giallo sporco tendente al marrone.Quanto al suo carattere era descritto come pacifico e infatti si narra
che non calpestasse l’erba né si nutrisse di altri animali. Il suo
apparire, come già quello di altri animali mitologici descritti dagli
antichi testi cinesi, era il simbolo di diversi eventi non soltanto
positivi, il più frequente dei quali era la nascita di un regnante
perfetto.A seguito dei racconti dei carovanieri e dei viaggiatori che intessevano
rapporti con l’Oriente, resoconti su avvistamenti dell’unicorno si
resero man mano disponibili anche in Paesi molto distanti dall’antica
Cina. In Persia questo essere prodigioso era descritto come una bizzarra
bestia dalle tre zampe in grado di purificare l’oceano.Solo in Occidente il simbolismo religioso di matrice cristiana cambiò
l’antico aspetto screziato in quello assai più “cortese” di un elegante
cavallo dal manto bianco e dai movimenti flessuosi ed eleganti. D’altra
parte la religione cristiana avvicinava il mistero dell’unicorno a
quello del Cristo Unigenito e la stessa Bibbia cita diverse volte questo
animale usando il termine Re'em, pur non presentandone mai una
descrizione fisica.Curioso che nonostante la trasformazione da essere portentoso a
semidivino, anche per molti esponenti del mondo cristiano l’unicorno era
comunque caratterizzato in modo alquanto ambivalente. Il suo candido
manto era per esempio visto da San Basilio sia come il simbolo dello
Spirito Santo sia degli istinti tentatori, essendo così terribile da non
poter essere catturato se non dalla purezza di una fanciulla.Tra i testi che esaltavano questo simbolismo va certamente annoverato il
Physiologus, un bestiario greco del II secolo d.C., che vedeva
l’unicorno come una sorta di capretto, ma ferocissimo, che diventava
docile solo di fronte a una vergine. Anche qui l’unicorno presenta la
classica assonanza tra la virginea purezza della donna e il bianco manto
dell’animale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="http://www.oasidelpensiero.it/immagini_e_sfondi/fantasy2/unicorni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://www.oasidelpensiero.it/immagini_e_sfondi/fantasy2/unicorni.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Per l’uomo dotto occidentale le leggende incentrate su questa figura non
erano semplici storie perché, complici mercanti e altri viaggiatori,
nobili e regnanti mostravano ai loro ammirati ospiti le prove fisiche
dell’esistenza di tale animale, cioè corni lunghissimi considerati alla
stregua di potenti talismani. Se ridotti in polvere i corni erano visti
come farmaci miracolosi in grado di debellare qualsiasi veleno.Man mano che i viaggi e gli scambi commerciali tra Europa e Cina
divennero più frequenti la figura dell’unicorno e viaggiatori come Marco
Polo caddero nell’errore di identificare
unicorni e rinoceronti con lo stesso animale. E infatti nel suo celebre
“Il Milione” Polo avverte, tra le altre cose, che la leggenda secondo la
quale solo una fanciulla pura e devota potesse avvicinare e domare un
unicorno era pericolosa e fuorviante, dal momento che l’unicorno non
sarebbe stato minimamente intimorito dalla fanciulla stessa!Molti decisero di credere ciecamente alle parole del grande viaggiatore
genovese ma nonostante ciò la ricerca del mitico animale non conobbe mai
soste, forse perché Polo e i bestiari parlavano lingue diverse col
risultato che il rinoceronte visto dal primo non cancellava l’idea
dell’animale descritto dai secondi. A questo proposito è curioso notare
un paradosso tra la figura mitica che l’unicorno vantava in Europa e
quella in auge in Cina dove, diversamente dalle sue controparti
occidentali, unicorno e rinoceronte sono sempre stati ben distinti in
due categorie ben diverse.Probabilmente chi contribuì a diffondere la leggenda in Europa fu lo
storico, medico e viaggiatore greco Ctesia di Cnido, vissuto nel VI
secolo a.C., che grazie a una delle sue opere, “Indikà”, parlava degli
usi e costumi indiani. Di quel libro sono arrivati fino a noi solo
frammenti, pochi ma sufficienti a leggere descrizioni come quella che
segue:<br />
<b>“…asini selvatici grandi come
cavalli e anche di più. Hanno il corpo bianco, la testa rossa e gli
occhi blu. Sulla fronte hanno un corno lungo circa un piede e mezzo. La
polvere di questo corno macinato si prepara in pozione ed è un antidoto
contro i veleni mortali. La base del corno, circa due palmi sopra la
fronte, è candida; l'altra estremità è appuntita e di color cremisi; la
parte di mezza è nera. Coloro che bevono utilizzando questi corni come
coppe, non vanno soggetti, si dice, alle convulsioni o agli attacchi di
epilessia. Inoltre sono anche immuni da veleni se, prima o dopo averli
ingeriti, bevono vino, acqua o qualsiasi altra cosa da queste coppe.”</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDYh4hExQbub06HBliOpv-BzpVH0dB7czvJoalAC4uCTHoRuzVIV6gD96gXvq5sfWSzC5IfubEUZt5Z7Uc4tbtb7V1IIrHxnfoS1osjGDWjquKiglMUKLkEUOCc_AOp8z4h99RfFf11zE/s640/Unicorn-fantasy-30995379-1280-1024.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDYh4hExQbub06HBliOpv-BzpVH0dB7czvJoalAC4uCTHoRuzVIV6gD96gXvq5sfWSzC5IfubEUZt5Z7Uc4tbtb7V1IIrHxnfoS1osjGDWjquKiglMUKLkEUOCc_AOp8z4h99RfFf11zE/s320/Unicorn-fantasy-30995379-1280-1024.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Ancora oggi non sappiamo se Ctesia avesse descritto animali realmente
esistenti o se avesse invece lasciato galoppare la propria fantasia
sulle onde delle tante leggende indiane del periodo. Certo è che
esistono diversi animali che visti in determinati condizioni di luce o
distanza potrebbero sembrare vagamente esemplari di unicorno, come per
esempio l’Onagro, un asino di abnormi dimensioni, o i già citati
rinocerontiMa Ctesia non fu il solo a parlare dell’unicorno in qualità di “esperto”
di cose e animali indiani. Nella Grecia del III secolo d.C. Eliano, un
naturalista che ben conosceva il rinoceronte parla di</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>“…Un
animale che viveva nell' India grande come un cavallo, di pelo
rossiccio e che gli indigeni chiamano kartazonos. Aveva una corno sulla
testa, nero e dotato di anelli; era scontroso, e lottava anche con le
femmine della sua specie salvo nel periodo degli amori”.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b> </b>Ma questo essere portentoso non era solo un animale da illustrare nei
dipinti o da cantare alla corte di regnanti e nobili; era anche un
essere da catturare per affermare la virilità dell’eroe che riusciva
nell’impresa e, quindi, la sua popolarità e valenza in battaglia. Così
nel XII secolo si verificò una caccia senza quartiere all’unicorno e
dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo ci fu un
intero territorio vergine dove rincorrere l’agognato animale.Tornando per un momento al Narvalo c’è da dire che proprio i corni di
tali cetacei furono responsabili delle raffigurazioni che vedono
l’unicorno ritratto spesso in prossimità di laghi o spiagge. Queste
ultime (come quelle prospicienti la baia di Hudson, in Canada, dove tali
ritrovamenti sono relativamente comuni) erano luoghi ideali dove si
pensava potessero vivere gli unicorni. L’Unicorno è però giunto quasi
intatto ben oltre i limiti temporali del Medio Evo come illustra
Shakespeare che ne parla nel terzo atto della sua celebre “Tempesta”.
Certo è che attorno a questa figura mitologica sorsero molte leggende
che a loro modo influirono parecchio sulle usanze e i costumi.Ad esempio, era molto comune, tra la parte nobiliare delle popolazioni
medievali europee vedere molte famiglie acquistare i costosissimi corni
per dimostrare la verginità di una sposa. La stessa Elisabetta I
d’Inghilterra ne comprò uno in cambio di ben diecimila sterline che
ancora oggi fa bella mostra di sé nel tesoro della corona britannica. Lo
stesso scettro del trono d’Inghilterra è ricavato da un corno di
Unicorno, probabilmente quello di un Narvalo. Solo un mito?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://volevovolare.myblog.it/media/02/00/1829508434.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://volevovolare.myblog.it/media/02/00/1829508434.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Forse, ma al pari di ogni leggenda che si rispetti anche quella
dell’Unicorno potrebbe davvero presentare un fondo di verità come
peraltro già accadde con le sirene diventate poi il Dugongo, un
mammifero marino facente appunto parte dell’ordine dei Sirenii. Nel caso
dell’Unicorno sappiamo che è realmente esistito un essere molto simile a
un grande cavallo al quale i paleontologi hanno dato il nome di
Elasmoterio, erbivoro di generose dimensioni che pascolava tra le lande
desolate dell’Eurasia. Come l’Unicorno delle leggende l’Elasmoterio
esibiva un singolo, orgoglioso corno sulla fronte.L’evoluzione delle specie ne decretò l’estinzione in occasione
dell’ultima, grande glaciazione che interessò il nostro pianeta, ma
nonostante questo ci fu chi pensò che non tutti gli Elasmoteri si
persero tra le pieghe del tempo. Secondo alcuni l’Elasmoterio sarebbe
sopravvissuto abbastanza a lungo da essere stato avvistato più volte
dagli Evenchi, una popolazione nomade russa, che infatti non ha mancato
di presentare leggende che parlano di un enorme cavallo, o toro, nero
con un solo corno. Solo il drago, altro essere simbolo per eccellenza,
può vantare una pletora di avvistamenti, leggende, truffe e storie che
hanno attraversato il tempo per arrivare fino a noi sotto forma di
libri, film, videogiochi e leggende metropolitane. Era quindi,
l’elasmoterio, il vero unicorno?Alcuni pensano che lo fosse, altri sono contrati a questa affermazione,
preferendo lasciare l’unicorno ai miti e alle leggende. Ma forse è
meglio così; meglio che l’elegante Unicorno continui a galoppare tra le
fertili terre delle leggende e delle speranze, emblema immortale di come
la fantasia ci possa salvare dal materialismo oggi imperante per farci
viaggiare tra le eteree e bellissime terre del sogno.</div>
</div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3187751395248840013.post-70614095011831854192012-11-28T01:34:00.002+01:002013-04-07T16:12:52.313+02:00Banshee<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://frammentidime.files.wordpress.com/2012/03/irish_banshee.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://frammentidime.files.wordpress.com/2012/03/irish_banshee.jpg" width="261" /></a></div>
<span style="font-family: inherit; font-size: small;">La banshee è uno spirito femminile, descritto generalmente come una
bella donna dai capelli fluttuanti, con indosso un vestito verde ed una
mantella grigia (o, alternativamente, vestita completamente di bianco o
rosso. Può apparire sia come una donna che canta, sia piangente e
avvolta da un velo. Altra caratteristica sono gli occhi perennemente
arrossati dal pianto. Il termine banshee significa "donna delle fate",
dal gaelico bean, "donna", e sidhe, che deriva a sua volta da sith
("fata") o sid ("montagna delle fate").La banshee ha un corrispondente
maschile nel meno comune farshee (in irlandese Fear Sidhe).Fa parte
del piccolo popolo ed è uno spirito che spesso viene classificato tra
quelli maligni, anche se in realtà nelle antiche leggende viene
descritto semplicemente come uno spirito femminile che si aggira attorno
a paludi e fiumi, nelle sorgenti o nelle colline d'Irlanda.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit; font-size: small;">Le banshee
sono legate ad alcune famiglie, specialmente quelle il cui cognome
inizia per "Mac" oppure "O". L'emigrazione di irlandesi in America ha
portato anche là alcune leggende sulle banshee, ma sono poche e perlopiù
ambientate nel sud durante la Guerra d'Indipendenza Americana.Le banshee non si mostrano mai agli esseri umani, con l'eccezione di
coloro che sono prossimi alla morte e a cui giunge tale presagio.È
probabilmente questa la ragione per cui dopo l'VIII secolo vengono
classificate tra gli esseri malvagi.La banshee più famosa si
chiamava Aibhill ed era legata agli O'Brien. Stando alla leggenda, nel
1014 il re Brian Boru si gettò nella battaglia di Clontarf pur sapendo
di andare incontro a morte certa,dal momento che la notte precedente
Aibhill gli era apparsa mentre lavava i panni dei soldati finché l'acqua
non si tingeva completamente del colore vermiglio del sangue.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit; font-size: small;"><a href="http://static.desktopnexus.com/thumbnails/70489-bigthumbnail.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="223" src="http://static.desktopnexus.com/thumbnails/70489-bigthumbnail.jpg" width="400" /></a></span></div>
<span style="font-family: inherit; font-size: small;"> Quando un membro della famiglia protetta muore, o è in procinto di
morte, la banshee piange e si dispera. Tali lamenti sono noti col
termine di keening (dal gaelico caoineadh, "lamento"). Le grida possono
anche essere di vittoria, quando quella che ha subito la perdita è una
famiglia nemica.<br />Nella tradizione fantasy moderna, dove gli elementi
caratteristici delle mitologie antiche e delle tradizioni folkloristiche
a volte subiscono delle mutazioni ad opera del passaggio del tempo e
delle contaminazioni fra opere letterarie (o di qualsiasi altro tipo)
diverse, la banshee viene spesso rappresentata come uno spirito urlante,
non necessariamente malvagio, il cui grido ha la capacità di uccidere
all'istante, o altri effetti simili.Talvolta è associata alla razza
degli elfi o similari.La banshee e il suo urlo sono stati ripresi in moltissime opere moderne,
spaziando dalla letteratura fantasy, ai fumetti, ai videogiochi. Nella
serie TV statunitense Streghe, nell'episodio Ascolta il tuo cuore, la
banshee viene rappresentata come un demone che uccide con il suo grido
chiunque provi un forte dolore, o che trasforma a sua volta in banshee
se la vittima è una strega.Nell'ambientazione del fumetto italiano
W.I.T.C.H., invece, le banshee sono un popolo di demoni che vive nel
mondo di Arkanta, e se catturate con un lembo di seta potranno concedere
tre desideri in cambio della libertà. Ruolo molto importante lo
ricoprono anche nella serie Roswell Conspiracies, dove la protagonista
femminile Sh'lainn Blaze è una di loro e sono una specie aliena giunta
sulla Terra, dotate, oltre che del loro urlo, anche della capacità di
volare e dell'elettrocinesi.Altri riferimenti possono essere trovati
anche nei romanzi della serie Harry Potter, nella serie televisiva
Angel, nel cartone animato Casper e in uno dei fumetti Dylan Dog, il
numero 79, La Fata Del Male. È presente anche nel film Darby O'Gill e il
re dei folletti, nonché in varie edizioni del gioco di ruolo Dungeons
& Dragons e nelle ambientazioni della serie di Warcraft.Numerosissime
anche le apparizioni nei videogiochi, fra cui si ricordano Fable, Fable
2, Folklore, Heroes of Might and Magic V: Tribes of the east, Final
Fantasy XII, Dark Age of Camelot, A Vampyre Story,Wizard101 ed altri.
Anche se l'aspetto può variare anche considerevolmente, la
caratteristica principale è sempre l'urlo agghiacciante, i cui effetti
possono variare dalla morte istantanea a, ad esempio, scatenare onde
d'urto.</span></div>
Selenehttp://www.blogger.com/profile/00784070402659062119noreply@blogger.com0